In Valsesia tra magnifici borghi walser d’alta quota
Due facili camminate In Val d'Otro e in Val Vogna, laterali dell'Alta Valsesia, alla scoperta di antichi insediamenti e architetture tradizionali
La Valsesia non è solo nota per il grandioso paesaggio della sua testata, disegnato dalla roccia e dal ghiaccio del Monte Rosa, o per il verde dei suoi pascoli e la purezza cristallina dei suoi mondi d’acqua, ma è anche conosciuta come uno dei luoghi in cui ha maggiormente inciso la cultura del popolo Walser. Originari probabilmente dell’Oberland Bernese, nel XII sec. entrarono in Italia e si stabilirono anche in Valsesia, in particolare ad Alagna, Rima, Carcoforo e Rimella. Nella zona di Alagna Valsesia, chiamata Im Land, dai Walser, si trovano i due valloni laterali della Val d’Otro e della Val Vogna, dove la loro storia si può leggere anche nel legno e nella pietra delle tipiche case ancora assai ben conservate. Quelle dimore si distinguono per le caratteristiche architettoniche. Edificate quasi totalmente in legno con la tecnica a incastro del Blockbau, poggiano su particolari pilastri a forma di fungo, con la parte superiore in pietra. Questo sistema consente una continua areazione e isola le case dal terreno e i fienili dall’assalto di roditori. Ai lati delle abitazioni erano situati dei loggiati, utilizzati per l’essiccazione di colture e foraggio. Gente operosa, conosceva la montagna con le sue insidie, l’agricoltura in quota e le tecniche d’allevamento del bestiame. I terreni migliori, spesso, venivano utilizzati a rotazione dalle varie famiglie, in modo da consentire a tutti di goderne i frutti, in una sorta di “par condicio”. Incamminiamoci, dunque, in questo mondo.
I borghi incantati della Val d’Otro
Escursione sull’altipiano dei Walser, tra case tipiche e rari esempi di architettura tradizionale, tra i meglio conservati dell’intero arco alpino Un piccolo mondo a parte circondato da un ambiente naturale di grande impatto ai piedi delle rocce grigio chiaro del Corno Bianco (3320 m) e con bella vista sul gruppo del Tagliaferro (2964 m). Il sentiero di salita si svolge, quasi per intero, in un bosco misto, con sempreverdi e larici. Dal centro di Alagna Valsesia (Piazza Grober) si seguono le indicazioni per la Val d’Otro (sentiero n. 3), sino alla frazione Reale Superiore, piccolo gruppo di case Walser. Si cammina tra i prati (cartelli), sino ad una scalinata a lastroni che sale, a tratti ripidamente, snodandosi nel fitto bosco con larici e soprattutto abeti, sino a divenire un sentiero più ampio. Si continua superando il Casolare Stigia sino ad un bivio. Si prende il sentiero di destra e, con numerosi tornanti, si giunge all’ariosa piana di Otro (1664 m), e al Rifugio Zar Senni (“alla Latteria” in lingua Walser), splendida baita riadattata a struttura ricettiva. In breve, per prati, si cammina tra i sei nuclei abitativi situati nella piana: Follu, Ciucche, Felleretsch, Dorf, Scarpia e Weng, distanti pochi minuti l’uno dall’altro. Oltre questi insediamenti si trova Pianmisura, un alpeggio, ancora caricato in estate. Ogni frazione è indipendente ed è dotata di fontane e di un proprio forno per il pane, ancora ben conservati. I vari nuclei abitativi costituiscono una sorta di trattato sull’architettura Walser valsesiana. Si possono notare i caratteristici “funghi” in pietra e legno che sostengono le case e che consentivano la circolazione dell’aria e l’isolamento dal terreno e i balconi coperti, utili per l’essiccazione del fieno che rimaneva così riparato dalla pioggia. Rientro per la stessa via di salita.
Punto di partenza: Alagna Valsesia (1191 m)
Punto di arrivo: Otro (1664 m )
Dislivello: + 473 m
Tempo di percorrenza: 2 ore
Difficoltà: T / E
Periodo: da maggio a ottobre
L’anello della Val Vogna
Da Riva Valdobbia, poco prima di Alagna, si devia per la Val Vogna che si percorre in auto sino a Cà di Janzo. Itinerario di interesse etnografico e culturale, in una laterale della Valsesia, incentrato sulla cultura Walser. Il paesaggio è sempre interessante, arricchito dalla presenza di villaggi, borghi e case tradizionali che rendono la Val Vogna un gioiello unico, non solo in Valsesia. Molto belli anche gli scorci sul fiume e sulle vette circostanti che conferiscono alla zona anche una notevole valenza naturalistica. Da Cà di Janzo si prosegue sulla strada, chiusa al traffico. Passando per i piccoli insediamenti di Cà Piacentino e di Cà Morca si giunge a Sant’Antonio (15 minuti), nucleo Walser arroccato intorno alla chiesa, dove si trova anche il Rifugio Valle Vogna. Sant’Antonio è un nucleo dall’architettura tradizionale, porta di un mondo antico di legno e pietra, adagiato nello stretto fondovalle della Val Vogna, sovrastato da prati, boschi e rocce. Si cammina sull’ampia sterrata, ammirando sulla destra i sovrastanti nuclei abitativi che si visiteranno lungo il ritorno. Il tragitto d’andata termina a Peccia (1529 m) ove spiccano l’Oratorio di San Grato e una splendida casa seicentesca. Si torna ora sul versante orografico sinistro, in direzione di Piane (1408 m) ammirando case Walser dal caratteristico loggiato, utile per essiccare la fienagione. Si continua, con alcuni brevi saliscendi, passando per altri nuclei abitativi tradizionali, tra i quali Rebernardo (1453 m), col piccolo museo Etnografico (raramente aperto), Cà del Vescovo, Oro e Selveglio (1536 m) dal quale si scende per tornare a Cà di Janzo. Ognuno di questi piccoli villaggi era autosufficiente, col proprio forno per il pane e tutte le strutture necessarie per il bestiame e l’agricoltura.
Punto di partenza: Cà di Janzo (1354 m)
Punto di arrivo: Cà di Janzo (1354 m)
Dislivello: + 250 m
Tempo di percorrenza: 2.30 ore
Difficoltà: T / E
Periodo: da maggio a ottobre