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Skialp, l’Italia domina il 2007. O quasi

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TIRANO, Sondrio — La Coppa del Mondo di sci alpinismo  anche per questa stagione ha chiuso i battenti, lasciando alla Federazione Italiana Sport Invernali un’altra annata da incorniciare. La vittoria a coppie per le coppie Brunod-Reichegger (centro sportivo dell’esercito) e Pedranzini-Martinelli (Sci Club Alta Valtellina), oltre che la vittoria individuale ancora di Brunod e della Pedranzini, danno l’idea di un monopolio granitico ed intoccabile.

Dobbiamo invece sottolineare che questo risultato, seppur lusinghiero e decisamente molto
positivo, qualche piccola ombra la lascia.
 
L’evoluzione dei risultati di stagione ci hanno lasciato intravedere che le strategie degli
atleti italiani sono state vincenti, ma decisamente differenti rispetto a quelle dei colleghi
stranieri.
 
Alla Trace Catalane, prima trasferta stagionale e gara individuale, gli azzurri si sono imposti
monopolizzando il podio sia in campo maschile che femminile. Questo domino è servito a staccare gli avversari che nelle gare successive, pur piazzando atleti sempre al primo posto, non sono riusciti a colmare il gap accumulato nella prima gara.
 
Nelle due gare successive, gli italiani non sono più riusciti a vincere, né alla prova Austriaca di Dachstein, né in quella conclusiva di Madonna di Campiglio.  Medesimo ragionamento per le gare a coppie, dove dopo il dominio di Albosaggia, i nostri atleti hanno dettato la loro legge solo al femminile.
 
Certo, si potrebbe obiettare che in qualunque sport vige l’alternanza, ovvero non è né
possibile, né auspicabile, per il bene e l’interesse dello sport stesso che siano sempre i
soliti a vincere.
 
Ma il problema è che per un motivo o per l’altro nelle competizioni che si sono svolte
dal mese di febbraio in avanti i “nostri” sono raramente riusciti a spuntarla negli scontri
diretti.
 
Al femminile, l’ingresso  della francesina Letitia Roux ha decisamente sconvolto gli equilibri:
 questa giovane atleta, dopo la prima gara di rodaggio in Spagna, non ha più perso un colpo,
vincendo gli altri scontri diretti, sia in Coppa, sia ai Campionati Europei, dove si è imposta
nella Vertical e nella gara individuale.
 
La Roux ha peraltro permesso di evidenziare che però, tolta lei, le altre 4 migliori donne a
seguire sono solo italiane, Pedranzini su tutte, poi Pellissier, Martinelli e la giovane
(Espoir come la Roux) Fleishmann.
 
Tirando le somme, comunque, almeno il dominio delle  gare in rosa a coppie dovrebbe essere ben al sicuro nel cassetto azzurro anche per la prossima stagione.
 
Per gli uomini, i fattori sono invece un pochino più in bilico. Cosa facilmente spiegabile dal
fatto che il livello dei top 6/7 uomini è decisamente quasi a pareggio.
 
Tralasciando Giacomelli che ha dimostrato di essere davvero un gradino sopra tutti quando è in forma, possiamo mettere quasi sullo stesso piano i due atleti dell’Esercito – Brunod e
Reichegger – e Hansjorg  Lunger.
 
I cugini francesi possono vantare anch’essi, almeno tre quattro atleti al livello dei nostri
migliori: Patrick Blanc, nonostante l’annata negativa, Florent Perrier, Gregory Gachet e la
rivelazione William Bon Mardion, classe ’83 (secondo agli Europei individuali e vittorioso
all’ultima gara di Coppa del mondo).
 
Rimane poi lo Svizzero Florent Troillet, al medesimo livello degli otto elencati sopra.
Una cosa positiva, che aiuterà a rendere interessante la prossima annata, è che c’è un buon
gruppo di atleti giovani che si stanno velocemente portando ai livelli dei “big” citati prima.
Ecco chi sono.
 
L’ espoir italiano Holznecht ha steccato l’ultima di Coppa del Mondo, ma ha dominato agli
Europei. Matteo Eydallin, Mattia Coletti oltre ai già senior Martin Riz e Dennis Trento sono
tutti atleti di indiscutibile valore.
 
Per la Francia vediamo una buona crescita di Alexandre Pellissier, Nicolas Bonnet oltre a Yannick Buffet, neo campione francese individuale.
 
Su tutte queste considerazioni, però, imcombe l’ombra del Trofeo Mezzalama, la prestigiosa classica che sicuramente sconvolgerà ancora gli equilibri dello sci alpinismo, visto che si gareggerà con squadre di tre elementi e permetterà coalizioni internazionali normalmente impossibili.
 
I top team che si dovrebbero contendere la vittoria saranno probabilmente due: il Team France composto da Patrick Blanc, Florent Perrier e Gregory Gachet ed il Team Valtellina composto da Guido Giacomelli, Jean Pellissier e lo svizzero Florent Troillet.
 
Come sempre però, l’imponderabile potrebbe essere dietro l’angolo a mischiare le carte e rendere tutto, per fortuna, molto interessante e per niente scontato.
 
Luca Salini 
 
Nella foto, Lorenzo Holznecht, rivelazione di quest’anno.

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