Il facile anello del Ciampac, in Val di Fassa
Si cammina senza difficoltà e con dislivelli modesti con vista su Marmolada, Catinaccio, Sassolungo e Gruppo del Sella
Tra le tante vallate del Trentino quella solcata dall’alto corso del torrente Avisio è tra le più note. Si tratta della Val di Fassa. In ogni stagione questi luoghi sono di grande richiamo turistico per la loro vicinanza con alcune tra le più note formazioni montuose: la Marmolada, il Gruppo del Sella, il Gruppo del Sassolungo e il Gruppo del Catinaccio.
Si possono ammirare questi grandi gruppi dolomitici effettuando escursioni in quota che permettono di avere una visuale aperta che dal fondovalle non è possibile contemplare. Il giro ad anello del Ciampac è uno dei percorsi più adatti per immergersi in questi grandi spazi naturali.
L’itinerario
Partenza: Alba di Canazei, loc. Ciampac (stazione a monte della cabinovia)
Punto più alto: Monte Aut (2.485 m)
Dislivello: 350 m
Tempo di percorrenza: 2.30 ore (giro ad anello)
Difficoltà: E
Il tracciato inizia procedendo verso la conca erbosa e poco dopo il punto informazioni si seguono le indicazioni per “Pian di Sele” e “Crepa Neigra”. Il sentiero si inerpica ripido verso destra risalendo il ripido pendio erboso. Si prende velocemente quota e si avanza in una prateria priva di alberi, punteggiata di tanto in tanto da qualche piccolo fienile in legno. Il sentiero con fondo sterrato e in parte sassoso sale con un tracciato tortuoso. Il paesaggio inizia ad aprirsi regalando scorci notevoli sulla Marmolada.
Dopo circa 50 minuti dalla partenza si giunge ai 2.346 m di Pian de Sele, un piccolo pianoro all’inizio di un lungo crinale panoramico. Nei dintorni alcune piccole mandrie di cavalli pascolano indisturbate. Sopra si erge la vetta della Crepa Neigra come uno scuro bastione di 2.534 m. Si nota subito per conformazione e colore della roccia che questa cima abbia poco a che fare con le Dolomiti, a dispetto della sua posizione geografica. Infatti la sua origine geologica è di tipo vulcanico e questo spiega la sua differente morfologia.
Si lascia Pian del Sele lasciandosi alle spalle la Crepa Neigra e si segue il sentiero che avanza sul crinale dando la possibilità di avere una visione ampia in ogni direzione. Il tracciato prosegue a volte in falsopiano e più spesso in leggera salita per poco meno di 2 km. Il percorso non presenta difficoltà tecniche particolari, ma trattandosi di un crinale estremamente panoramico, è sempre bene fermarsi quando si desidera scattare una fotografia e non farlo mentre si è in cammino. Dal crinale si hanno viste spettacolari su Sassolungo, Marmolada, gruppo del Sella e del Catinaccio. Nei pressi della vetta de l’Aut si sfiorano i 2.500 m, punto più alto dell’itinerario. Successivamente il crinale scende di quota fino a raggiungere Sella Brunech che è crocevia di diversi sentieri a quota 2.428 m.
Per chiudere l’anello si seguono le indicazioni per Ciampac, scendendo su quello che in inverno è il tracciato di una pista da sci che conduce al punto di partenza.
Come raggiungere il punto di partenza
Per raggiungere l’inizio del percorso è necessario arrivare ad Alba di Canazei dove a 1.484 m di quota è situata la stazione a valle della cabinovia 131, un impianto di risalita con cabine da 10 posti che in 6 minuti conduce alla stazione a monte a 2.154 m di quota del Ciampac. La cabinovia è in funzione nella stagione estiva dal 15 giugno al 15 settembre dalle 8.30 alle 17.20.
L’attrazione a fondovalle
La Val di Fassa sorge nei territori della Ladinia, una zona geografica i cui abitanti sono legati da tradizioni e da una lingua propria: il ladino nella sua variante del dialetto fassano. Si trovano forti testimonianze in ciascuno dei paesi della valle di questa cultura. A Pozza di Fassa è possibile visitare il Museo Ladin de Fascia per approfondire questa appartenenza. È un museo innovativo e moderno che ripercorre la storia della Val di Fassa, dalla preistoria alle attività produttive, dall’organizzazione istituzionale alle forme della ritualità civile e religiosa, dalle leggende alle tradizioni popolari, dalla Grande Guerra all’avvento dell’alpinismo e del turismo.
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