ItinerariSci alpinismo

Neve buona già garantita sullo Spitzhörli (2.736 m), sopra il Passo del Sempione

Classica, e magnifica, gita di inizio stagione per ciaspole o skialp. Scenari importanti sul Monte Rosa e i “quattromila” del Vallese, innevamento più che buono. Ma attenzione alle insidie dell’alta montagna e alle giornate cortissime

“…la strada si arrampicò su con molte curve per entrare nella gola di Gondo, selvaggia e grandiosa oltre ogni dire, aperta tra due precipizi levigati che quasi si ricongiungevano poi di sopra. Proseguimmo così tutta la notte…eravamo immersi nella contemplazione delle rocce nere della vetta e degli abissi spaventosi, delle lisce distese di neve adagiate nei crepacci e nei calanchi, dei gagliardi torrenti che precipitavano rumorosi giù per le profonde lontananze…”. 

La descrizione di Charles Dickens tratta da “Visioni d’Italia” racconta la salita, da Domodossola al Passo del Sempione, del celeberrimo scrittore inglese, avvenuta a metà del 1800. Il Passo del Sempione (2005 m), in territorio svizzero, è sito al centro di un altopiano, circondato da grandi vette, tra le quali spiccano il Monte Leone (3552 m), la Cima di Terrarossa (3246 m) e l’Helsenhorn (3272 m) che sovrastano, sul confine col versante italiano, la conca dell’Alpe Veglia. Totalmente nel territorio elvetico si erge, invece, il “trittico del Sempione”: il Fletschorn (3993 m), il Lagginhorn (4010 m) e, poco più lontano, la Weissmies (4023 m). Il passo, precisamente, si trova nel Vallese, anche se da un punto di vista geografico può essere considerato come la testata dell’italiana Val Divedro. La zona è, infatti, una meta classica sia per chi soggiorna in Val d’Ossola, sia per chi vi si reca dalla zona di Briga e dalla Valle del Rodano. Le gite alle semplici vette del Sempione, tra le quali la salita alla cima dello Spitzhörli, sono una vera e propria classica per lo scialpinismo e, ultimamente, anche per i ciaspolatori più allenati. Già verso fine autunno o verso i primi di dicembre, la presenza di neve è spesso notevole e rende la zona ideale anche come prima gita di stagione per i patiti della montagna invernale in crisi d’astinenza. Attenzione in caso di vento e di nebbia che potrebbe creare qualche problema di orientamento nell’ampio pianoro del passo e sui suoi declivi.    

L’itinerario                                                            

Partenza e arrivo: Passo del Sempione (2005 m)
Dislivello: + 733 m
Tempo di percorrenza: ciaspole 3 ore andata e 2 ritorno; scialpinismo 2.30 ore andata, 30 minuti ritorno
Difficoltà: MS (scialpinismo); EE (ciaspole)

Itinerario panoramico, soprattutto nella parte alta. L’ascensione a questa cima è un classico sia per l’escursionismo estivo, sia per quello invernale, a piedi o con ciaspole o sci. Dall’Ospizio del Sempione si attraversa la strada, grazie al comodo sottopassaggio. Si continua sino ad una casa con persiane a strisce rosse e bianche. Si prosegue poi dritto, in salita, sino ai pascoli di Hopsche, con alcune baite, una sorta di piccolo caratteristico villaggio alpino (2018 m). Si superano le baite, salendo sino ad un altipiano, ove si continua verso monte, sotto le pendici del Tochuhorn (2648 m). E’ questo un traverso che necessita di attenzione, soprattutto dopo abbondanti precipitazioni, e richiede neve stabile e ben assestata. A seconda delle condizioni, si sceglie dove attraversare, se più in alto o verso il basso e risalendo poi successivamente. Dopo questo tratto, si sale ancora, senza fatica, sino ad un piccolo falsopiano. Da questo punto, il dislivello superato è circa la metà, ma le pendenze sono ora più docili e molto meno faticose, con la meta finale ben visibile, con la sua caratteristica forma, con la sommità quasi rettangolare. Si giunge ora in salita sino alla valletta delimitata dal gruppo dello Straffelgrat a sinistra e dai gruppi dell’Aretzhorn e del Tochuhorn a destra; verso monte si nota invece lo Spitzhörli, meta finale. Si continua verso monte in falsopiano, sino ad un aumento di pendenza che conduce alla Usseri Nanzlicke (2600 m), una sorta di sella panoramica, con superba vista sull’elegante cima del Bietschorn. Si devia ora verso destra, salendo l’evidente e semplice pendio che conduce in vetta (2736 m), con la croce e con bella e panoramica vista sulle montagne del Sempione, come il Monte Leone e il Breithorn, sul Monte Rosa e sulle cime del Vallese, tra le quali spiccano il Dom (4545 m), il Taschhorn, il Bietschorn, l’Aletschhorn, il Wasenhorn. 

Da vedere: Ospizio del Sempione e Simplon Dorf

Al Passo del Sempione, inconfondibile, spicca la mole rettangolare dell’Ospizio del Sempione, oggi gestito da frati. La struttura fu voluta da Napoleone che fece iniziare i lavori di costruzione nel 1826. La grande opera doveva servire come ricovero per le sue truppe, lungo il tragitto per l’Italia, anche se una parte era comunque adibita ad Ospizio per i viandanti. Al termine dei lavori, 5 anni dopo, la gestione passò direttamente ai canonici di Sant’Agostino. Oggi come allora l’Ospizio del Sempione offre vitto e alloggio e può essere considerato un ibrido tra un rifugio ed un albergo d’alta quota (sempre aperto). Poco sotto il passo, oppure risalendo la valle dal confine italo-svizzero verso il Passo del Sempione, si transita per Gondo, per l’abitato di Gabi e, infine, per Simplon Dorf, di sicura origine Walser ed ultimo abitato prima del valico. Il paese è sito a 1500 m, ai piedi della catena del Rothorn. Interessante la Chiesa di San Nicola, del 1200, che racchiude altari lignei in stile barocco ed un confessionale, sempre in legno, che sembrerebbe risalire al 1676. Il paesino è anche sede dell’Eco Museo del Sempione.

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