Cronaca

Nuove valanghe sui valichi alpini del Nord-Est

La valanga caduta al Passo Giau: la neve ha coperto l'imbocco della galleria (Photo courtesy of Cnsas Veneto)
La valanga caduta al Passo Giau: la neve ha coperto l’imbocco della galleria (Photo courtesy of Cnsas Veneto)

SELVA DI CADORE, Belluno — Nuove valanghe si sono abbattute sulle strade che conducono ai passi alpini di Veneto e Trentino. La più imponente si è abbattuta al Passo Giau, nel Cadore, dove la neve ha trascinato con sè piante e materiale, ostruendo l’entrata e l’uscita di una galleria.

Si è concluso poco prima di mezzanotte l’intervento di bonifica e sgombero da parte del Soccorso Alpino sulla strada statale che porta al Passo Giau. Sono state ben due le valanghe che si sono nuovamente staccate in località Zonia, nel territorio di Selva di Cadore. Il secondo distacco, più imponente, si è verificato attorno alle 16.

La valanga, 30 metri di lunghezza con accumuli alti anche 10 metri, ha sradicato alberi, piante e altro materiale, portandoli verso la sede stradale. Poco prima di riversarsi sulla strada, la massa si è divisa in due fronti, ostruendo l’entrata e l’uscita di una galleria.

Sempre ieri una valanga si è staccata lungo la strada che collega San Martino di Castrozza al Passo Rolle. Il Servizio gestione strade della Provincia autonoma di Trento ha disposto la chiusura. La riapertura sarà valutata in base al sopralluogo odierno da parte dei tecnici.

La valanga caduta al Passo Giau: sulla sede stradale sono stati trasportati neve, piante e materiale (Photo courtesy of Cnsas Veneto)
La valanga caduta al Passo Giau: sulla sede stradale sono stati trasportati neve, piante e materiale (Photo courtesy of Cnsas Veneto)
Lunedì invece una valanga si è abbattuta lungo il versante trentino della statale del passo San Pellegrino. La circolazione è stata ripristinata immediatamente, al contrario del Passo Fedaia. Anche qui si è verificato un nuovo distacco, in località ponte di Val, che ha costretto nuovamente la chiusura della strada a pochi giorni dallo sgombero. La zona del valico è rimasta isolata dal resto della Val di Fassa per oltre 3 settimane e ora si ritrova nuovamente tagliata fuori.

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