Medicina e benessere

Trail e Ultratrail in quota: uno sforzo oltre i limiti?

Tor des geants (Photo archivio www.tordesgeants.it)
Tor des geants (Photo archivio www.tordesgeants.it)

TRENTO – Le gare di corsa in montagna sono sempre più numerose: piacciono agli amatori e impegnano al limite i professionisti, che si sfidano in competizioni talvolta davvero “titaniche”. Ma quali controindicazioni sortisce lo skyrunning sul nostro fisico? Se n’è parlato a Trento nelle giornate del Film Festival in un convegno di medicina di montagna a questo tema dedicato. Si è parlato di dolori muscolari, microlesioni, di massaggi e allenamento, di ansia ed eccesso di veglia – con i risultati ai test effettuati sugli atleti del Tor de Géants -, e ancora di incidenti mortali e infortuni gravi, dell’impatto cognitivo e della velocità di reazione agli stimoli. Questa la relazione di Giancelso Agazzi, noto esperto di medicina di montagna, nonché medico della della Commissione medica Cai Bergamo.

“Sabato 26 aprile si è tenuto presso la Sala Fondazione Bruno Kessler a Trento il Convegno “Trail e Ultratrail in quota: oltre i limiti?”. L’evento è stato organizzato come di consuetudine dalla Società Italiana di Medicina di Montagna, dalla Commissione Centrale Medica del Cai e dal Trento Film Festival 2014, con il patrocinio dell’Ordine dei Medici della Provincia di Trento.

Nel corso della prima sessione del Convegno dal titolo “Medicina di Montagna: realtà in evoluzione” è intervenuta Antonella Bergamo di Trento, che ha parlato dell’ambiente di alta montagna, descrivendone le caratteristiche. Bosetti di Trento ha parlato dell’Ambulatorio di Medicina di montagna che da 15 anni opera a Tione di Trento, gestito da Antonio Prestini, medico e guida alpina, in grado di fornire consulenze ai frequentatori della montagna, professionisti e non. L’ambulatorio opera anche quale completamento dell’Ambulatorio di medicina del Viaggiatore dell’Asl.

Marco Cavana, medico dell’Ospedale Santa Chiara di Trento ha, poi, parlato di “Montagna….e la Medicina”, illustrando le varie esperienze in Italia di Ambulatori di Medicina di Montagna, facendo presente che, in montagna, la sanità costa più del 30 per cento, rispetto alle zone di pianura.

Federico Schena, fisiologo di Verona, ha presentato una lettura magistrale dal titolo “Fisiologia e patologia del gesto atletico nelle ultramaratone”. Schena ha descritto le caratteristiche di queste gare che, nel corso degli ultimi anni sono divenute molto di moda.
Ha fatto presente che nel 2011 si sono visti ben 200 milioni di partecipanti a gare con una media di impegno di 31.8 giorni per persona. Si è parlato di costo energetico, di cammino, di corsa su strada, di Ultratrail. Si è parlato di riabilitazione, di prevenzione e di allenamento.
La seconda sessione, dal titolo “Ultratrail: Istruzioni per l’uso”, ha avuto quale primo relatore Renato Jorioz di Aosta, atleta, allenatore e organizzatore di Ultratrail. In particolare Jorioz è il preparatore di Francesca Caneva, vincitrice della categoria donne della scorsa edizione del Tor des Géants, ultratrail organizzato in Val d’Aosta, una gara lunga 160 chilometri. Con un dislivello complessivo in salita di 25.000 metri.

Convegno del 26 aprile a Trento (Photo Gege Agazzi)
Convegno del 26 aprile a Trento (Photo Gege Agazzi)

Jorioz ha descritto in principali fattori che condizionano e caratterizzano gli Ultratrail: esperienza, quota, dislivello, distanza, posizione geografica, condizione fisica degli atleti, preparazione. I fisioterapisti Rudi Coser di Trento e Lorenzo Visconti di Aosta hanno parlato dello stato dell’arte della gestione del dolore muscolare nel corso degli ultratrail. Si è parlato di dolori muscolari, di microlesioni e di infiammazione locale. Il dolore subentra, in genere, dopo 24-48 ore nel post-esercizio. Nel muscolo si verifica un rimodellamento adattativo della miofibrilla nei giorni successivi la gara. Si è parlato di massaggi e di allenamento.

Lorenza Pratali, cardiologa del Cnr di Pisa, ha illustrato ciò che la ricerca sta facendo nel corso degli Ultratrail. Si tratta dei primi studi effettuati in questa disciplina sportiva. Sono stati effettuati studi sul sonno su 7 atleti partecipanti al Tor de Géants. In particolare sull’eccesso di veglia maturato lungo l’intero percorso di gara. E’ stato studiato l’impatto a livello cognitivo e sulla velocità di reazione agli stimoli. Si è evidenziato che i tempi di reazione si riducono al termine della gara. Il livello di attenzione si mantiene buono tra gli atleti studiati. Il livello olfattivo si è rivelato diminuito.

E’ stato valutato lo stato di ansia attraverso l’utilizzo di test psicometrici. La gara ha dimostrato di dare un certo beneficio psichico attraverso l’esercizio. A livello cardiologico si sono evidenziate negli atleti studiati una dilatazione e una certa disfunzione del ventricolo destro del cuore.

E’ seguita una tavola rotonda nell’ambito della terza sessione del Convegno, moderata da Giulio Roi dal titolo “Trail & Ultratrail: dalla prevenzione alla gestione della gara”. Vi hanno partecipato Antonella Confortola, atleta, Marco Facchinelli, skyrunner e fisioterapista, Stefano Sartori, atleta, Fabio De Mas, atleta, Guido Giardini, medico responsabile dell’ambulatorio di medicina di montagna di Aosta. Ognuno ha parlato delle proprie esperienze.

Si è parlato di allenamento e preparazione atletica nel campo degli ultratrail, di infortuni in allenamento e in gara. Gli incidenti mortali si sono verificati per imprudenza degli atleti. Non si sono verificati infortuni gravi. I ritiri per infortunio sono abbastanza rari (0,5-2%) e quasi sempre in discesa. Nel pomeriggio sono intervenuti altri atleti, moderati e intervistati da Ettore Pettinaroli e da Oriana Pecchio. Sono intervenuti Renato Jorioz, Marco Facchinelli e Stefano Sartori. Si è parlato dei nuovi tempi record di salita, dell’utilizzo dei bastoncini e di alimentazione prima, durante e dopo la gara. Renato Jorioz ha, infine, presentato il Tor des Géants con la proiezione di un filmato realizzato nel corso della competizione”.
G.C. Agazzi

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