Due itinerari per raggiungere la Pania della Croce, la regina delle Apuane
Amatissima ma non proprio alla portata di tutte le gambe, si può raggiungere da numerosi sentieri. Due suggerimenti per chi parte dalla Versilia
Una straordinaria terrazza sull’Alto Tirreno con vista che spazia dall’Elba al Golfo di La Spezia. Per ogni escursionista toscano la salita alla Pania della Croce (1.859 m) è una sorta di pellegrinaggio laico da regalarsi una volta all’anno. Molti di loro scelgono addirittura di trascorrere la notte in vetta, imbozzolati nel sacco a pelo, per godersi un’alba con pochi paragoni. Il sole che sorge alle sue spalle disegna infatti l’ombra della montagna sulle acque del mare: un perfetto triangolo effimero, scuro quanto affascinante. Sebbene non sia la cima più alta della catena, la Pania della Croce è indiscutibilmente la Regina delle Apuane. Le sue pendici sono disegnati numerosi sentieri che si congiungono solo sulla dorsale che porta alla croce di vetta e consentono itinerari sempre diversi. La salita è piuttosto lunga e, in alcuni tratti occorre prestare attenzione, soprattutto in occasione delle prime gelate autunnali. Per la sua posizione, nelle zone meno esposte al sole l’umidità si trasforma rapidamente in ghiaccio. Pericoloso anche perché spesso inatteso, appena dietro a un masso o una curva della montagna. In questa stagione gli incidenti non sono rari, mettere nello zaino un paio di ramponcini è sempre la scelta giusta. Anche se alla partenza del sentiero il sole è ancora tiepido.
Dal Passo Croce alla Pania della Croce e discesa dalla Borra della Canala
Partenza: Stazzema (LU), loc. Passo Croce (1149 m)
Dislivello: + 740 m
Tempo di percorrenza: 6 ore (a/r)
Difficoltà: E- EE
Ci si mette in cammino dal Passo Croce, che si raggiunge da Seravezza seguendo la SP 9 per il Passo del Cipollaio. Appena dopo l’abitato di Terrinca si prende, sulla destra, la strada che porta a destinazione (parcheggio a pagamento). Si prende il sentiero CAI 129, interamente nel bosco, che con qualche saliscendi raggiunge il Rifugio Del Freo alla Foce di Mosceta (1.15 ore). La Pania della Croce è proprio di fronte e si staglia difronte agli occhi in tutta la sua imponenza. Qui si riempiono le borracce ma, soprattutto, da qui inizia la salita che porta alla vetta. Si segue il sentiero CAI 126 che sale in campo aperto con pendenze costanti e mai eccessive. Superata la piazzola elicotteri il terreno inizia ad essere più sassoso, ma si sale comunque senza difficoltà al Callare della Pania (1.832 m) posto sull’ampia cresta in prossimità dell’antecima nord. Lì si piega a destra e, prestando attenzione in qualche passaggio esposto, si raggiunge in pochi minuti la cima (1859 m). Ritorno per la stessa via di salita.
Da Pruno alla Pania della Croce e discesa dalla Borra della Canala
Partenza: Stazzema (LU), loc. Pruno (460 m)
Dislivello: + 1.420 m
Tempo di percorrenza: 7.30 ore (a/r)
Difficoltà: E – EE
Più lunga e faticosa è la salita dal silenzioso borgo medievale di Pruno (460 m), che si raggiunge in auto da Seravezza passando da Ponte Stazzemese. Uno sguardo al vicino Monte Forato, altra montagna simbolo delle Apuane, e ci si mette in cammino sul sentiero CAI 122. Si sale dapprima tra castagni, incontrando qualche marginetta (così in Versilia vengono chiamate le cappelle votive ai lati di strade e sentieri) e qualche baita ristrutturata . Usciti dal bosco si raggiunge il Passo dell’Alpino (1097 m, 1.45 ore), ai piedi del Monte Corchia, mentre la Pania incombe sul lato opposto. Un tratto dalle pendenze moderate conduce alla Foce di Mosceta (1.180 m; 2.15 ore dalla partenza), dove si prende il sentiero n 126, che in meno di due ore porta fino alla vetta risalendo con ampi tornanti il versante Nord della montagna. Per tornare al punto di partenza, invece di rientrare sui propri passi si scende dal versante opposto della montagna lungo il Vallone dell’Inferno fino alla Focetta del Puntone (1611 m; 30 minuti dalla vetta). Poco distante si trova il Rifugio Rossi alla Pania, prezioso punto di ristoro nella bella stagione. Dalla Focetta si scende seguendo il sentiero CAI 139 che si inoltra nella Borra della Canala, ampio canalone di rocce rotte, poco accogliente ma senza dubbio suggestivo. Al termine del tratto sassoso si incrocia il sentiero 127, che si prende sulla sinistra e che riaccompagna in mezzacosta fino alla Foce di Moceta. Da qui si torna a Pruno seguendo il percorso dell’andata.
Da vedere: l’Antro del Corchia
Un’ulteriore alternativa di salita dal versante versiliese della Pana della Croce parte da Levigliani, seguendo prima la strada asfaltata (navette) quindi il sentiero delle “Voltoline”, fino al Passo dell’Alpino dove ci si immette sugli itinerari già descritti. Dove termina l’asfalto, però, si trova l’ingresso dell’Antro del Corchia la fantastica grotta aperta al pubblico che si visita seguendo (solo accompagnati) un percorso di circa due chilometri nel cuore della montagna.
Altri itinerari in Toscana che potrebbero interessarti
- Lo spettacolo del foliage lungo i sentieri del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi
-
I sentieri del Monte Prado, sconosciuto “tetto” della Toscana
- Autunno sull’Amiata, tra faggi, acque e castagne
-
Sul Monte Procinto alla scoperta della più antica ferrata d’Italia
-
Sulla vetta del Libro Aperto, sul crinale tra Toscana ed Emilia