Cronaca

Parco Nazionale d'Abruzzo, orso marsicano ucciso a colpi di fucile

Orso marsicano (Photo courtesy of commons.wikimedia.org)
Orso marsicano (Photo courtesy of commons.wikimedia.org)

(Updated 15:30) CASTEL SAN VINCENZO, Isernia — Tre pallottole sparate da uno o più fucili. Sarebbe questa la causa della morte dell’orso marsicano Stefano, ritrovato domenica sul lato molisano del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. L’ente la definisce una vera e propria esecuzione, mentre il Wwf chiede l’intervento del Presidente del Consiglio Letta.

Secondo i comunicati stampa ufficiali del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, un escursionista avrebbe segnalato la presenza di un orso morto alle pendici del Monte Marrone, cima di 1805 metri della parte molisana del Parco. I veterinari del Parco e della ASL di Isernia, supportati dalla Guardie del Parco e dagli agenti del Corpo Forestale dello Stato, sono intervenuti domenica mattina per il recupero. Grazie al microchip, i veterinari hanno identificato l’esemplare come l’orso Stefano, noto plantigrado del Parco. Dalle prime analisi svolte sul posto, l’animale era morto da poche ore e presentava una ferita evidente sopra l’occhio sinistro e sangue che fuoriusciva dal naso. Il primo sospetto da parte dei tecnici era che la causa del decesso fosse da imputare ad avvelenamento, dato che nelle vicinanze si trovava un puledro anch’esso morto da poco.

Purtroppo le prime analisi necroscopiche effettuate ieri all’Istituto Zooprofilattico di Teramo hanno rivelato quella che lo stesso Parco ha definito un’esecuzione. Gli esami radiografici hanno infatti evidenziato nel corpo dell’orso la presenza di tre pallottole, di cui una caricata a pallini, che farebbe supporre la presenza di più di un fucile e quindi di più di una persona. Il Corpo Forestale dello Stato ha trasmesso poche ore fa un comunicato stampa in cui specifica che solo uno dei proiettili, individuato nella scatola cranica, sembrerebbe più recente e quindi probabile causa della morte. Gli agenti stanno comunque effettuando controlli più approfonditi per chiarire l’accaduto. Il Nucleo Cinofilo Antiveleno sta effettuando una perlustrazione nella zona del ritrovamento per escludere l’ipotesi di avvelenamento. Finora sarebbero stati ritrovati la carcassa di una volpe e alcuni pezzi di carne sparsi che saranno sottoposti ad accertamenti necroscopici e tossicologici nelle prossime ore.

“È inaccettabile che nel 2013 si spari ad un Orso bruno marsicano, specie protetta a livello europeo che vive negli Appennini in poche decine di esemplari – ha affermato il WWF Italia appena appresa la notizia  -. Chiediamo al Presidente del Consiglio Letta di intervenire urgentemente per tutelare un patrimonio di inestimabile valore. Questo reato non può essere lasciato impunito così come i numerosi casi già avvenuti negli anni passati.”

Tags

Articoli correlati

Un commento

  1. Per un orso in meno bisogna chiamare in causa Letta? Cos’è il salvatore della patria? Ci sono numerosi dipendenti pubblici pagati per risolvere la questione, Letta ha altro da fare!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button
Close