Pareti

Nuova via alla Torre Egger, il commento del presidente dei Ragni

Fabio Palma (Photo www.adidas.com)
Fabio Palma (Photo www.adidas.com)

LECCO — “La Ovest della Egger era stata praticamente vinta da Matteo Bernasconi e Matteo Della Bordella nel 2012. Quei 25 metri che separavano i due Matteo dall’uscita di quella parete erano un nulla rispetto a quanto aperto da entrambi e, soprattutto, rispetto ai rischi corsi dai nostri ragazzi. Ho ancora una mia mail in cui scrivevo agli altri del consiglio, ma non è che stanno rischiando troppo? Certo per la storia dell’alpinismo ci volevano anche quei 25 metri, e per la ciliegina sulla torta anche la cima ( ma, attenzione, chi conosce il libro di Twight ricorderà bene un suo capitolo sul valore della cima quando esci da una parete simile)”. Questo il commento di Fabio Palma, presidente dei Ragni di Lecco, sull’impresa alla Ovest della Egger portata a termine nei giorni scorsi da Della Bordella e Schiera: riceviamo e pubblichiamo questa sua lettera.

“Nelle prime righe che è riuscito a scrivere, Matteo ringrazia il Berna e il gruppo ragni, e questa avventura di tre anni non avrebbe potuto neppure iniziare senza prima l’appoggio di un gruppo e poi la volontà di Della Bordella e Bernasconi Matteo. Un aneddoto: ad inizio Dicembre è stato il Berna che mi ha detto, se fossimo in tre avremmo più possibilità. Teo era di un’altra opinione, ma essendo intelligente l’ha modificata in poche ore. Ma chi poteva essere il terzo? Su quella parete, lasciatemi dire una battuta che tanto battuta non è, chi ha famiglia è meglio che non ci vada…ho speso un pomeriggio a verificare chi potesse andare con loro, anche solo a supporto, ma nessuno poteva prendersi quattro o cinque settimane di ferie a fine Gennaio. Poi mi è venuto in mente il “Luchino”, che aveva già presentato il curriculum per entrare nei Ragni, un curriculum a prova di bomba che, di fatti, aveva superato senza esitazioni la nostra commissione tecnica e che il prossimo Mercoledì 13, alla nostra assemblea, verrà giudicato da tutti i soci (immagino favorevolmente…).

Luchino è da noi sopra-nominato “va bene”, perchè nei mesi precedenti, ogni volta che l’abbiamo chiamato per una salita o un impegno, aveva risposto così senza neppure pensarci un secondo. E infatti, mi disse subito di sì. Come vedete, la riuscita di un’avventura come questa, che mi ha smontato un bel pò di colore scuro dai capelli, deve il suo successo a tanti fattori, non ultimo il contributo fondamentale di nomi come Alberto, Silvano, Luca, Mario, Carlo, il Dott. Rocca. Dietro questi tre ragazzi abbiamo fatto il possibile, e loro hanno superato il possibile. Sinceramente, la mia raccomandazione, fatta proprio al Berna, fu: non esagerate. Perchè, come potete leggere dal diario del Berna dell’anno scorso e dall’articolo in inglese di Teo scaricabile al nostro book 2012, l’anno scorso avevano proprio esagerato.

Lo hanno fatto anche quest’anno, invece. Prima tentando quell’avvicinamento sotto la bufera, risoltosi con una tenda sfasciata e la parete neppure sfiorata, e poi con la decisione di rimanere sette giorni sul ghiacciaio mentre la meteo si faceva beffe di loro e tutti lasciavano El Chalten. Infine, a nome di tutti i Ragni, voglio ringraziare gli appassionati, per esempio quei 7300 che, dalle 22.30 alle 6.30 del mattino di settimana scorsa, andarono sulla pagina FB di Stile Alpino a controllare cosa stesse succedendo su quel ghiacciaio e al cospetto di quella parete. Per noi Ragni e ancora di più per Berna, il Teo e Luchino, sapere di questo affetto è inestimabile”.

 

Fabio

 

 

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