Località di montagna

Le antiche leggende della Rocca d’Olgisio

PIANELLO VAL TIDONE, Piacenza — Dame, cavalieri, menestrelli e giullari. Varcando l’ingresso della Rocca d’Olgisio, uno dei complessi fortificati più antichi, suggestivi e imponenti del Piacentino, vengono in mente spade e tornei. Incastonata nella roccia a presidio delle valli dei torrenti Tidone e Chiarone, la struttura era considerata imprendibile a causa della tripla cinta muraria e per la presenza di derrate sufficienti al presidio per dieci anni.

Ad assediarla, nel Cinquecento, ci pensarono i francesi e le cronache dei tempi raccontano che in otto giorni vennero sparati 1.160 colpi di cannone contro il complesso fortificato, che tuttavia cadde nelle mani dei nemici solo per il tradimento di alcuni ufficiali della guarnigione assediata e non perché la struttura cedette.

La fortezza, nella quale oggi è possibile anche pernottare, ha una pianta irregolare alla quale si accede unicamente dal lato settentrionale. Il versante sud meno aspro strutturalmente (e per questo più vulnerabile del colle) venne munito nei secoli di un triplice ordine di spesse mura, all’interno delle quali si addossano numerosi corpi di fabbricato ed un dispositivo di cortine che costituiscono gli ordinamenti difensivi avanzati della rocca stessa. Le leggende su trabocchetti e passaggi segreti si sprecano ed esplorare il sito è divertente per chi ama la storia e l’architettura militare.

Nel vasto cortile, ad esempio, è visibile un pozzo profondo una cinquantina di metri, sul quale sono imperniati molti episodi leggendari. La tradizione vuole che a metà canna ci sia un’apertura comunicante con una galleria, la cui uscita dovrebbe trovarsi fuori dal recinto fortificato. Interessante anche la storia della Torre della Campana che si trova sul lato ovest del complesso e fu notevolmente abbassata ai primi del 1800 per evitare che si suonasse a stormo per radunare i montanari implicati nei moti antinapoleonici. Dal 1979 la rocca è di proprieta della famiglia Bengalli di Pianello Val Tidone che ancora oggi la gestisce.

Tags

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button
Close