Località di montagna

Valmalenco, le dighe di Alpe Gera e Campo Moro

Diga Campo Moro (Photo www.ors.regione.lombardia.it)
Diga Campo Moro (Photo di archivio www.ors.regione.lombardia.it)

LANZADA, Sondrio — I bacini artificiali dell’Alpe Gera e di Campo Moro si trovano in Valmalenco, nel Comune di Lanzada, e costituiscono un’interessante meta di escursione. Oltre allo splendido panorama che è possibile scorgere lungo il perimetro dei laghi, fonte di interesse sono le dighe stesse, situate rispettivamente a 2051 metri e a 1996 metri. Lo sbarramento della diga di Alpe Gera, per esempio, è un imponete muro che potrebbe contenere al suo interno il Duomo di Milano, mentre il bacino di Campo Moro ha una capacità massima di 11 milioni di metri cubi d’acqua, pari alla capienza di 10.200 piscine olimpioniche.

L’energia idroelettrica prodotta in Valmalenco fa capo a due serbatoi artificiali dell’Alpe Gera e di Campo Moro, e a tre centrali idroelettriche, quelle di Campo Moro, a monte, quota 2000 metri, di Lanzada, a quota 1000 metri e a Sondrio, a valle, posta a quota 300 metri. La diga di Alpe Gera, situata nel comune di Lanzada in Valmalenco, è stata realizzata tra il 1961 e il 1964. Ha permesso la formazione del bacino artificiale omonimo a quota 2128 metri con un invaso massimo di 68 milioni di metri cubi, pari alla capienza di 63.000 piscine olimpioniche. Lo sbarramento, costituito da una diga massiccia a gravità in calcestruzzo, è lungo 530 metri e alto 174 metri, come un grattacielo di 58 piani, con un volume totale pari a 1.700.000 metri cubi, sufficienti a contenere il Duomo di Milano. La diga è attraversata in senso longitudinale da dieci cunicoli collegati tra loro, e al coronamento con un impianto ascensore che, percorrendo lo sbarramento verticalmente per 140 metri, è uno tra i più alti d’Europa.

La diga di Alpe gera (Immagine Enel Produzione)
La diga di Alpe gera (Immagine Enel Produzione)

Lo sbarramento di Campo Moro, costruito tra il 1956 e il 1958, è invece costituito da due dighe separate da un grande sperone roccioso. La diga est, in calcestruzzo, alta 96 metri (come un grattacielo di 32 piani) e lunga 180 metri, è più grande di quella ovest, in pietrame, che è alta solo 35 metri (come un palazzo di 12 piani). Il bacino di Campo Moro ha una capacità massima di 11 milioni di metri cubi d’acqua, pari alla capienza di 10.200 piscine olimpioniche. Le acque raccolta nell’invaso di Alpe Gera a quota 2125 metri giungono, con un salto medio di circa 133 metri, alla centrale di Campo Moro.

La centrale di Campo Moro è stata costruita nel 1965 interamente in una caverna artificiale collegata all’esterno grazie a una galleria lunga 570 metri. Ha una potenza di 35.000 KW, pari a quella di 66 Ferrari di Formula 1 e produce circa 33 milioni di kwh all’anno, pari al fabbisogno medio annuo di circa 14.000 famiglie. Al termine dell’utilizzo nell’unico gruppo di produzione di energia elettrica le acque vengono rilasciate nel serbatoio di Campo Moro alla quota media di 1950 metri.

Il serbatoio di Campo Moro è collegato alla centrale di Lanzada grazie ad una galleria di derivazione lunga 8 km e due condotte forzate lunghe 1500 metri. Le acque giungono a Lanzada dopo aver effettuato un salto di 1000 metri. La centrale di Lanzada, formata da tre gruppi di produzione uguali, ha una potenza totale di 210.000 KW (70.000×3), pari a quella di 390 Ferrari di Formula 1. E’ entrata in funzione nel 1955 alimentata dalle acque dei torrenti Cormor e Scerscen raccolte nel serbatoio di Campo Moro, e da quelle dei torrenti Campagneda, Prabello e Antognasco e produce in media 280 milioni di kwh ogni anno, pari al fabbisogno annuo di circa 135.000 famiglie.

Campo Moro, sul fondo il muro della diga di Alpe Gera (Photo Luciano Bruseghini)
Il bacino di Campo Moro quest’anno prosciugato per lavori: affiorano vecchie baite, sul fondo il muro della diga di Alpe Gera (Photo Luciano Bruseghini)

Nel 1963 è entrata in funzione la centrale di Lanzada ausiliaria, alimentata con le acque del torrente Mallero derivate in località Curlo. Le acque utilizzate dalla centrale di Lanzada giungono infine alla centrale di Sondrio attraverso una galleria lunga circa 10 km e una condotta forzata lunga 1375 metri. La centrale di Sondrio, formata da due gruppi di produzione uguali, ha una potenza totale di 146.800 KW (73.400×2), pari alla potenza di 275 Ferrari di Formula 1. E’ entrata in servizio nel 1960 alimentata dalle acque restituite dalle centrale di Lanzada, e da quelle dei torrenti Lanterna e Antognasco e produce in media 410 milioni di kwh ogni anno, pari al fabbisogno annuo di circa 197.000 famiglie.

Le acque utilizzate nel sistema idroelettrico della Valmalenco non subiscono alcuna trasformazione durante tutto il processo e vengono scaricate nel fiume Adda alla periferia di Sondrio. Per quanto riguarda i cosiddetti “piccoli impianti” nel 1995 la società “Foraschetto” ha realizzato una centralina in località Chiareggio sui torrenti Forasco e Foraschetto; nel 1997 la società “Idroelettrica dell’Adda” ha realizzato una centralina in località Tornadri sul torrente Lanterna; nel 2001 la società “Energia e Ambiente” ha realizzato una centralina in località Senevedo sul torrente Mallero; nel 2002 la società “Nuova Serpentino” ha realizzato una centralina in località Basci sul torrente Giumellini, la società “Tecnowatt” ha realizzato una centralina in località San Giuseppe sul torrente Entovasco e una centralina in località Franscia sul torrente Scerscen.

Enel Produzione – Unità di Business Idroelettrica di Sondrio

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