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Parco delle Foreste Casentinesi

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Imponenti, affascinanti e millenarie foreste. Sono loro a dominare gli immensi spazi di un territorio protetto che tocca le province di Emilia Romagna e Toscana. Stiamo parlando del Parco nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna.

Nato nel 1959, si estende su una superficie di 21.027 ettari. Perla dell’oasi è la Riserva naturale integrale di Sasso Fratino, un bosco incantato che ha conservato nel tempo tutta la sua purezza.

Il paesaggio vede un assoluto dominio delle zone boschive, che interessano l’80% dell’area totale. I boschi sono così fitti e estesi che si potrebbe attraversare tutto il parco senza mai uscire dalla rigogliosa foresta. Differente la conformazione della parte sud orientale, dove il Monte Verna regna incontrastato con le sue pendici tondeggianti interrotte da erosioni calanchive.

Il cuore del parco è costituito dalle foreste demaniali casentinesi, area verde che racchiude la riserva naturale di Sasso Fratino. All’interno di quest’ultima ci sono numerose specie arboree incontaminate in quanto dal 1959 si è deciso di vietare ogni intervento. La cima più alta del parco è il Monte Falco, con i suoi 1658 metri.

Le foreste sono intrise di storia, tanto che le prime testimonianze umane in queste zone risalgono al 1012, con la costituzione dell’Ordine dei Monaci Camaldolesi. In seguito molte comunità si sono stabilite nei boschi, dai quali si è tratto il legname pregiato per la costruzione della flotta pisana o di opere monumentali come il duomo di Firenze.

Secolari sono le Foreste Casentinesi e la foresta che avvolge il santuario francescano della Verna. Esse sono caratterizzate dalla presenza di faggi e aceri montani. Accanto alle specie più diffuse, ci sono frassini, tigli, querce e castagneti. I loro colori variano a seconda delle stagioni, aspetto che fa rende i paesaggi veramente unici.

La parte vegetale più rilevante del parco è rappresentata dalle specie arboree. Quelle che si possono vedere con maggior frequenza sono il mirtillo rosso e nero, l’anemone a fiori di narciso e la viola di Eugenia, tutte testimonianze del periodo glaciale avvenuto venti mila anni fa. Alla varietà floreale, si aggiungono molti corsi d’acqua, fra cui gli affluenti dell’Arno e dai torrenti romagnoli.

La ricchezza vegetale del parco è oggetto di esposizione e studio del giardino botanico di Valbonella a Corniolo e dell’arboreto “Siemoni” a Badia Prataglia. Il secondo è nato XIX secolo, quando l’ingegnere Simeoni, chiamato dal Granduca per sollevare le sorti della foresta, piantò diversi tipi di alberi esotici.

La riserva è complessa anche dal punto di vista faunistico. Infatti, grazie all’elevata estensione boschiva, molti animali hanno deciso di stabilirsi nel terriorio protetto. In particolare si tratta di ungulati, fra cui cervi, daini, caprioli, cinghiali e lupi. I boschi ad alto fusto hanno permesso la crescita di specie rare, che utilizzano le cavità dei tronchi di vecchi alberi per la nidificazione. Tra di loro possiamo annoverare il picchio rosso e la cincia mora.

All’interno dell’oasi ci sono due opere di alto valore spirituale: il santuario della Verna, ubicato su una montagna, e l’eremo di Camaldoli, luogo di meditazione situato fra selve di abeti. Entro i confini del parco, l’uomo ha sempre vissuto e lavorato, aspetto che spiega la presenza di numerosi ruderi e borghi. Si pensi che i primi insediamenti risalgono ai tempi della civilità etrusca, seguita dai villaggi dell’epoca feudale.

I pendii dell’Appennino hanno rappresentato un importante punto di contatto commerciale fra diverse realtà culturali. Le foreste incantate hanno ispirato grandi letterati come Dante. Oltre a molti pittori che non hanno resistito all’idea di dipingere forme e colori di capolavori della natura.

L’ente Parco organizza manifestazioni di vario genere e molte escursioni a piedi, in carrozza, in battello e in mountain bike. Una miriade di modi diversi per scoprire il parco e provare un’esperienza indimenticabile.

Valentina Corti

Per maggiori informazioni consultare il sito internet www.parcoforestecasentinesi.it

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