Itinerari

Lungo i sentieri innevati di San Bernardino, piccolo gioiello dei Grigioni, in Svizzera

Ai piedi dello storico valico che collega la pianura con la Valle del Reno Posteriore sono stati tracciati numerosi percorsi escursionistici da percorrere a piedi, con le ciaspole o gli sci. E che regalano panorami per lo più inediti

Il Passo del San Bernardino (2065 m), nei Grigioni svizzeri, è stato un valico di importanza storica, mettendo in comunicazione la Valle Mesolcina alla Valle del Reno Posteriore, fino alla costruzione nel 1967 della nuova autostrada A13 che lo evita grazie a un lungo tunnel. Il passo era noto anticamente come Mons Avis, denominazione rimasta ancora oggi per la vetta del Pizzo Uccello che lo sovrasta, dalla caratteristica forma ad ala.

Nel secolo XIX grazie all’apertura della strada carrozzabile (1818-21) da Bellinzona a Thusis crebbe la sua importanza anche dal punto di vista turistico, come testimoniato dalla guida Die Bergstrassen durch den Canton Graubündten nach dem Langen- und Comersee pubblicata a Zurigo nel 1826 in cui è rappresentato il passo e il suo famoso Ospizio, oggi trasformato in ristorante estivo.
Il Passo del San Bernardino d’inverno è chiuso al traffico stradale, deviato sulla ben più comoda e sicura autostrada, ma il villaggio montano omonimo è ancora oggi una rinomata meta turistica invernale grazie alla sua stazione sciistica, ma soprattutto a una fitta rete di sentieri innevati (28 km in tutto) che si possono percorrere a piedi, con le ciaspole o gli sci.

I percorsi invernali vanno affrontati con sci adeguati o racchette da neve, scarponi invernali, bastoncini da sci, giacca a vento, occhiali da sole e crema protettiva per proteggersi dal riverbero dei raggi UV sulla neve.

L’itinerario

Partenza e arrivo: San Bernardino (1608 m),  parcheggio lungo la Cantonale 13

Dislivello: + 194 m

Durata: 2.30 ore

Difficoltà: E

Lasciata l’auto presso il parcheggio lungo la strada cantonale 13 da cui si stacca la deviazione per Pian Doss, seguire le indicazioni per Suossa lungo un suggestivo percorso invernale con vista sul Pizzo Uccello e numerose altre vette minori, che porta alla torbiera omonima, in inverno naturalmente ammantata di neve.

L’itinerario comincia con una leggera salita nell’abetina innevata da cui si esce avendo alle spalle la visuale sulle vette di Piz Motton (2854 m) e su quella ben nota di Pizzo Uccello (2724 m). Raggiunte le prime baite ci troviamo al cospetto delle cime delle Alpi dell’Adula: Alta Burasca (2633 m) e Piz de Trescolmen (2581 m). Dalla torbiera invece si possono ammirare le vette Piz d’Arbeola (2599 m) e Cime de la Fopela (2376 m) e, giunti in località Suossa, sullo sfondo da sinistra: I Rodond (2829 m), Cima di Passit (2240 m), La Guardia (2522 m), Piz de Mucia (2967 m).

La torbiera alta di Suossa riveste un importante interesse naturalistico, in quanto non solo comportandosi come una spugna assorbe in primavera l’eccesso di acqua impedendo inondazioni, ma la presenza di torba e carenza di ossigeno ne fa un ecosistema molto particolare con piante insettivore come la Drosera rotundifolia e microfauna di grande interesse ambientale. Numerose sono perciò le iniziative per preservarla ed è naturalmente vietato inoltrarsi a piedi o con le ciaspole sui terreni torbosi. Si prosegue con belle visuali sul lago artificiale d’Isola sempre circondati dalle Alpi dell’Adula. Si completa l’anello in discesa verso Forestin, inoltrandosi di nuovo nel bosco, fino a ricongiungersi con la strada principale e risalire a piedi fino al parcheggio.

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