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Lupo salvato con respirazione bocca a bocca, la tenera storia di Navarre

Navarre (Photo di Alberto Tovoli e Paolo Taranto - www.centrotutelafauna.org)
Navarre (Photo di Alberto Tovoli e Paolo Taranto - www.centrotutelafauna.org)

SASSO MARCONI, Bologna — Su Youtube da metà febbraio ad oggi ha avuto 108.031click ed è facile capire il perché. Quella di Navarre è la storia emozionante e straordinaria di un lupo salvato sull’Appennino bolognese grazie alla rianimazione e alla respirazione bocca a bocca effettuata dai volontari del Centro Tutela e Ricerca fauna esotica e selvatica del Monte Adone. L’animale giaceva assiderato nel letto del fiume, ferito e ormai privo di battito cardiaco. Oggi sta bene, ha ripreso peso e le ferite sono quasi guarite. Questo il videoracconto di una storia commovente e a lieto fine.

La storia di Navarre comincia lunedì 9 gennaio 2012, alle 13.30, quando al Centro Tutela e Ricerca Fauna Esotica e Selvatica di Monte Adone è giunta una richiesta di intervento da parte della Polizia Provinciale di Montorio. Un lupo in gravi condizioni era stato avvistato infatti nel comune di Camugnano, nella provincia di Bologna. Quattro operatori del Centro insieme alla responsabile sanitaria, e in collaborazione con la Polizia Provinciale, sono partiti verso la località della segnalazione. Sulle pendici del Monte Adone hanno ritrovato l’animale: un maschio adulto sotto shock e in stato di grave denutrizione si trovava nelle gelide acque del fiume Limentra, in prossimità della riva.

Il lupo era chiaramente assiderato e mostrava una paresi degli arti posteriori. Dopo averlo sedato con il fucile narcotizzante i soccorritori si sono gettati in acqua e l’hanno portato in salvo: una volta a terra però l’animale è andato in arresto cardio-respiratorio e così hanno iniziato il massaggio cardiaco e la respirazione bocca a bocca. Secondo quanto si legge sul sito del Centro Tutela e Ricerca fauna esotica e selvatica del Monte Adone, trascorsi diversi minuti dall’inizio della rianimazione il lupo ha ripreso a vivere, davanti alla commozione di tutti.

Poiché il luogo del ritrovamento era troppo distante dal Centro, i soccorritori hanno chiesto alla persona che aveva segnalato l’animale alla Polizia Provinciale e che abita non molto distante, di poterlo portare in casa e prestargli le prime cure, così l’animale è stato asciugarlo e scaldarlo davanti al fuoco prima del viaggio. Dopo alcune ore, il lupo, tenuto sempre sotto flebo, ha ripreso lentamente conoscenza ed è stato portato al  Centro dove è arrivato vigile e abbastanza reattivo, ma in un estremo stato di dimagrimento e disidratazione, con una paraparesi agli arti posteriori e un’estesa dermatite con ampie zone prive di pelo, probabilmente causata da una rogna.

Per diversi giorni è rimasto in terapia intensiva. Le analisi ematiche hanno evidenziato un’infezione in corso e una evidente sofferenza epatica, mentre le radiografie hanno mostrato la presenza di circa 35 pallini di piombo di 4mm distribuiti su tutto il corpo: probabilmente l’animale era stato colpito parecchio tempo prima da diversi colpi d’arma da fuoco che fortunatamente non hanno causato nessuna lesione importante o frattura ossea.

Oggi il lupo sta meglio. Per aiutarlo a recuperare stanno lavorando diverse persone che lo curano e lo assistono costantemente secondo un preciso programma di riabilitazione. “Pur non perdendo la fierezza e la riservatezza che contraddistinguono la specie – si legge sul sito del Centro -, Navarre accetta con pazienza di essere curato, dimostrando giorno dopo giorno una forte tempra e una crescente voglia di vivere. In collaborazione con le autorità competenti e con le figure scientifiche di riferimento, il Centro ha l’ambizioso obiettivo di riportare Navarre in natura”.

Il racconto completo su http://www.centrotutelafauna.org/storia-navarre.html

 

httpv://www.youtube.com/watch?v=oc_4NteT9rQ

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