Alpinismo

De Stefani: “grande slam” sul Lhotse?

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KATHMANDU, Nepal — A quanto pare, non c’è solo Silvio Mondinelli in lizza per raggiungere i 14 ottomila questa primavera. Il grande alpinista italiano Fausto De Stefani, 13 ottomila confermati e Lhotse contestato, si trova in Himalaya per raggiungere di nuovo la cima della montagna "mancante" all’appello.

De Stefani dichiarò di aver salito il Lhotse nel 1997, ma quel giorno ci fu una tempesta: nè le foto nè i riferimenti forniti erano chiari. Un altro alpinista, qualche giorno dopo, smentì la salita e dichiarò di aver visto le orme degli italiani arrestarsi prima della cima. E così, la salita non fu accettata dalle classifiche ufficiali.
 
L’alpinista mantovano non perse molto tempo in battaglie per il riconoscimento, non ha mai amato le statistiche. "Non considero l’alpinismo né un lavoro né una professione, per me è una passione, una filosofia di vita – dice De Stefani -. La montagna va considerata come un ambiente di grande libertà, luogo d’avventura intesa come avventura interiore. Quello che conta è la qualità delle esperienze che uno fa".
 
Ma le classifiche esistono comunque, e forse in questo caso stanno per cambiare radicalmente. De Stefani, 55 anni, se riuscisse nella salita potrebbe diventare il 13esimo uomo al mondo ad aver salito i 14 ottomila (finora ne ha saliti 13, tutti senza ossigeno tranne l’Everest nel 1996).
 
De Stefani si trova ora al campo base dell’Everest con l’amico Sergio Martini (58 anni e 14 ottomila raggiunti nel 2000, con l’ausilio di ossigeno su Everest e Kanchenhunga). Saliranno insieme fino al Colle Sud, dopodichè Martini proseguirà per l’Everest, mentre De Stefani per il Lhotse, insieme a Roberto Manni.
 
Nelle scorse settimane la spedizione ha dovuto far fronte alla morte di uno dei suoi sherpa d’alta quota, caduto in un crepaccio tra campo 2 e campo 3. Martini si è prodigato per il recupero del corpo, che è stato riportato al base e poi in elicottero a Kathmandu. Ora, la salita prosegue con l’aiuto di uno sherpa della Summit Climb di Dan Mazur, con cui gli italiani condividono il permesso di salita.
 
Sara Sottocornola

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