KATHMANDU, Nepal — “E’ caduta un’altra valanga sopra campo 3. Ha travolo 5 sherpa che stavano attrezzando per la cima. Nessuno è morto, ma è in corso un’operazione di soccorso”. E’ Silvio “Gnaro” Mondinelli a dare la notizia del nuovo incidente sul Cho Oyu, 8.201 metri, in Tibet. Pochi giorni fa una valanga simile aveva ferito altri sette portatori cinesi.
“La valanga è scesa questa mattina – spiega Mondinelli -. Gli sherpa stavano attrezzando l’ultimo tratto perchè alcuni alpinisti sono già pronti per tentare la vetta. Ma c’è molta neve ventata e la parete è pericolosa, soprattutto in alto. Dalle notizie che ci sono arrivate, sembra non ci siano stati morti. Solo uno sarebbe ferito in modo serio. Poco fa sono partiti alcuni sherpa, anche uno dei nostri, per aiutare nel soccorso”.
Mondinelli si trova al campo base della montagna. Nel weekend, è salito a campo 2 con Andrea Enzio ed Enrico Dalla Rosa. Lui ed Enzio hanno pernottato lassù, a settemila metri, completando così la fase di acclimatamento. Ora hanno in programma qualche giorno di riposo prima di tentare la cima.
“Oggi il tempo è stupendo – racconta l’alpinista -, ma in alto c’è ancora molto freddo. Ieri a campo 2 soffiava una bufera molto forte. Noi facciamo le cose con calma, ci acclimatiamo bene e tentiamo la vetta più avanti. C’è molta gente qui, al campo 1 ho contato 103 tende”.
Tra coloro che sono già pronti per la vetta ci sono le spedizioni commerciali dell’Img, che a dir la verità avevano programmato il primo tentativo per sabato scorso. A causa delle neve, però, hanno dovuto rinunciare. Secondo quanto riferito da Explorersweb, infatti, diverse spedizioni hanno segnalato valanghe spontanee sulla montagna. Due tende dell’Adventure Consultants a campo 1 sono state sepolte dalla neve e gli sherpa hanno parlato di neve profonda fino al petto.
