Alpinismo

Annapurna: Vallejo, Lock e Rubio in cima

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CAMPO BASE ANNAPURNA, Nepal — Ivan Vallejo, Andrew Lock e Fernando Gonzalez Rubio hanno toccato ieri la cima dell’Annapurna (8.091 metri), salendo dalla parete Nord. Ma la loro impresa è lungi dal considerarsi chiusa: si trovano ancora a 7.500 metri e la discesa si profila lunga, pericolosa, nonchè minacciata dal peggioramento del meteo.

I tre alpinisti sono partiti ieri notte da campo 4, raggiungendo la cima alle quattro del pomeriggio dopo 14 ore ininterrotte di scalata. Poi sono scesi di nuovo al campo da cui erano partiti, dove si sono fermati per la notte.
 
Il tempo, però, sta rapidamente peggiorando e davanti a loro c’è la discesa di alcuni pendii molto pericolosi ed esposti al rischio valanghe o al crollo di seracchi.
 
Secondo quanto riporta Explorersweb, infatti, ieri per attrezzare il seracco sopra campo 3 ci sarebbero volute ore di lavoro e una squadra di dieci alpinisti che hanno aperto la via  per la vetta, fissando turno le corde per la discesa. Solo Lock, Vallejo e Rubio hanno però proseguito fino in cima.
 
Il rumeno Horia Colibasanu e il gruppo di spagnoli tra cui Inaki Ochoa ed Edurne Pasaban hanno infatti optato per la discesa. Hanno deciso di rientrare, considerando le condizioni della via  troppo pericolose. Asier Izaguirre era tornato giù ancor prima degli altri, a causa di un forte mal di testa.
 
Anche l’alpinista russo Seguey Bogomolov è rientrato al base, colpito da un temporaneo accecamento da neve dopo aver passato la giornata a scalare sul seracco. Ha raccontato al sito Mountain.ru di "aver passato una notte infernale, in preda alle convulsioni" e di aver "iniziato a scendere vedendo tutto coperto da una fitta nebbia".
 
Ulteriori dettagli sulla salita sono attesi nelle prossime ore.
 
L’ecuadoriano Ivan Vallejo, con questa salita ha conquistato il suo tredicesimo ottomila: per completare la serie gli manca solo il Dhaulagiri. Anche l’australiano Lock è a buon punto, con dodici ottomila su quattordici. Il colombiano Rubio, invece, ne ha solo cinque.
 
Sara Sottocornola

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