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10 curiosità da scoprire sul leopardo delle nevi

A partire dal 2014, il 23 ottobre si celebre annualmente la Giornata Internazionale del Leopardo delle Nevi. Una ricorrenza nata per sensibilizzare la collettività sullo stato di vulnerabilità in cui versa la specie. Approfittando di tale occasione vogliamo svelarvi 10 curiosità sul celebre felino dagli occhi di ghiaccio che abita le vette dell’Asia centrale.

1. É soprannominato “Fantasma delle Montagne”

Il leopardo delle nevi è anche noto come “Fantasma delle Montagne” perché, oltre a vivere in zone rocciose lungo le catene montuose di Himalaya, Tibet, Pamir, Monti Altai e altre aree dell’Asia centrale, è molto schivo. Di conseguenza avvistarlo e ancor di più monitorarlo, è una vera impresa. Il numero di esemplari e la loro distribuzione rappresentano stime dei ricercatori impegnati nel seguirne le tracce. La più recente, riportata dal WWF, è di 2.710-3.386 individui maturi in totale. Il range di incertezza ci fa comprendere quanto tali studi siano complessi. Cina e Mongolia sono i due Paesi asiatici che accolgono il maggior numero di leopardi delle nevi e anche i due Stati maggiormente impegnati nella loro conservazione. Non solo è schivo dunque difficile da incontrare, ma anche quando lo si ha davanti agli occhi, è difficile vederlo in quanto è un campione di mimetismo.

2. É un grande felino…ma piccolo

Nonostante siano noti come abili predatori, non dobbiamo immaginare che i leopardi delle nevi siano poi così grandi. Gli esemplari maschi adulti pesano in media 30-50 kg, anche se possono arrivare a pesarne 75 kg. Come dimensioni in media arrivano a misurare tra i 70 e i 150 cm di lunghezza, esclusa la coda e un’altezza sui 60 cm. Le femmine risultano generalmente più piccole, con un peso anche inferiore ai 25 kg.

3. C’è Panthera e pantera

Il nome scientifico della specie è Panthera uncia. Quindi è una pantera bianca o una pantera albina? No. Panthera è il nome di un genere. La pantera come specie non esiste. Le specie che rientrano in tale genere, che possiamo definire i parenti più vicini del leopardo delle nevi, sono il leone (Panthera leo), la tigre (Panthera tigris), il leopardo (Panthera pardus) e il giaguaro (Panthera onca). E la pantera nera allora? Si tratta di un termine generico utilizzato per indicare felini selvatici dal pelo nero, affetti da melanismo, che possiamo considerare quale opposto dell’albinismo.

4. Sul cibo non è schizzinoso

Il leopardo delle nevi caccia soprattutto di notte o all’alba. Predilige come prede pecore e capre selvatiche, compresa la pecora blu e l’argali, ma non disdegna cervi, giovani yak, asini selvatici, volpi, sciacalli, linci, cavalli, bestiame incontrato allo stato brado. Non si preoccupa molto della dimensione della vittima in quanto è bravissimo a catturare anche prede 3 volte più pesanti di lui. Ma in mancanza di prede grandi, punta volentieri a marmotte, pika, in generale piccoli mammiferi.

5. Non è un alpinista da Ottomila

Anche se “Snow leopard” rappresenta il riconoscimento che veniva dato in epoca sovietica a chi aveva salito le 5 vette che superano i 7000 metri delle catene montuose del Pamir e del Thien Shan (Communism Peak 7,495 m, Peak Korzhenevskaya 7,105 m, Lenin Peak 7,134 m, Peak Pobeda 7,439 m, Khan Tengri 7,010 m), i leopardi delle nevi non arrivano a quote oltre i 7000 metri. Anzi, la quota massima cui finora siano stati osservati è di 5800 metri.

6. La pelliccia non è sempre argentea

I leopardi non sono tutti uguali in termini di colorazione della pelliccia. Vi sono esemplari che mostrano un pelo dorsale cromaticamente uniforme, tendente al grigio-argento, altri che presentano zone di colore marroncino chiaro-dorato, ma tutti presentano le cosiddette rosette, ovvero le macchie scure che ricoprono il corpo. Il gioco di macchie e sfumature consente agli esemplari di camuffarsi meglio in ambiente roccioso. Le zampe e la parte inferiore del corpo sono invece ricoperti di pelo candido. La pelliccia tende a diventare più folta in inverno per garantire una maggiore protezione dal freddo, e sul ventre può allungarsi fino a 12 centimetri. Restando in tema di colore, gli occhi mostrano sfumature sul verde, azzurro e grigio.

7. Ha le zampe “a ciaspola”

I leopardi delle nevi sono dotati di pelliccia anche tra i polpastrelli, condizione che gli consente di muoversi più agevolmente sulla neve, come se indossassero un paio di ciaspole.

8. La sua coda è multifunzione

Il leopardo presenta una coda molto lunga e tozza, con un ingente accumulo di grasso e ricoperta di folta pelliccia, che può superare anche il metro. La grande coda assolve a una duplice funzione: lo aiuta a mantenere l’equilibrio mentre arrampica su terreni rocciosi e consente di tenere al caldo il muso mentre riposa.

9. Non vive molto a lungo

In ​​cattività sono stati registrati casi di esemplari sopravvissuti fino a una età di 25 anni, ma in natura la media è di 15-18 anni.

10. Non ruggisce ma miagola!

Proprio così. Il grande predatore non sa ruggire ma miagola. Alcuni studiosi sostengono addirittura che il leopardo delle nevi, a differenza dei parenti del genere Panthera, sappia anche fare le fusa. Per miagolio non dobbiamo immaginare ad ogni modo il suono tipico che associamo ai gatti, è piuttosto un brontolio, un verso quasi lamentoso. Vi lasciamo all’ascolto, che per certo rende meglio l’idea.

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