Nasce in Toscana il Sentiero dei Mulini: tra castagni, sorgenti e storie d’altri tempi
L’itinerario, che si sviluppa a una trentina di chilometri da Firenze, fa parte del progetto “I Cammini dell’Acqua” e segue il corso del torrente Argomenna
C’è un angolo di Toscana dove l’acqua ha lasciato tracce profonde: mulini abbandonati, ponti in pietra, burraie incastonate nel bosco. Siamo a Pontassieve, tra le colline della Valdisieve, un territorio a pochi chilometri da Firenze che custodisce paesaggi intatti, profumi di castagno e storie di antichi mestieri.
Qui, lungo il corso del torrente Argomenna, è nato un nuovo itinerario escursionistico: domenica 25 maggio, oltre 150 persone hanno preso parte alla camminata inaugurale del Sentiero dei Mulini, un percorso che collega Montebonello, Rufina e Galiga, risalendo l’Argomenna tra cascate, sorgenti e testimonianze di un tempo in cui l’acqua era motore di vita e lavoro.
Un’iniziativa che unisce comunità, escursionismo e recupero del territorio, resa possibile grazie al progetto “I Cammini dell’Acqua” con la collaborazione del Comune di Pontassieve e il supporto del gruppo escursionistico GEO. Promosso da Publiacqua, il progetto “I Cammini dell’Acqua” punta a promuovere la mobilità dolce e la riscoperta del legame profondo tra acqua, paesaggio e comunità locali, attraverso una rete di cammini nei 46 Comuni in cui l’azienda opera.
L’itinerario: il Sentiero dei Mulini
Partenza: Pontassieve (FI), loc. Montebonello, ponte sul Torrente Argomenna (116 m)
Dislivello: + 410 m
Tempo: 5 ore a/r
Difficoltà: E
Periodo consigliato: da settembre a giugno
Il Sentiero dei Mulini segue il corso del torrente Argomenna, attraversando un paesaggio in cui i segni dell’uomo – mulini, ponti in pietra, burraie – raccontano un passato di vita rurale legata all’acqua.
L’itinerario parte da Montebonello, in corrispondenza del ponte sul torrente Argomenna (via Colognolese), e segue inizialmente la sponda sinistra per circa due chilometri tra oliveti, vigne e case coloniche. Si attraversa poi la Via dell’Argomenna entrando nel bosco e seguendo il corso d’acqua lungo la sponda destra. In questo tratto si susseguono briglie, piccole sorgenti e una ricca flora ripariale: salici, ontani, ailanti, veronica acquatica e canapa d’acqua, ma anche vitalba, rosa selvatica, ginestra di Spagna e ginepro nelle zone più aperte.
Proseguendo verso monte, il paesaggio si fa più fitto, con castagni, cerri, carpini e – a seconda delle stagioni – un sottobosco di ciclamini, orchidee, ellebori e primule. Il sentiero costeggia il Mulino di Montalto, oggi abitazione privata, per poi scendere verso il Ponte di Petroio e il suggestivo Mulino della Pigna, immerso tra salti d’acqua e cascatelle. Dopo questa deviazione, il percorso risale verso Montalto Bianco e raggiunge la zona de Le Colline, dove si trova la cascina omonima e, poco più in là, la Burraia Ninetta, costruzione del 1868 restaurata dai volontari delle sezioni locali ACLI e CAI.
Ritorno per la stessa via.
Da vedere
La Burraia Ninetta è un piccolo edificio in pietra costruito accanto a una sorgente. Datato 1868, veniva utilizzato per conservare il burro sfruttando la freschezza dell’acqua e del bosco. Il nome, inciso sulla pietra insieme alla data, rimanda a Ninetta Caterina Vecchi, appartenente alla famiglia Gondi, storicamente legata a queste terre. Il restauro della Burraia testimonia una storia di passione e memoria collettiva: a partire dal 2009, infatti, un gruppo di volontari del Circolo ACLI La Torre e della sezione CAI di Pontassieve ha riportato alla luce questa struttura, ormai quasi scomparsa tra rovi e grovigli di piante. La sua storia è poi confluita nel 2017 in un piccolo volume curato dal Comune di Pontassieve e dal CAI: “Burraia Ninetta. Un tassello di storia raccontato dai suoi abitanti”.
A 9 chilometri da Montebonello, Pontassieve conserva ancora la sua struttura medievale con porte d’accesso e viuzze in pietra. Situato alla confluenza tra Arno e Sieve, il suo nome deriva proprio dal ponte fortificato costruito nel Trecento dai Medici, ancora oggi simbolo del paese. Da vedere anche la Torre dell’Orologio, alta 24 metri, e il Palazzo Sansoni-Trombetta, attualmente sede del Municipio.
Come arrivare
Da Firenze si raggiunge Pontassieve seguendo per 18 km la SS 67. Da qui superate Rufina e Selvapiana si giunge a Montebonello, punto di partenza dell’escursione.
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