Alpinismo

Torre, il progetto segreto di Salvaterra

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LECCO — Nessuno sapeva che sarebbero partiti. E nessuno sa che cosa s’inventeranno stavolta Ermanno Salvaterra, Alessandro Beltrami e Rolando Garibotti, per stupire ancora tutti su quegli spettacolari 3.133 metri di ghiaccio e pietra del Cerro Torre.

Una montagna fatta di guglie protese verso l’alto come in un "grido" disperato. La più bella del mondo, dicono tutti. La più difficile da scalare, ripetono in molti.
 
Una montagna che vista in fotografia emana un fascino incredibile, ma che esercita sui tre celebri alpinisti un’attrazione davvero magnetica. Salvaterra è già salito in vetta al Torre cinque volte, Beltrami due e Garibotti solo una, ma dopo avergli dedicato anni di preparazione e di sogni.
 
Solo undici mesi fa, il trio di alpinisti "patagonici" ha siglato il grande successo della prima ripetizione della Nord, dopo ben 46 anni dall’impresa di Cesare Maestri e Toni Egger. Guadagnandosi la candidatura al Piolet d’Or e scatenando un vespaio di polemiche con le dichiarazioni di "non aver trovato alcuna traccia del passaggio di Maestri del ’59". Rinfocolando un enigma irrisolto e che forse mai si risolverà, dato che si tratta della parola di Maestri contro quella dei suoi dubitatori.
 
Fatto sta che la storia non è ancora finita. La settimana scorsa sono partiti di nuovo, con armi e bagagli, verso il loro "Nord", inteso come punto di riferimento alpinistico. Ma che cosa ci tornano a fare, in Patagonia? Non è dato a sapere.
 
In testa hanno un altro progetto, ancora avvolto da mistero. Ma che – conoscendo i soggetti – promette qualcosa di spettacolare. E già si scatenano le ipotesi nel mondo alpinistico. Quella più quotata, al momento, è che si stiano dirigendo verso la classica "via del Compressore" sulla cresta Sud Est, aperta da Maestri nel 1970 con l’uso di discussi chiodi ad espansione. Non per ripeterla, ma magari per correggerla, trovandone uno sviluppo più naturale.
 
Ma le ipotesi sono ipotesi. E potrebbero rivelarsi esatte o essere del tutto smentite nel giro di poche ore. Di certo, ci sono solo questo viaggio e la trepidazione di tutti gli appassionati.
Sara Sottocornola

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