Itinerari

Escursione panoramica al Rifugio Boz e al Passo Alvis

Alla scoperta delle Alpi Feltrine, nel Parco nazionale delle Dolomiti bellunesi, tra accoglienti rifugi e scenari naturali di grande effetto

Il Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi, nel Veneto settetrionale, è stato istituito nel 1990 e, nel 2009, è stato dichiarato patrimonio dell’umanità dall’UNESCO. Il parco protegge anche gli ambienti racchiusi nella catena delle Alpi Feltrine, un massiccio montuoso che vede tra le sue vette principali il Sass de Mura (2.547 m), la cima più alta del gruppo del Cimonega. A queste si aggiungono altre catene montuose come i Monti del Sole e diverse aree carsiche d’alta quota, caratterizzate da rupi e pendici detritiche. Insomma un territorio articolato con un fitto reticolo di valli modellate dai ghiacciai e dai torrenti. Un buon inizio per scoprire gli ambienti del Parco è l’itinerario che passa per il Rifugio Boz, dedicato a Bruno Boz che il 13 ottobre 1966, all’età di 36 anni, perse la vita scivolando su un pendio erboso.

L’itinerario

Partenza: Imer (TN), parcheggio Val Nagaoni
Tempo di percorrenza: 5 ore (a/r)
Dislivello: + 692 m
Difficoltà: E

Pur trovandosi in Veneto, uno degli accessi classici al Rifugio Boz è dal Trentino. Dal paese di Imer si imbocca la strada montana che risale la Val Noana fino a raggiungere, superato il lago omonimo, il parcheggio dove inizia il sentiero CAI 727. Il sentiero coincide con la strada forestale che risale con ripidi tornanti la destra orografica della valle fino a quota 1570 metri, dove, lasciata la strada si seguono le indicazioni per il Rifugio Boz immettendosi su uno stretto ma agevole sentiero. Durante questa prima parte della salita cominciano a  intravedersi le prime Vette Feltrine, in particolare il Monte Ramezza (2250 m) e la Cima del Diavolo (2158 m). Dall’ingresso del sentiero, dove finisce la strada forestale, ecco invece apparire l’imponente guglia rocciosa del Sass de Mura (2547 m), la cima più alta del Gruppo del Cimonega. Il sentiero scende verso il greto del torrente per poi risalire sulla riva opposta tra pascoli e boschi di conifere verso il rifugio che alla fine appare in una bella conca erbosa a 1718 metri di quota. Dopo una breve sosta si prosegue imboccando il sentiero 811 verso i 1880 metri del panoramico passo Alvis, da cui ci si affaccia sulla Val d’Alvis con la malga omonima con sullo sfondo le Prealpi Venete.  Scendendo lungo il pendio erboso in direzione del Pass di Mura ci si può collegare al sentiero 801 e rientrare così al Rifugio Boz. All’orizzonte, si ammirano le Vette Feltrine: Sasso di Scarnia (2224 m), Monte Ramezza (2250 m), Cima del Diavolo (2158 m), Monte Pietena (2195 m), Cima Dodici (2264 m).  Per info e per prenotare pranzo e pernottamento: 0439 080097 –  340 9979332 –  info@rifugioboz.it.

Da vedere

Dal Rifugio Fonteghi, che si incontra risalendo in auto la Val Noana, parte un interessante itinerario che porta al ponte tibetano della val de Riva, che collega il rifugio alle località di Caltena e ai prati di San Giovanni. Lungo settanta metri si staglia da un’altezza di 30 m sul Rio Noana o Giasinozza, permettendo di ammirare dall’alto il lago della Noana, bacino artificiale di considerevoli dimensioni che si costeggia in auto risalendo la valle.

Come arrivare

Imer (TN) si raggiunge percorrendo la SS 47 della Valsugana per poi deviare sulla SS50bis  e quindi sulla Strada Regionale 50. Giunti in paese seguire le indicazioni per la Strada della Val Noana risalendola fino al parcheggio.

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