Alpinismo

Valtellina, addio all'alpinista Giuseppe Caneva

Giuseppe Caneva (Photo Sandonini Dervio - La Provincia di Sondrio)
Giuseppe Caneva (Photo Sandonini Dervio - La Provincia di Sondrio)

MORBEGNO, Sondrio — Lutto nel mondo dell’alpinismo. Giuseppe Caneva, uno dei più forti e conosciuti alpinisti della Bassa Valtellina, è morto la settimana scorsa stroncato da una grave malattia. “Chiscio”, come lo chiamavano gli amici, negli anni ’70 aveva partecipato a diverse spedizioni nel Sudamerica e fin dagli anni ’80 si era impegnato per diffondere la passione per la montagna tra i giovani.

Caneva era uno dei cittadini più noti di Morbegno, città in cui viveva, non solo per il suo passato alpinistico, ma anche perché abitava nello storico palazzo di via Cortivacci, sede del museo civico del quale da diversi anni era custode con la moglie Giuliana.

Ma anche al di fuori del suo paese, “Chiscio” era molto conosciuto, se non altro per le belle imprese compiute sulle montagne del mondo. Tra le sue più importanti spedizione c’è quella del 1975 organizzata dal Cai ‘Citta’ di Morbegno’ per raggiungere la vetta del Puscanturpa Nord, nelle Ande peruviane. Con lui c’erano il capospedizione Graziano Bianchi, Carlo Milani, Ginetto Mora, Giuseppe Buizza, Edoardo Pozzoli, Felice Boselli e un giovane Agostino Da Polenza.

” Era una persona di grande umanità – ricorda Da Polenza -. L’ho incontrato 4 o 5 anni fa fermandomi a Morbegno. Ci siamo presi un caffè insieme e abbiamo parlato delle nostre avventure al Puscanturpa…Per me quella era la prima spedizione in assoluto, e lui era il più vecchio della compagnia. Da allora si è mantenuto un rapporto di amicizia e di simpatia per tutta la vita”.

Di ritorno da quella esperienza sulla Ande, e quasi per tutti gli anni ’80, Caneva fu alla guida del Cai della sezione di Morbegno per circa un decennio. Il suo impegno si concretizzò soprattutto nel “coinvolgimento di numerosi giovani dai 10 ai 18 anni e dei loro genitori per dare vita al ‘Gruppo Giovanile’, attivo per soli 4 anni – si legge sul sito del Cai di Morbegno – ma fondamentale per la futura politica alpinistica della sezione”.

Nel 1978 partecipò a un’altra spedizione nel sud dell’America, questa volta in Patagonia. Caneva, da capospedizione, insieme a Graziano Bianchi, Renato Casarotto, Felice Bottani, Giorgio Bertarelli, Oreste Dell’Oca, Attilio Fiorelli, Giancarlo Rigamonti e Goretta Casarotto, tentò, senza riuscirci, di compiere la prima salita assoluta al pilastro Nord del Cerro Fitz Roy.

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