Pareti

Ueli Steck concatena Jungfrau, Monch e Eiger con il parapendio

Ueli steck in parapendio (photo Markus Zimmermann courtesy www.uelisteck.com)
Ueli steck in parapendio (photo Markus Zimmermann courtesy www.uelisteck.com)

GRINDELWALD, Svizzera — Scalare e volare. Su tre delle cime più mitiche delle Alpi svizzere, in una giornata di sole accecante. E’ davvero incredibile l’impresa compiuta quest’estate da Ueli Steck, che dopo i record sulla Nord dell’Eiger e le salite in velocità in Himalaya, sembra aver voglia di imprese più goderecce anche se non meno impegnative.

Steck ha concatenato le tre cime fra il 18 e il 19 agosto, senza aver pianificato nulla. Era partito insieme al fotografo Markus Zimmermann, con cui ha salito il Piz Gloria lanciandosi con il parapendio dalla vetta. Da lassù sono atterrati al rifugio Rotal, dall’altra parte della valle, dove hanno passato la notte godendosi “una delle sere più splendide mai viste sulle Alpi”.

Alle 3 di notte è iniziata la giornata del concatenamento “improvvisato”. I due sono partiti per salire lo Jungfrau, 4.158 metri: sono arrivati in vetta alle 8 del mattino e da lì si sono lanciati di nuovo col parapendio. Il volo, però, li ha separati: Steck è atterrato sul ghiacciaio alla base della Nord del Mönch, 4.107 metri, mentre il compagno ha volato verso Wilderwil.

“Da quel momento ero solo – racconta Steck sul suo sito web -. Ho messo il parapendio nello zaino e ho ripreso a scalare. Sono salito in vetta dalla Lauperroute in un’ora e 55 minuti. Il vento era ancora perfetto, potevo ancora godermi un volo. Sono ripartito verso l’Eiger e sono arrivato all’altezza della stazione Eismeer, in mezzo ai crepacci. Era sabato pomeriggio, faceva caldo ed era una zona pericolosa: volevo andarmene il prima possibile. Mi sono diretto al rifugio, dove ho mangiato pane e formaggio, poi  ho salito anche l’Eiger dalla cresta Mitellegi. Alle 15.13 ero in vetta”.

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2 Commenti

  1. Chiarimenti geografici e mitologici
    La Jungfarau (la vergine) e’ femminile.
    Sussiste una tradizione mitologica che vuole l’Eiger, specie di ominide malvagio, insidiare la Jungfrau, a sua volta protetta dal Moench (il monaco). Ma questo mito e’ relativamente recente, mentre i toponimi deriverebbero da nomi antichissimi, indipendenti dal mito. AT

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