Scienza e tecnologia

Un attacco senza telaio per i freerider: pluripremiato il "Beast 16" della Dynafit

Beast 16
Beast 16

MONACO, Germania — Un “attacchino” destinato anche ai freerider. Ecco cos’è il Beast16, che alle fiere internazionali più quotate dell’outdoor e dello sci ha vinto ben due premi: l’ISPO Award e il Best in Show dell’Outdoor Retailer Show. Beast16 è la più recente proposta della Dynafit: un concetto d’attacco completamente nuovo per l’inverno 13/14.

La giuria della fiera internazionale Ispo ogni anno conferisce il premio “Ispo Award” per i prodotti più innovativi dell’industria sportiva. Il pendant americano è l’Outdoor Retailer Show, fiera annuale che si tiene a Salt Lake City, dove ai prodotti più distintivi viene assegnato il premio “Best in Show”.

“Siamo molto orgogliosi di aver vinto questi premi. Con l’attacco BEAST siamo riusciti a costruire un prodotto assolutamente innovativo. L’attacco è stato ideato per lo sciatore della nuova generazione, da noi chiamato “The Complete Skier” – commenta Benedikt Böhm, Brand Manager di Dynafit e noto sciatore -. Questo sportivo non vuole porsi alcun limite ed è per questo che l’attacco Beast è la soluzione ideale per sciare sia on- che off-piste. I nostri sviluppatori hanno creato un sistema d’attacco privo di intelaiatura con ottime prestazioni in discesa e un’elevata resistenza fino al valore di sganciamento pari a 16”.

Le pretese per questo nuovo attacco freeride sono chiare: elevate prestazioni in discesa, valore di sganciamento 16 e, grazie al sistema senza intelaiatura, comodità in salita. Tutto ciò senza dimenticare la leggerezza: il peso di 935 grammi rende il Beast 16 un pioniere nella categoria degli attacchi freeride da salita. L’attacco senza intelaiatura, che nel 2013 festeggia con Dynafit il suo 30simo compleanno, consente di risparmiare peso in movimento e offre un ottimale centro di rotazione durante la salita. Partendo da questo presupposto, gli ingegneri DYNAFIT hanno deciso di creare un attacco che inglobasse i principi di leggerezza e facilità d’uso quando si sale in vetta, sviluppando e potenziando i requisiti necessari per la fase di discesa. L‘attacco Beast 16 ha una meccanica di sganciamento complessa sia su puntale che sulla talloniera per offrire la massima sicurezza: la struttura del puntale di rotazione, per esempio, impedisce lo sganciamento a seguito di colpi. Inoltre, l’altezza ridotta consente allo sciatore di stabilire un contatto ottimale con lo sci. La corsa neutra grazie all’inclinazione leggera e l’elevata rigidità torsionale ottenuta dall’ampio supporto, rendono l’attacco Beast 16 unico nel suo genere.

“Il Beast16 è un’evoluzione del cosiddetto “attacchino” che usano tutti gli sci alpinisti – spiega Stefano Finazzi, responsabile commerciale Dynafit -, ha l’obiettivo di accontentare un utente con esigenze diverse. Non è infatti dedicato allo scialpinista puro, è un attacco per quello che in azienda chiamiamo “freeride tour”: salire in vetta con sci e pelli per ridiscendere pendii di ogni tipo (neve fresca, neve dura, canaloni,ecc…). Nonostante questo attacco abbia un peso un po’ più elevato rispetto ai classici attacchi da scialpinismo, permette di salire con sci e pelli in modo agevole; una possibilità che gli altri attacchi da freeride al momento sul mercato non offrono. Il Beast16 consente infatti di passare dalla salita alla discesa in un lampo”.

“I cambiamenti principali rispetto al cosiddetto “attacchino” che usano tutti gli sci alpinisti riguardano il peso (poco più di un chilo e otto), il range di utilizzo e la struttura a livello meccanico – prosegue Finazzi -. In particolare: rotazione della parte frontale dell’attacco in discesa per facilitare la fuoriuscita del puntale in caso di sgancio. Tale rotazione viene bloccata durante la salita; sistema di aggancio anteriore: l’attacco non chiude più la parte anteriore dello scarpone dal sotto, ma dall’alto per rendere possibile la rotazione in discesa; non c’è più rotazione della talloniera per passare dalla salita alla discesa, il blocco dello scarpone per la discesa avviene tramite un sistema che scende dall’alto sopra la talloniera stessa; con questo attacco lo scarpone è a 2.3 cm di altezza dall’asse dello sci, più alto rispetto ad un attacco da scialpinismo ma comunque la distanza più bassa garantita da un attacco da freeride al momento sul mercato. Più sei vicino allo sci maggiore è il controllo; inclinazione più alta rispetto ad un attacco da scialpinismo (la talloniera è un po’ più alta rispetto alla parte anteriore dell’attacco), ma si tratta comunque dell’inclinazione più bassa sul mercato se paragonata ad altri attacchi da freeride”.

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