Escursione all’Alpe Devero, tra i colori dei larici e le acque di Codelago
Una gita semplice e panoramica, ideale per ammirare il foliage, in uno dei luoghi più suggestivi della Val d’Ossola, in Piemonte
L’Alpe Devero si trova nella Piemontese Val d’Ossola e, insieme all’attigua area protetta dell’Alpe Veglia, forma il Parco Naturale Veglia-Devero. La gita a Codelago consente la vista di panorami assai diversi e di cime dall’estetica molto peculiare, come la Punta della Rossa e il Cervandone e delle case tradizionali della piana di Devero e di Crampiolo, piccola “frazione” con la chiesetta circondata da baite in legno e pietra, in un’atmosfera quasi fiabesca. Le acque di Codelago (o Lago Devero) furono innalzate per scopi idroelettrici, nel 1910, ma superata la diga e le varie strutture della centrale si torna a vivere sensazioni da “Grande Nord”, con il caratteristico isolotto centrale, alcuni lembi di terra che toccano le rive del lago e i numerosi larici colorati che si riflettono sulla sua superficie, come in un dipinto. E’ proprio l’autunno il momento ideale per questa escursione, grazie ai numerosi larici limitrofi al lago.
L’itinerario
Partenza e arrivo: Alpe Devero
Dislivello: + 380 m
Tempo: 3.30 ore
Difficoltà: E
Periodo consigliato: da giugno a ottobre
Si parte dall’ultimo parcheggio alla fine della strada che, da Baceno, sale all’Alpe Devero. A piedi, si fiancheggia la fontana e, con una breve salita, si passa tra le case tipiche e la chiesetta bianca. Ancora qualche passo e si arriva ad un bivio, ormai nella piana di Devero. Si prosegue dritto, attraversando un ponte e superando alcune case, sulla sinistra, e i ruderi del vecchio albergo Cervandone, sulla destra si cammina in piano. Da questo punto si possono distinguere i vari agglomerati di case in pietra delle varie località che costituiscono la piana dell’Alpe Devero. Su larga carrozzabile sterrata, si devia a destra, in lieve salita. Si cammina seguendo la principale, ammirando i larici colorati d’autunno, sino al termine della salita, dove appaiono le case di Crampiolo, in una bella conca pianeggiante che si raggiunge dopo una breve discesa. Si cammina tra le case di Crampiolo, con bella vista, sulla sinistra, sulle rocce chiare del Cervandone. Poco più lontano si vede una delle due dighe di Codelago, quella del versante orografico destro (una delle due “code” del lago), sovrastata dalla Punta d’Arbola, spartiacque con la Val Formazza. Si cammina ora proprio verso questa diga, superando un ponte in legno e salendo nel bosco di larici, alcuni secolari, sino alla fine della salita, dove si apre uno scenario tra i più belli della zona, con la Punta d’Arbola che si riflette nelle acque del lago. Si cammina ora lungo semplice sentiero, con alcuni saliscendi, costeggiando sempre il lago e ignorando alcune deviazioni. Il panorama si apre anche sul versante orografico sinistro del Devero, con le cime del Corbernas che sovrastano la zona del Grande Est di Devero. Al lato opposto del lago si vede il gruppo del Cistella. Si ignora la deviazione che prosegue verso monte, per continuare a costeggiare le acque del lago, raggiungendo la riva opposta e continuando lungo semplice sentiero, sempre in falsopiano, sino a giungere all’altra diga (quella che racchiude Codelago sulla “coda” del versante orografico sinistro). Si scende ora tornando verso il villaggio di Crampiolo, con uno degli scorci più belli, con le case e le varie strutture, il piccolo campanile e il Cervandone sullo sfondo. Da Crampiolo si torna al punto di partenza, seguendo il tracciato percorso all’andata da Devero a Crampiolo.
Le acque del Devero
Il territorio dell’alpe è ricchissimo di acqua. Oltre al Lago Devero, descritto nell’itinerario, è possibile proseguire verso monte sino al Lago di Pianboglio (cartelli), con dislivello quasi nullo, basta semplicemente camminare verso monte, in direzione della Punta d’Arbola. Dall’Alpe è possibile raggiungere il Lago Nero, in Val Buscagna e i laghi del Sangiatto che segnano l’inizio del cosiddetto “Grande Est di Devero”, un altipiano dove si possono ammirare anche molti altri specchi d’acqua, tra i quali i laghetti della Satta. Una meta diversa e poco frequentata è la gita per il Lago di Agaro, bacino artificiale isolato e dall’estetica amena. Immancabile una breve sosta per ammirare la Cascata dell’Inferno, lungo la strada di accesso per l’alpe.
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