Alpinismo

Kammerlander: l’ossigeno oggi è doping

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BOLZANO — "L’ossigeno è doping, e un’ascensione con ossigeno non dovrebbe essere considerata un’ascensione". Han Kammerlander è il più duro di tutti. L’uomo che, in solitaria, ha segnato il record di salita sull’Everest e il primo a scenderlo con gli sci. Una vita passata sulle creste delle Alpi, della Patagonia e dell’Himalaya, compiendo prodezze sulle vie più classiche e sulle più estreme.

Kammerlander, qual è la sua opinione sull’utilizzo dell’ossigeno in alta quota?
L’ossigeno in alta quota è doping. Con l’ossigeno l’Everest è sicuramente non più alto di settemila metri. E’ doping, non c’è dubbio, e l’ascensione all’Everest fatta con ossigeno non dovrebbe, secondo me, essere considerata un’ascensione.
 
Pensa che dovrebbe esistere un regolamento a cui gli alpinisti professionisti devono attenersi?
Abbiamo regole sulla strada, per tutta la vita. Secondo me se uno va con l’ossigeno non è sport, ma è impossibile imporre una regola. C’è una lista, in Nepal, con l’indicazione di quanti hanno fino adesso raggiunto la cima dell’Everest. Ma questa lista non è molto precisa, non è sempre scrittocon o senza ossigeno. Quantomeno andrebbe fatta chiarezza.
 
Che cosa pensa dei più e più turisti che ogni anno assaltano l’Everest?
In questi anni abbiamo portato gente in cima che aveva più di settant’anni, con protesi alle gambe, senza braccia. Ora portiamo su anche le olimpiadi. Forse fra qualche anno andranno senza vestiti… Io lascio fare tutti, ma sono un po’ triste, qualche volta, quando vedo gli alpinisti sull’Everest senza esperienza, senza capacità e con l’ossigeno, non solo la bombola ma anche la maschera. Non è come cinquant’anni fa, quando è salito Hillary. Ora è un’altra cosa, allora l’attrezzatura era troppo pesante, l’esperienza non era grande. Ma oggi, nel 2007, se uno va ancora con ossigeno non è sport.
 
La fiamma olimpica con ogni probabilità verrà portata su con l’ossigeno. Cosa ne pensa?
Secondo me è uno scherzo. Ma se è vero, mi dispiace per questa gente, per la loro idea così stupida. Intanto, se c’è un bufera su, è impossibile tenere acceso il fuoco. Oltre all’ossigeno, non mi piace il loro sistema in Tibet. Gli auguro due mesi di solo brutto tempo, ogni giorno bufera e mezzo metro di neve. Normalmente non dico cose del genere, ma quest’idea a me non piace per niente.
Kammerlander ha in tasca ben tredici ottomila tutti scalati senza ossigeno, sette dei quali raggiunti insieme all’altro mito vivente dell’alpinismo altoatesino (e non solo), Reinhold Messner. Insieme hanno realizzato la prima traversata di due ottomila sui Gasherbrum. Poi, si è dato all’alpinismo estremo, che da sempre lo ha affascinato. Per dirne qualcuna, ha scalato in sole diciassette ore il Cerro Torre, mostro sacro della Patagonia. Con Cristoph Heinz ha realizzato la prima ascensione del pilastro centrale dello Shivling (6543 metri), "il Cervino dell’india". Con Diego Wellig, ha raggiunto per ben quattro volte nel giro di 24 ore la cima del Cervino lungo le quattro creste principali.
 
Sara Sottocornola

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