Alpinismo

Maschera ko, Bate salvo per miracolo

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KATHMANDU, Nepal — Voleva compiere la traversata dell’Everest, dal Tibet al Nepal, in solitaria e senza ossigeno. Ma non c’è riuscito e, anzi, ha rischiato seriamente di morire. Colpito da edema polmonare a 8.700 metri perchè la sua maschera dell’ossigeno non funzionava bene, Gavin Bate è stato salvato in extremis da Pasang Tendi Sherpa. 

Bate è salito dal versante Nord. Secondo quanto riporta Explorersweb, nella parte alta della montagna si è reso conto di non farcela con le proprie forze, ed è ricorso alle bombole d’ossigeno.
 
Forse si è accorto che qualcosa non andava nel respiratore, ma non ha voluto rinunciare. Arrivato a quota 8.700, si è sentito "come investito da un campion in corsa" e ha capito che l’edema polmonare era ormai in corso.
 
Non riusciva più a muoversi, ed è andato in ipotermia. La situazione era infernale, ma per fortuna Pasang, insieme ad altri Sherpa che si trovavano sulla montagna, sono riusciti a trasportarlo di corsa in basso, fino al campo base avanzato.
 
Secondo le ultime notizie, a breve Bate verrà ricoverato a Kathmandu. Il medico della spedizione ha dichiarato ad Explorersweb che "Bate deve considerarsi molto fortunato, perchè con la quantità di liquidi che aveva nei polmoni, è un miracolo che sia riuscito ad arrivare vivo al campo base".
 
Sara Sottocornola
Foto courtesy of www.explorersweb.com

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