Alpinismo

E’ di Simone Moro la spedizione dell’anno

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BERGAMO — "Sono contento del risultato. Forse allora non sono ancora da buttare nella raccolta differenziata dei rifiuti !". E’ il commento scherzoso di Simone Moro, vincitore del sondaggio lanciato da Montagna.tv "Vota la spedizione dell’anno". Sul podio, anche Nives Meroi e Gnaro Mondinelli. Ecco tutti i risultati. E, soprattutto, i commenti a caldo dei primi classificati.

Simone Moro e la traversata Sud-Nord dell’Everest (8.848 metri) hanno letteralmente spopolato tra i lettori di Montagna.tv, attestandosi saldamente in cima alla classifica per oltre tre settimane. E vincendo con 117 voti su 634.
 
Due parole per ricordare l’impresa. Lo scorso 18 maggio Moro è partito da campo 4 al Colle Sud dell’Everest alle 23, ed è giunto in cima alle 3,15 del mattino (nella foto). Dopo una breve sosta e qualche foto, l’alpinista non è ritornato sui suoi passi, come tutti si aspettavano, ma ha "scollinato" la montagna ed è sceso dal versante Nord. In sole 5 ore ha raggiunto il campo base avanzato tibetano (6.400 metri di quota). Solo per un breve tratto, prima della vetta, è ricorso all’ossigeno.
 
I lettori hanno poi decretato l’argento per la "tigre dell’Himalaya" Nives Meroi, che sul K2 ha raggiunto il suo nono ottomila, e il bronzo per Silvio "Gnaro" Mondinelli e la sua recente avventura sull’Annapurna, che l’ha portato ad un solo passo dal traguardo dei 14 ottomila.
 
La Meroi, che è stata per molto tempo in testa alla classifica e l’ha chiusa con oltre cento voti, dimostra com l’alpinismo femminile faccia presa sul pubblico tanto quanto quello maschile. "Non ho mai fatto molto caso a record o classifiche – ci ha detto Nives -, ma sono contenta che la salita mia e di Romano sia stata apprezzata dalla gente. Comunque, quello che importa davvero è continuare ad andare in montagna!".
 
Anche Mondinelli ha sorriso alla notizia del riconoscimento ricevuto dei lettori. E non è mancata la sua frizzante ironia "Non potevo arrivare primo – ha scherzato il Gnaro -, confronto agli altri sono un po’ una mezza sega!". Evviva la modestia.
 
Una sorpresa al quarto posto: a soli due voti di distacco da Mondinelli si sono piazzati Michele Compagnoni e Franco Nicolini con la loro sfida primaverile agli 82 quattromila delle Alpi, sulle orme di Patrick Berhault.
 
"Sono contento di questa notizia, non pensavo che la spedizione fosse piaciuta così tanto – ci ha detto Michele Compagnoni, raggiunto in Alta Valtellina -. In effetti è stata una bella avventura, molto difficile". La spedizione, ricordiamo, si era interrotta per maltempo dopo 40 giorni (12 giorni effettivi di scalata) con 25 vette in tasca. Riproverà? "Non lo so – risponde Compagnoni – è difficile da organizzare e da realizzare, soprattutto per i supporti e la logistica. E bisogna trovare i partner giusti. Ma in futuro, perchè no?".
  
Un abisso di 40 voti separa le prime quattro posizioni dalle altre. E’ comunque un bel risultato quello dei giovani bergamaschi Roby Piantoni e Marco Astori sulla Nord dell’Everest, classificati al quinto posto, davanti a tanti mostri sacri dell’alpinismo. Piantoni, con questa vetta, è diventato il tredicesimo italiano in cima senza ossigeno della storia. Hanno totalizzato 47 voti, pochi più di Karl Unterkircher con il viaggio-esplorazione nel Siachen cinese e la prima scalata della Nord del Mount Genyen (6.240 metri).
 
Settimo posto, con 30 voti, per Daniele Bernasconi e Mario Panzeri con il loro sofferto trionfo sul Makalu (8.473 metri): da due anni il "grande nero" non concedeva la cima ad un alpinista.
 
All’ottavo, con il 4% dei voti, si è piazzato il Trip Two dell’Up Project, guidato in Patagonia da Luca Maspes ed Hervè Barmasse. La spedizione, colpita da una frana mentre tentava la Nordovest del Cerro Piergiorgio, si è conclusa con il successo della prima salita sulla Nord del Monte San Lorenzo. Quasi a parimerito si è classificata la spedizione del vicentino Mario Vielmo, che ha portato la fiaccola olimpica sul Makalu (8.473 metri) nello stesso giorno di Panzeri e Bernasconi.
 
Al decimo posto troviamo l’altra donna della classifica: Cristina Piolini, con la sua spedizione solitaria sul Lhotse (8.501 metri), in occasione del cinquantenario della prima salita. Ha ottenuto 20 preferenze, una in più delle avventure dei Ragni di Lecco sulle pareti più ambite in giro per il mondo organizzate in occasione del sessantesimo anniversario di fondazione del gruppo. Tre voti più sotto, la sfida alle "montagne scintillanti" (Gasherbrum II) di Mario Merelli e Mario Panzeri.
 
In coda alla classifica, il "sognare lungo tre cime" (Ama Dablam, Pumori e Lhotse) di Fabio Meraldi e Diego Giovannini della primavera scorsa e la via nuova di Pavle Kozjek sul Cho Oyu (8.201 metri): 14 ore dal base alla cima con passaggi fino al V-. Una spedizione entrata in classifica solo da qualche giorno per segnalazione di un nostro lettore.
 
Il sondaggio, chiariamo, non ha nessuna pretesa di essere scientifico. Però ha cercato di dar voce all’opinione di molti appassionati di montagna quali sono i nostri lettori. E con un bacino totale di 637 votanti rischia di quasi di dare un messaggio significativo.
 
  
Sara Sottocornola

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