Alpinismo

GII da Nord, arrivati al campo base

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KASHGAR, Cina — "Siamo accampati in un posto polveroso e arido, cercando una via tra il labirinto di vele di ghiaccio che ci separa dal luogo dove verrà allestito il campo base definitivo". Daniele Bernasconi ha raccontato a Montagna.tv come procede la spedizione italo-spagnola diretta all’inviolata parete Nord del Gasherbrum II.

"Ci troviamo a 4.400 metri di quota – racconta Bernasconi -, al campo cinese dove ti portano i cammelli. E’ un posto davvero infame, non c’è acqua, è pieno di polvere che quando nevica, come stanotte, si trasforma in un mare di fango. Per fortuna dovremo restare solo due o tre giorni".
 
Il programma, infatti, prevede che la spedizione utilizzi come "porto franco" ufficiale il campo base avanzato, che verrà allestito 400 metri più in alto, dove l’ambiente dovrebbe essere migliore.
 
"Stiamo esplorando il ghiacciaio per trovare la strada migliore di salita – spiega l’alpinista lecchese -. E’ un tratto molto complesso, pieno di vele di ghiaccio. Ma dobbiamo trovare un percorso facile perchè anche i portatori possano arrivare fin lassù in modo piuttosto agevole".
 
La montagna, insomma, ha subito rivelato la sua anima selvaggia, impervia, poco incline alla presenza umana. L’impresa si prospetta tutt’altro che agevole, ma questo, forse, lo si sapeva fin dall’inizio. Infatti, il morale del gruppo è ottimo.
 
"Gli spagnoli sono tutti alpinisti di grande esperienza – prosegue Bernasconi – e sono ottime persone, è facile andare d’accordo. Il trekking è andato bene e siamo perfettamente in tabella di marcia".
 
Ma quando inizierà la scalata vera e propria? "Penso presto – conclude Bernasconi -. I giorni che stiamo passando qui sono già buoni per l’acclimatamento. Quindi credo che quando arriveremo su ci vorranno un paio di giorni per sistemare il campo base e poi, se il tempo permette, saliremo subito sulla montagna".
 
La spedizione italo-spagnola è partita dall’Europa lo scorso 6 giugno. Ne fanno parte gli italiani Daniele Bernasconi, Michele Compagnoni e Karl Unterkircher, insieme agli spagnoli Mikel Zabalza, Josu Bereziartua, José Carlos Tamayo e Juan Vallejo.
 
Sara Sottocornola

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