Itinerari

Escursione alla portata di tutti nel Parco Nazionale della Val Grande 


Facile camminata nell’area wilderness più grande d’Italia, alla scoperta del misterioso masso coppellato e delle alpi Prà e Leciuri

La più grande area wilderness italiana è in Piemonte, a meno di due ore da Milano e a pochi passi dalle più note località turistiche del Lago Maggiore.
Un’area per nulla addomesticata nella quale addentrarsi con la massima attenzione e, in questa stagione, con nello zaino tutto quello che può servire per affrontare inconvenienti o difficoltà, dai ramponcini alla lampada frontale. I punti di appoggio e le vie di uscita sono rarissimi, in gran parte dell’area non c’è segnale telefonico, quindi meglio evitare problemi e ritardi. Non mancano però sentieri ben tracciati e senza particolari difficoltà lungo i quali iniziare a conoscere la zona. Per le traversate o le escursioni più lunghe conviene aspettare il riorno della bella stagione.  

L’itinerario

Partenza: Cossogno (VB), località Cicogna
Dislivello: + 579 m
Arrivo: Alpe Prà e Alpe Leciuri
Tempo di percorrenza: 4.30 ore (a/r)
Difficoltà: E

Il sentiero natura parte da Cicogna, ultimo paesino raggiungibile in auto, frazione del comune di Cossogno nella provincia del Verbano-Cusio-Ossola e dove è stato riaperto da pochi giorni l’Ostello del Parco.
Dal borgo si imbocca una mulattiera che passando inizialmente tra le case risale sempre più decisamente il versante della montagna tra le vestigia di antichi terrazzamenti, testimonianza dell’antica e povera agricoltura di montagna e castagneti con esemplari secolari. La prima meta è la località Roccolo dove troviamo poche baite in pietra affacciate sulla sottostante Val Pogallo che si può ammirare uscendo dal bosco. Il sentiero prosegue tra rocce affioranti qua e là fino a raggiungere i prati dell’Alpe Prà a 1250 metri di quota. Qui si lascia la mulattiera lastricata e scendendo leggermente a sinistra rispetto ai ruderi dell’alpeggio si arriva al cosiddetto masso coppellato. Non si sa esattamente cosa rappresentino queste incisioni a forma di coppetta scavate nella roccia con grande precisione, ma il panorama dal masso sia sul Lago Maggiore che sul Parco è assicurato. Tornando sulla mulattiera si raggiunge la Casa dell’Alpino (solitamente chiuso in autunno) e, alle spalle del rifugio, il sentiero prosegue nella faggeta fino a raggiungere un intaglio nella roccia che permette il passaggio sul versante opposto della valle. Da qui si arriva ben presto al pascolo abbandonato dell’alpe Leciuri (1311 m), da cui si intravede il lontano alpeggio di Pogallo, una volta centro della produzione del legname e riposo dei boscaioli, oggi borgo alpino quasi abbandonato ma di grande fascino, dove il bosco grazie al parco ha ripreso vigore dopo i disboscamenti selvaggi del secolo scorso. Tutt’intorno il panorama spazia dalla Cima della Laurasca al Monte Torrione, fino allo Zeda e alla Marona, per chiudersi alla Colma di Cossogno passando dal Pizzo Pernice. Il percorso di rientro è sullo stesso itinerario.

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