Cronaca

Speleologi in Dolomiti, superati i -1000 metri nelle grotte dei Piani Eterni

Grotte Piani Eterni ingresso principale (foto Michela Zambelli)
Grotte Piani Eterni ingresso principale (foto Michela Zambelli)

BELLUNO – Sono scesi fino a -1052 metri di profondità gli speleologi veneti calatisi nelle grotte dei Piani Eterni, nell’Altopiano Erera Brendol delle Dolomiti Bellunesi, paradiso carsico di grotte e abissi. Nei primissimi giorni di gennaio due squadre hanno scoperto un nuovo grande pozzo, il più grande in territorio veneto: il nuovo ramo della grotta è stato chiamato “Mille e una Notte” e supera appunto i mille metri di profondità, di fatto un record per questa zona. Le potenzialità esplorative di questi rami però sono ancora da esaurirsi e future esplorazioni potrebbero aggiungere ulteriori metri alla profondità della grotta.

La scoperta degli ingressi principali del sistema carsico risale a 25 anni fa. Il 4 gennaio 2014 gli speleologi hanno superato i mille metri di profondità in un nuovo ramo della grotta, denominato “Mille e una Notte”. La cavità carsica, già la più lunga delle Dolomiti e il più grande sistema di grotte all’interno di un parco nazionale italiano, diventa così una delle più profonde grotte d’Italia. Nella classifica nazionale infatti, si assesta attualmente al nono posto.

L’operazione esplorativa è stata svolta da gruppi speleologici di Padova, Valdobbiadene, Feltre e Belluno, con l’appoggio di numerosi speleologi affiliati alla Federazione Speleologica Veneta.

Secondo quanto raccontato dal comunicato stampa del Parco nazionale delle Dolomiti bellunesi, gli speleologi sospettavano che una serie di grosse voragini, a circa 800 metri di profondità, sulle remote gallerie dei “Bimbi Sperduti”, potessero essere superiori ai mille metri. Fino ad oggi però le esplorazioni erano sempre state ostacolate da strettoie che bloccavano la discesa su due fondi: uno a -890 e un altro a -908 metri di profondità, mentre lo storico fondo dell’abisso, raggiunto nell’ormai lontano 1993, si attestava a quota -971.

Piani Eterni galleria -1020 (foto Michele Iadini)
Piani Eterni galleria -1020 (foto Michele Iadini)

La svolta è arrivata a fine dicembre: una prima squadra di speleologi veneti è riuscita per la prima volta ad andare oltre la strettoia finale, affacciandosi su di un nuovo grande pozzo. Questo ha spinto gli speleologi a tornare e a continuare, e così tra il 3 e il 6 gennaio una seconda squadra ha finito il lavoro. Come spiega il comunicato stampa, gli uomini hanno disceso il nuovo pozzo di oltre 50 metri, quindi sono entrati in una galleria-forra attiva, che porta su un’ultima grande rampa che si scende in profondità fino a – 1052 metri, dove l’acqua del torrente si perde in frana.

Il sistema conosciuto raggiunge ormai 35 chilometri di sviluppo e la grotta è considerata attualmente uno degli abissi più impegnativi delle Alpi, richiedendo permanenze di più giorni e percorrenze di svariati chilometri all’interno del massiccio per raggiungere le zone attualmente in esplorazione. Durante la discesa esplorativa è stata inoltre campionata una stalagmite ad oltre mille metri di profondità: l’Università di Melbourne svolgerà una particolare analisi del campione nell’ambito di un progetto triennale di ricerca (finanziato e promosso dall’Università di Bologna insieme all’Ente Parco) che ha l’obiettivo di ricostruire i climi del passato nell’area mediterranea.

 

Info e foto Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi – www.dolomitipark.it

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