Turismo

Manca neve, apertura stagione a rischio

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MILANO — E’ allarme neve sulle montagne italiane. Dalle Alpi all’Appennino, là dove c’era il bianco delle piste ora c’è il verde dei prati. Manca neve nelle stazioni invernali. E la situazione, sostengono gli esperti meteo, non cambierà nella prossima settimana. Mettendo a rischio l’avvio della stagione sciistica.  

A una settimana dal Ponte dell’Immacolata arrivano notizie poco confortanti per gli operatori turistici. ”Fino a domenica 3 dicembre il tempo resta immutato. Dopo il 3 la tendenza, anche se suscettibile di correzioni – ha detto ll’Ansa il presidente della società meteorologica italiana, Luca Mercalli – non mostra alcun cambiamento netto. Non ci sono grandi possibilità di perturbazioni. Ci sarà aria più fredda ma una grande nevicata da qui all’8 sarà difficile come sara’ difficile una bella apertura della stagione sciistica”.
 
Non resta che ricorrere all’innevamento artificiale. Ma anche qui sono problemi. I sistemi hanno bisogno di temperature più rigide delle attuali per avere buoni risultati.
 
Oddio, la montagna è bella lo stesso. Ma d’inverno, il turista si aspetta di vedere il bianco delle piste. ”A oggi sulle nostre Alpi non c’è neve – prosegue Mercalli -. In questa stagione normalmente c’erano già 70 centimetri a 2.500 metri. Invece in molte zone o non c’è proprio. O al massimo, nei casi più fortunati, si arriva a 10 centimetri”.
 
Rapido giro dell’arco alpino per capirci meglio. A Cervinia, in Val d’Aosta, non c’è neve. L’ultima nevicata risale al 21 di novembre, quando caddero 10 centimetri, sciolti in queste settimane. Ad Alagna Valsesia e nel comprensorio Monterosa ski una recente spruzzata ha portato 5 centimetri di manto bianco. A Bormio e Livigno, in Valtellina, si arriva a malapena a 10 centimetri. A Madesimo si fatica ad arrivare a 5. Non va meglio a Cortina, dove una recente spolverata ha portato 10 centimetri di neve. E va ancora peggio a Plan de Corones e all’Alpe di SIusi, in Alto Adige, dove di neve proprio non se ne vede.
 
La temperatura è di 2-2,5 gradi sopra la media stagionale. ”Siamo a fine novembre – spiega Mercalli – ma ancora non ci sono state gelate, tipiche del periodo al Nord. Invece le temperature sono a 5 gradi e le piante sono piene di foglie verdi. Per non parlare del sud dove si registrano anche 17 gradi”.
 
”Sulle Alpi – spiega il meteorologo – la nevicata d’autunno faceva il fondo e poi il freddo conservava lo strato nevoso ma a oggi mancano due elementi fondamentali: la neve e il freddo. Negli ultimi 10 anni è sempre piu’ frequente un tempo mite e di neve ce n’è sempre meno e di qualità inferiore”. Per questo inizio di stagione 2006-2007 anche i cannoni possono fare poco. 
 
A scattare una fotografia della febbre delle Alpi anche un recente rapporto del Wwf. Secondo la ricerca, negli ultimi 30 anni le precipitazioni nevose sono diminuite del 20 per cento. Mentre il  60 per cento delle piste italiane è artificiale. 
 
Ed è un dramma anche economico. Perchè la zona delle Alpi, da sola, raccoglieva ogni anno il 12 per cento del turismo mondiale. 

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