Cosa devi sapere per scegliere la fotocamera da portare in montagna
La fotocamera perfetta per la montagna non esiste. Ci sono però alcune caratteristiche particolarmente indicate per fotografare il nostro ambiente verticale

Non esistono regole granitiche e specifiche precise e assolute che possano identificare una fotocamera come ideale per la fotografia di montagna. Come abbiamo visto su queste pagine, sono molti i generi fotografici che “compongono” la fotografia in montagna. Ogni genere prevede competenze specifiche e anche funzioni particolari dell’attrezzatura: fotografare un paesaggio all’alba è molto diverso dal ritrarre un camoscio in corsa; il paesaggio è fermo e non richiede certo l’autofocus che, invece, nella fotografia di soggetti in movimento deve essere piuttosto veloce e performante. Ho già parlato delle impostazioni della fotocamera, in questo capitolo: ”La pianificazione: come impostare la fotocamera per una gita in montagna”. In questa pagina, invece, vi racconto delle caratteristiche che, a mio avviso e dopo più di 25 anni di esperienza fotografica in quota, dovrebbe avere una fotocamera, per essere efficace in ambiente montano.

La fotocamera ideale? Questione di compromessi e di esperienza
Tengo a specificare che ogni ragionamento sviluppato in seguito sarà comunque il risultato di uno o più compromessi e, per la maggior parte dei ragionamenti, frutto della mia esperienza personale, quindi anche piuttosto soggettivo. Inizio dalla fine, dicendo che la fotocamera ideale non esiste e se ne avete più di una, probabilmente, avrete la curiosa sensazione che l’ideale per quella particolare situazione, sarebbe stata quella che avete lasciato a casa. Ragionamento, anzi postulato direi, che vale anche e soprattutto per gli obiettivi. Come dico spesso, parlando di fotografia, la parola “dipende” è sempre tra quelle utilizzate più frequentemente. In linea di massima, tralascio ragionamenti su compatte, bridge e smartphone, parlando, invece, di fotocamere reflex o mirrorless, senza una distinzione specifica, per la quale vi rimando a questo capitolo: ”Reflex o mirrorless, la scelta migliore per fotografare in montagna”.

Un macigno nello zaino? Peso, ingombro e formato
Bando alle ammiraglie! Nel senso che le top di gamma, in genere, pesano molto, troppo. Che siano fotocamere reflex o mirrorless, ho sempre preferito puntare sulle professionali, ma non necessariamente sulle ammiraglie. Qualche anno fa, ho spesso preferito mettere nello zaino la Nikon F90x, invece della Nikon F5, per esempio. Conosco colleghi che utilizzano la Canon Eos 5 D Mark, invece della Canon Eos 1 D. La differenza di peso e ingombro è veramente notevole. Lo stesso discorso è valido anche oggi, con le moderne mirrorless che sono più leggere, in confronto alle reflex dello stesso segmento, ma comunque piuttosto pesanti: Nikon Z 9 e Z 8 pesano molto di più rispetto alle Z 7 e Z 6. In questo caso ho fatto riferimento solo alle full frame (formato FX 24 per 36 mm).
Un ottimo modo per risparmiare peso e ingombro può essere quello di utilizzare un formato di sensore più piccolo, come APS-C (DX, per esempio, come Fujifilm), oppure il micro quattro terzi che è la metà del full frame (Olympus, per esempio). Il peso, in questo caso, diminuisce considerevolmente, a vantaggio anche della trasportabilità. Se mettete nello zaino una fotocamera Olympus OM-D E-M1 III, appena uscita di produzione ma ancora facilmente reperibile, avrete un peso di soli 580 grammi, oppure una Olympus OM-D E-M10 pesa solo 390 grammi. In entrambi i casi, aggiungendo un’ottica come lo Zuiko Digital 14-42mm f/3.5-5.6 II R, subirete un aumento di peso irrilevante di soli 112 grammi.

Tipologia di sensore, autofocus, gamma dinamica, stabilizzatore
Ovvio che è importante considerare la qualità del sensore, soprattutto se volete ottenere qualcosa di meglio delle semplici foto ricordo. In linea di massima, fotocamere di produzione recente, se ben utilizzate (dipende sempre da quello!), consentono di ottenere immagini di buona qualità. Se pensate di stampare immagini di grandi dimensioni (dal formato A3 e oltre), magari paesaggi, servirà un sensore ricco di megapixel. Se il vostro genere preferito è la fotografia di animali, magari in movimento, poter usufruire di un autofocus molto performante potrebbe essere determinante. Se la vostra specializzazione è la fotografia notturna, potreste sentire la necessità di una fotocamera in grado di restituire immagini di qualità anche a iso molto alti. E’ pur vero che esistono fotocamere di alta gamma che possono anche racchiudere in sé tutte queste caratteristiche, o quasi.
Poter usufruire di uno stabilizzatore di immagine direttamente sul sensore può essere un vantaggio notevole. Questo sistema che compensa le vibrazioni (mosso della mano con tempi lunghi, pressione sul pulsante di scatto) può essere d’aiuto e consente di scattare con tempi leggermente più lunghi del “tempo di sicurezza” e senza considerare la regoletta del “reciproco della focale” (molto empirica), ne ho parlato qui: “Grandangolo e teleobiettivo nel paesaggio di montagna”.
Occhio alle batterie! Quanto durano?
Importante è informarsi della durata delle batterie, tenendo presente che i test delle case produttrici sono piuttosto creativi, un po’ come quelli delle case automobilistiche sui consumi di carburante. Se vi apprestate a intraprendere un lungo cammino di più giorni, diventa importante munirsi di batterie di ricambio o portarsi un caricabatterie, prevedendo la possibilità di usufruirne in rifugi o bivacchi. Utilizzo continuo di autofocus, visore per controllo delle foto, stabilizzatore e flash incorporato consumano notevolmente le batterie, così come il mirino elettronico delle mirrorless.

Scelta della fotocamera in base agli obiettivi. Di quali ottiche può usufruire?
A volte si sceglie una marca specifica di fotocamera perché nel catalogo del produttore c’è una focale particolare, ritenuta idonea per i propri scopi. Per esempio la serie Z di Nikon ha in catalogo una focale di 24-200 mm, dal grandangolo spinto al tele che può essere interessante, considerando di portare una sola ottica, in gita, pur considerando tutti i compromessi relativi alla lunga escursione focale. Oppure Fujifilm vende alcune delle proprie fotocamere abbinate all’ottica XF 18-55 f/2.8-4R LM OIS. Non inganni il range di focali, proprie di obiettivi di qualità non proprio elevata. In questo caso, parliamo di un’ottica di buon livello, sia come fattura, sia come nitidezza.
Robusta e tropicalizzata
Pioggia, neve, sabbia, polvere, freddo, ma anche il caldo possono creare parecchi problemi alla nostra fotocamera. Sarebbe meglio, quindi, usufruire di una strumentazione robusta, magari tropicalizzata, ovvero con delle guarnizioni stagne in tutti gli interstizi, in modo che non si insinuino elementi estranei all’interno. E’ anche importante considerare che una fotocamera, pur robusta e tropicalizzata sarà sempre soggetta a possibili problematiche e danneggiamenti sotto una pioggia intensa. Nel caso, se proprio si deve fotografare, può essere opportuno proteggerla con un sacchetto di plastica o con apposite custodie dedicate.

Facilità nell’impugnarla
Sembra semplice e banale, ma uno dei consigli più basilari, per scegliere una fotocamera è semplicemente provare a impugnarla e vedere come si riesce a tenerla in mano, considerando anche le ottiche che si intende abbinarle e il relativo bilanciamento. In alcuni casi può essere interessante valutare se è possibile aggiungere un Battery Grip (impugnatura aggiuntiva), sia per alloggiare batterie aggiuntive, sia e soprattutto per migliorare la presa e l’impugnatura della fotocamera. Il peso, ovviamente, aumenterà.