Cronaca

Motociclista sgozzato: c’è un indagato

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MODENA — C’è un indagato per omicidio colposo nella drammatica vicenda di Marco Badiali, l’ingegnere modenese di 48 anni morto dissanguato durante un’escursione in motocross sull’Appennino, in seguito a una ferita alla gola provocata da un filo spinato teso ad altezza uomo.

Stando ai primi accertamenti dei Carabinieri di Pavullo, il filo non era segnalato, non aveva tracce di ruggine e quindi era nuovo. Badiali – che si stava dirigendo a una vicina trattoria per festeggiare con gli amici l’aquisto di una nuova moto – non ha avuto alcuna possibilità di vederlo. E’ stato ferito a morte al collo ed è spirato in pochi minuti. A nulla sono serviti i soccorsi di un compagno, anch’esso motociclista, che stava facendo il percorso con lui e che gli ha tolto il filo spinato conficcato in gola.
 
Secondo le notizie trapelate, sarebbe escluso ogni coinvolgimento del proprietario del terreno. L’indagato sarebbe invece un uomo che abita nella zona. Sarebbe stato lui a sistemare il filo spinato sulla salita del sentiero, in un punto quasi invisibile, probabilmente tra venerdì e sabato.
 
A testimoniarlo ci sarebbe il racconto di un’escursionista che il giorno prima della tragedia sarebbe passato di lì a cavallo senza vedere filo spinato alcuno. "E’ stato messo lì per uccidere", sostengono gli amici motociclisti di Badiali (nella foto Ansa).
 
L’ingegnere lascia la moglie e due figli piccoli.  
 
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