Annapurna: discesa dura, ma finita bene

Venerdì li avevamo lasciati a campo 4, quota 7.100 metri, stanchi dopo la salita in vetta e con il meteo in serio peggioramento.

 

Quello che non sapevamo era che stavano pernottando, da ormai due giorni, in una misera tendina per due persone con un sacco a pelo in tre.

 

"Sono state notti orribili – ha raccontato Lock a Explorersweb -, completamente insonni e fredde. Per non parlare della salita che avevamo fatto per arrivare lì: passaggi di quinto grado su ghiaccio strapiombante (nella foto),  neve pesante e bagnata".

 

Per fortuna, la loro discesa si è conclusa felicemente nel pomeriggio e nella notte successiva. Ora tutti e tre gli alpinisti si trovano al campo base, godendosi il meritato riposo.

 

Nel frattempo, lo spagnolo Inaki Ochoa – che la settimana scorsa aveva rinunciato per le cattive condizioni della montagna – ha effettuato un altro tentativo di vetta insime al rumeno Horia Colibasanu. La salita però si è conclusa a campo 3 a causa del forte vento in quota.
 
Ochoa sapeva che sarebbe stata l’ultima opportunità di portare a casa il suo 13esimo ottomila, ed era partito nel pomeriggio di giovedì dal campo base con l’intenzione di scalare giorno e notte, senza interruzioni, fino alla cima.

 

Le operazioni di salita all’Annapurna, per questa stagione, si chiudono qui. Anche il team spagnolo di Edurne Pasaban rientrerà infatti a casa nei prossimi giorni, e al campo base non resterà più nessuno.

 

"L’Annapurna mi ha insegnato molto – ha scritto la Pasaban sul suo sito web -. Mi ha datto una lezione tecnica, per come affrontarlo; fisica, perchè ha confermato il mio buono stato di forma; e psicologica, perchè ora conosco le mie reazioni in queste situazioni e so come migliorarmi".