Cronaca

Trentino, incontro ravvicinato con mamma orsa

Femmina di orso bruno con il suo cucciolo (Photo Hans-Petter Fjeld courtesy of Wikimedia Commons)
Femmina di orso bruno con il suo cucciolo (Photo Hans-Petter Fjeld courtesy of Wikimedia Commons)

DIMARO, Trento — Grande spavento domenica per un 63enne trentino: durante una passeggiata con il proprio cane nei boschi della Val di Sole si è trovato davanti un cucciolo di orso, subito seguito dalla mamma. La femmina, per istinto di difesa della prole, si sarebbe avvicinata per allontanare l’uomo in quello che gli esperti chiamano “falso attacco”. Il 63enne sarebbe fuggito, difendendosi con un bastone e senza subire alcuna lesione.

Secondo quanto è riportato dal comunicato stampa ufficiale della Provincia Autonoma di Trento (Pat), domenica mattina l’uomo era partito con il cane dalla propria abitazione a Dimaro per recarsi nei boschi della frazione di Carciato a controllare la legna che gli era stata assegnata. Attorno alle 8, mentre procedeva lungo il sentiero si è ritrovato davanti un cucciolo di orso.

“Nello stesso momento – si legge nel comunicato -la madre ha manifestato la propria presenza nelle immediate vicinanze, evidenziando un atteggiamento aggressivo nei confronti dell’uomo, con la volontà di allontanare ciò che ha evidentemente ritenuto essere una minaccia per l’orsetto. L’orsa sarebbe giunta sino a ridosso dell’uomo per intimorirlo, il quale l’avrebbe anche colpita con un bastone; indietreggiando spaventato, è caduto a terra.” L’uomo si è poi alzato per ritornare a casa e se la sarebbe cavata con qualche escoriazione dovuta alla caduta e tanta paura.

Tecnicamente si chiama “falso attacco” e l’obiettivo è quello di allontanare ciò che per la madre rappresenta un pericolo per il proprio cucciolo. “Questo tipo di comportamento difensivo, seppur raro, – prosegue il comunicato – rientra nell’etologia dell’orso (come degli altri animali, selvatici e non) e casi analoghi si registrano regolarmente anche nelle altre parti d’Europa dove gli orsi sono presenti.”

“Il personale forestale – conclude il comunicato del Pat – ha, come di prassi in questi casi, effettuato un immediato sopralluogo sul posto dell’incontro, rilevando anche dei campioni organici che potranno eventualmente indicare l’identità dell’orsa. Ha inoltre incontrato direttamente la persona coinvolta nell’incidente e verrà redatto un rapporto tecnico circostanziato.”

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2 Commenti

  1. Chiamatelo pure come volete, ma prima o poi (e non passerà ancora molto), qualcuno si farà male e giustamente chiederà conto della decisione di reintrodurre l’orso in un ambiente fortemente antropizzato.
    L’orso non ha scarsa rilevanza sulla biodiversità delle Alpi e non è un’attrattiva turistica. E’ un potenziale pericolo per l’uomo e per l’agricoltura.
    Detto questo, so benissimo che anche altri animali comuni, come cinghiali e cervi, possono attaccare anche in modo violento. Quindi, da questo punto di vista non contesto la reintroduzione dell’orso. Però di certo è potenzialmente molto più pericoloso.
    PS. Gira un video di un escursionista che ha ripreso un orso sul Baldo.

  2. Certamente Diego presto o tardi qualcuno si farà male! Ma quante persone ogni anno si fanno male sciando, arrampicando … o anche semplicemente cercando funghi ??? – quante pecore muoiono ogni anno per errori degli stessi pastori ??? – quante persone ogni anno vengono morse da innocui cagnolini da appartamento ??? – con questo non voglio né minimizzare né giustificare, vorrei solo che le amministrazioni adottassero tutti gli opportuni provvedimenti per ridurre i rischi … se si dovesse verificare qualche incidente, anche non mortale, sono sicuro che si scatenerebbe una caccia indiscriminata verso questi bellissimi animali … e NON sarebbe giusto.

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