Foto

Cosa devi sapere per scegliere la fotocamera da portare in montagna

La fotocamera perfetta per la montagna non esiste. Ci sono però alcune caratteristiche particolarmente indicate per fotografare il nostro ambiente verticale

Non esistono regole granitiche e specifiche precise e assolute che possano identificare una fotocamera come ideale per la fotografia di montagna. Come abbiamo visto su queste pagine, sono molti i generi fotografici che “compongono” la fotografia in montagna. Ogni genere prevede competenze specifiche e anche funzioni particolari dell’attrezzatura: fotografare un paesaggio all’alba è molto diverso dal ritrarre un camoscio in corsa; il paesaggio è fermo e non richiede certo l’autofocus che, invece, nella fotografia di soggetti in movimento deve essere piuttosto veloce e performante. Ho già parlato delle impostazioni della fotocamera, in questo capitolo: ”La pianificazione: come impostare la fotocamera per una gita in montagna”. In questa pagina, invece, vi racconto delle caratteristiche che, a mio avviso e dopo più di 25 anni di esperienza fotografica in quota, dovrebbe avere una fotocamera, per essere efficace in ambiente montano. 

1)Due casi di immagini sceniche, con un tramonto spettacolare, sulle Pale di San Martino. Immagini di questo tipo spesso si usano per ottenere ingrandimenti notevoli e richiedono sensori di massima qualità, con molti megapixel, come è il caso della Nikon D850, top tra le fotocamere reflex. Nikkor 24-70 2,8 AFG. Treppiede.
Due casi di immagini sceniche, con un tramonto spettacolare, sulle Pale di San Martino. Immagini di questo tipo spesso si usano per ottenere ingrandimenti notevoli e richiedono sensori di massima qualità, con molti megapixel, come è il caso della Nikon D850, top tra le fotocamere reflex. Nikkor 24-70 2,8 AFG. Treppiede.

La fotocamera ideale? Questione di compromessi e di esperienza 

Tengo a specificare che ogni ragionamento sviluppato in seguito sarà comunque il risultato di uno o più compromessi e, per la maggior parte dei ragionamenti, frutto della mia esperienza personale, quindi anche piuttosto soggettivo. Inizio dalla fine, dicendo che la fotocamera ideale non esiste e se ne avete più di una, probabilmente, avrete la curiosa sensazione che l’ideale per quella particolare situazione, sarebbe stata quella che avete lasciato a casa. Ragionamento, anzi postulato direi, che vale anche e soprattutto per gli obiettivi. Come dico spesso, parlando di fotografia, la parola “dipende” è sempre tra quelle utilizzate più frequentemente. In linea di massima, tralascio ragionamenti su compatte, bridge e smartphone, parlando, invece, di fotocamere reflex o mirrorless, senza una distinzione specifica, per la quale vi rimando a questo capitolo: ”Reflex o mirrorless, la scelta migliore per fotografare in montagna”.

3)Tempi di posa rispettivamente di 1/10 sec; ISO 64. f 11; Filtro ND 8. Treppiede; Nikon D810; Nikkor 70-200 f4 AFG; Al freddo serve una fotocamera ben progettata e robusta. Anche l’acqua delle cascate, anche se piccole, può creare qualche problema. Alpe Devero.
Tempi di posa rispettivamente di 1/10 sec; ISO 64. f 11; Filtro ND 8. Treppiede; Nikon D810; Nikkor 70-200 f4 AFG; Al freddo serve una fotocamera ben progettata e robusta. Anche l’acqua delle cascate, anche se piccole, può creare qualche problema. Alpe Devero.

Un macigno nello zaino? Peso, ingombro e formato 

Bando alle ammiraglie! Nel senso che le top di gamma, in genere, pesano molto, troppo. Che siano fotocamere reflex o mirrorless, ho sempre preferito puntare sulle professionali, ma non necessariamente sulle ammiraglie. Qualche anno fa, ho spesso preferito mettere nello zaino la Nikon F90x, invece della Nikon F5, per esempio. Conosco colleghi che utilizzano la Canon Eos 5 D Mark, invece della Canon Eos 1 D. La differenza di peso e ingombro è veramente notevole. Lo stesso discorso è valido anche oggi, con le moderne mirrorless che sono più leggere, in confronto alle reflex dello stesso segmento, ma comunque piuttosto pesanti: Nikon Z 9 e Z 8 pesano molto di più rispetto alle Z 7 e Z 6. In questo caso ho fatto riferimento solo alle full frame (formato FX 24 per 36 mm).

Un ottimo modo per risparmiare peso e ingombro può essere quello di utilizzare un formato di sensore più piccolo, come APS-C (DX, per esempio, come Fujifilm), oppure il micro quattro terzi che è la metà del full frame (Olympus, per esempio). Il peso, in questo caso, diminuisce considerevolmente, a vantaggio anche della trasportabilità. Se mettete nello zaino una fotocamera Olympus OM-D E-M1 III, appena uscita di produzione ma ancora facilmente reperibile, avrete un peso di soli 580 grammi, oppure una Olympus OM-D E-M10 pesa solo 390 grammi. In entrambi i casi, aggiungendo un’ottica come lo Zuiko Digital 14-42mm f/3.5-5.6 II R, subirete un aumento di peso irrilevante di soli 112 grammi. 

4)Nevicata molto intensa, in Valsavarenche. Nikon D800; Nikkor 80-400 VR 2; 4,5/5,6. In questo scatto il problema principale era proteggere la fotocamera e l’ottica dalla neve. La tropicalizzazione e la robustezza della D800 diventa caratteristica indispensabile, in caso di maltempo. Nikon D800; Nikkor 80-400 VR 2; 4,5/5,6. Iso 640; f 5,6; 1/250.
Nevicata molto intensa, in Valsavarenche. Nikon D800; Nikkor 80-400 VR 2; 4,5/5,6. In questo scatto il problema principale era proteggere la fotocamera e l’ottica dalla neve. La tropicalizzazione e la robustezza della D800 diventa caratteristica indispensabile, in caso di maltempo. Nikon D800; Nikkor 80-400 VR 2; 4,5/5,6. Iso 640; f 5,6; 1/250.

Tipologia di sensore, autofocus, gamma dinamica, stabilizzatore

Ovvio che è importante considerare la qualità del sensore, soprattutto se volete ottenere qualcosa di meglio delle semplici foto ricordo. In linea di massima, fotocamere di produzione recente, se ben utilizzate (dipende sempre da quello!), consentono di ottenere immagini di buona qualità. Se pensate di stampare immagini di grandi dimensioni (dal formato A3 e oltre), magari paesaggi, servirà un sensore ricco di megapixel. Se il vostro genere preferito è la fotografia di animali, magari in movimento, poter usufruire di un autofocus molto performante potrebbe essere determinante. Se la vostra specializzazione è la fotografia notturna, potreste sentire la necessità di una fotocamera in grado di restituire immagini di qualità anche a iso molto alti. E’ pur vero che esistono fotocamere di alta gamma che possono anche racchiudere in sé tutte queste caratteristiche, o quasi.

Poter usufruire di uno stabilizzatore di immagine direttamente sul sensore può essere un vantaggio notevole. Questo sistema che compensa le vibrazioni (mosso della mano con tempi lunghi, pressione sul pulsante di scatto) può essere d’aiuto e consente di scattare con tempi leggermente più lunghi del “tempo di sicurezza” e senza considerare la regoletta del “reciproco della focale” (molto empirica), ne ho parlato qui: “Grandangolo e teleobiettivo nel paesaggio di montagna”.

Occhio alle batterie! Quanto durano? 

Importante è informarsi della durata delle batterie, tenendo presente che i test delle case produttrici sono piuttosto creativi, un po’ come quelli delle case automobilistiche sui consumi di carburante. Se vi apprestate a intraprendere un lungo cammino di più giorni, diventa importante munirsi di batterie di ricambio o portarsi un caricabatterie, prevedendo la possibilità di usufruirne in rifugi o bivacchi. Utilizzo continuo di autofocus, visore per controllo delle foto, stabilizzatore e flash incorporato consumano notevolmente le batterie, così come il mirino elettronico delle mirrorless.  

5)Le Grandes Jorasses si specchiano in uno dei laghetti di fusione lungo la dorsale tra il Mont de la Saxe e la Testa Bernarda, in Val Ferret. Nikon D810; Nikkor 24-70 2,8 afg; treppiede; f 13; 1/320; iso 100. Focale 24 mm. Una gita dal carattere “fortemente fotografico”, con molte pause programmate per fotografare. In casi come questo mi muovo con attrezzatura pesante e tutto il necessario, ovvero più ottiche, filtri e treppiede. Per ottenere stampe di alta qualità, è opportuno puntare su fotocamere con sensori ricchi di megapixel.
Le Grandes Jorasses si specchiano in uno dei laghetti di fusione lungo la dorsale tra il Mont de la Saxe e la Testa Bernarda, in Val Ferret. Nikon D810; Nikkor 24-70 2,8 afg; treppiede; f 13; 1/320; iso 100. Focale 24 mm. Una gita dal carattere “fortemente fotografico”, con molte pause programmate per fotografare. In casi come questo mi muovo con attrezzatura pesante e tutto il necessario, ovvero più ottiche, filtri e treppiede. Per ottenere stampe di alta qualità, è opportuno puntare su fotocamere con sensori ricchi di megapixel.

Scelta della fotocamera in base agli obiettivi. Di quali ottiche può usufruire?

A volte si sceglie una marca specifica di fotocamera perché nel catalogo del produttore c’è una focale particolare, ritenuta idonea per i propri scopi. Per esempio la serie Z di Nikon ha in catalogo una focale di 24-200 mm, dal grandangolo spinto al tele che può essere interessante, considerando di portare una sola ottica, in gita, pur considerando tutti i compromessi relativi alla lunga escursione focale. Oppure Fujifilm vende alcune delle proprie fotocamere abbinate all’ottica XF 18-55 f/2.8-4R LM OIS. Non inganni il range di focali, proprie di obiettivi di qualità non proprio elevata. In questo caso, parliamo di un’ottica di buon livello, sia come fattura, sia come nitidezza. 

Robusta e tropicalizzata

Pioggia, neve, sabbia, polvere, freddo, ma anche il caldo possono creare parecchi problemi alla nostra fotocamera. Sarebbe meglio, quindi, usufruire di una strumentazione robusta, magari tropicalizzata, ovvero con delle guarnizioni stagne in tutti gli interstizi, in modo che non si insinuino elementi estranei all’interno. E’ anche importante considerare che una fotocamera, pur robusta e tropicalizzata sarà sempre soggetta a possibili problematiche e danneggiamenti sotto una pioggia intensa. Nel caso, se proprio si deve fotografare, può essere opportuno proteggerla con un sacchetto di plastica o con apposite custodie dedicate.  

6)La cima della Cavallazza, culmine di un giro piuttosto lungo sui Lagorai, tra l’altro in una giornata con clima e meteo non proprio attraenti per la fotografia. In questo caso diventa importante minimizzare il peso e l’ingombro dell’attrezzatura. Per questo è stata utilizzata una leggera fotocamera Fujifilm XT 3, con il solo obiettivo 18-55 2,8 / 4. Una volta nello zaino è quasi come non avere nulla in più (più o meno). Questa Fuji, tra l’altro, non è certo tra le mirrorless più leggere. La qualità d’immagine, e anche quella costruttiva, è decisamente molto alta. Volendo è anche possibile munirsi di qualcosa di più leggero, come per esempio, una fotocamera micro 4/3, come una Olympus.
La cima della Cavallazza, culmine di un giro piuttosto lungo sui Lagorai, tra l’altro in una giornata con clima e meteo non proprio attraenti per la fotografia. In questo caso diventa importante minimizzare il peso e l’ingombro dell’attrezzatura. Per questo è stata utilizzata una leggera fotocamera Fujifilm XT 3, con il solo obiettivo 18-55 2,8 / 4. Una volta nello zaino è quasi come non avere nulla in più (più o meno). Questa Fuji, tra l’altro, non è certo tra le mirrorless più leggere. La qualità d’immagine, e anche quella costruttiva, è decisamente molto alta. Volendo è anche possibile munirsi di qualcosa di più leggero, come per esempio, una fotocamera micro 4/3, come una Olympus.

Facilità nell’impugnarla

Sembra semplice e banale, ma uno dei consigli più basilari, per scegliere una fotocamera è semplicemente provare a impugnarla e vedere come si riesce a tenerla in mano, considerando anche le ottiche che si intende abbinarle e il relativo bilanciamento. In alcuni casi può essere interessante valutare se è possibile aggiungere un Battery Grip (impugnatura aggiuntiva), sia per alloggiare batterie aggiuntive, sia e soprattutto per migliorare la presa e l’impugnatura della fotocamera. Il peso, ovviamente, aumenterà.

Tags

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button
Close