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Fotografare gli alberi con il brutto tempo: luce ambiente, luce flash e un po’ di colore

Nella fotografia di montagna gli alberi sono un soggetto comune, ma non semplice da ritrarre. Con il brutto tempo, le difficoltà aumentano. Come ottenere un buon risultato modificando la luce ambiente e mischiandola con quella del flash

Ho già parlato di immagini di alberi, in “Fotografare gli alberi nel paesaggio di montagna”. Nell’occasione ho raccontato di situazioni ottimali, della ricerca della luce laterale, bassa e radente, di come evidenziare i colori dell’autunno, dell’orario migliore, con nozioni generali e, soprattutto, con il paragrafo “Consigli Tecnici per fotografare gli alberi”, al quale rimando per un breve e proficuo ripasso.

Se la luce non è bassa e radente: immagini d’insieme e particolari

Si possono scattare molte immagini interessanti anche con tempo brutto, evidenziando atmosfere cupe, con gli alberi che si mimetizzano tra le brume o con le punte che si ergono dalla nebbia. In genere, però, queste fotografie riguardano paesaggi d’ampio respiro, dove si vede un intero crinale. Lo scatto diventa, quindi, un modo per accentuare una situazione estetica diversa. Il sottobosco, però, diventa veramente complicato da fotografare, soprattutto concentrandosi sui particolari. La luce è scarsa e il risultato rischia di essere piuttosto confuso, con fotografie poco nitide. A meno che l’idea non sia proprio questa, vediamo come si possono ottenere risultati interessanti, evidenziando parte del bosco, o del sottobosco, utilizzando la luce del flash, soprattutto mischiandola alla luce ambiente.

A volte, per immagini di insieme, si può tranquillamente sfruttare l'atmosfera cupa e la nebbia. Fuji XT3; XF18-55mmF2.8-4 R LM OIS, alla focale di 55 mm. 1/100 sec; f 4,5; iso 400.
A volte, per immagini di insieme, si può tranquillamente sfruttare l’atmosfera cupa e la nebbia. Fuji XT3; XF18-55mmF2.8-4 R LM OIS, alla focale di 55 mm. 1/100 sec; f 4,5; iso 400.

Mischiare la luce ambiente e la luce flash.  

Se la luce è molto scarsa, soprattutto se non c’è il sole, siamo costretti a usare il treppiede o ad alzare gli iso; a volte entrambe le cose. In una giornata piovosa o molto nuvolosa non è rara la necessità di alzare gli iso anche intorno a 800 o 1000. Un valore che degrada notevolmente la qualità di immagine, accentuando anche il rumore digitale. Con un treppiede, in effetti, si possono usare iso molto più bassi, ma basta un alito di vento a muovere foglie e rami. Una possibilità interessante è l’utilizzo, quindi, del flash.

Luce flash nel sottobosco: tecnica del fill in

Per meglio armonizzare la luce del flash a quella ambiente è opportuno mischiarla. In genere la luce del flash non dovrebbe mai essere superiore a quella ambiente, altrimenti avremmo il soggetto correttamente illuminato e lo sfondo scuro e, quindi, poco realistico. Ma procediamo con ordine. I risultati migliori si ottengono utilizzando un flash esterno collegato alla fotocamera tramite un cavetto dedicato, oppure comandato a distanza. In questo modo si può orientare il fascio direzionale della luce a proprio piacimento. Comunque persino con il flash incorporato della fotocamera si possono ottenere risultati interessanti.

5) Pessima giornata, nebbia e pioggia si alternano. Momento pessimo per rendere la texture della corteccia o per cercare di isolare una parte del bosco. Senza il flash la foto sarebbe risultata piatta e scialba. L'uso del flash sul primo piano e di una gelatina colorata (rispettivamente ambra e magenta) ha reso il primo piano ben definito. Il flash era staccato dalla fotocamera, in modo da potenre orientare la direzione. Nikon D810; Nikkor 17-35 2,8 AFS; focale 17 mm; 1/15 sec; f 8; iso 200; treppiede. Anche con il flash, la foto sarebbe risultata mossa, in quanto ho utilizzato il tempo di posa della luce ambiente, in modo da mischiarla con quella artificiale.

Pessima giornata, nebbia e pioggia si alternano. Momento pessimo per rendere la texture della corteccia o per cercare di isolare una parte del bosco. Senza il flash la foto sarebbe risultata piatta e scialba. L'uso del flash sul primo piano e di una gelatina colorata (rispettivamente ambra e magenta) ha reso il primo piano ben definito. Il flash era staccato dalla fotocamera, in modo da potenre orientare la direzione. Nikon D810; Nikkor 17-35 2,8 AFS; focale 17 mm; 1/15 sec; f 8; iso 200; treppiede. Anche con il flash, la foto sarebbe risultata mossa, in quanto ho utilizzato il tempo di posa della luce ambiente, in modo da mischiarla con quella artificiale.
Pessima giornata, nebbia e pioggia si alternano. Momento pessimo per rendere la texture della corteccia o per cercare di isolare una parte del bosco. Senza il flash la foto sarebbe risultata piatta e scialba. L’uso del flash sul primo piano e di una gelatina colorata (rispettivamente ambra e magenta) ha reso il primo piano ben definito. Il flash era staccato dalla fotocamera, in modo da potenre orientare la direzione. Nikon D810; Nikkor 17-35 2,8 AFS; focale 17 mm; 1/15 sec; f 8; iso 200; treppiede. Anche con il flash, la foto sarebbe risultata mossa, in quanto ho utilizzato il tempo di posa della luce ambiente, in modo da mischiarla con quella artificiale.

Sfondo chiaro e sfondo scuro

Fill in, in inglese significa letteralmente “riempire, mettere”. Questa tecnica consente di schiarire le ombre, amalgamando la luce ambiente con quella del lampo. Il flash deve essere equilibrato con la luce ambiente, senza annullarla, ottenendo il primo piano illuminato e lo sfondo leggibile.

Esempio: misuro la luce ambiente, con la fotocamera in manuale “M” e ottengo una coppia tempo diaframma di 1/60 e di f 16. L’idea è di ottenere lo sfondo chiaro, illuminato come il primo piano: voglio mischiare la luce ambiente con la luce flash (tecnica fill in). Dovrò impostare la stessa coppia tempo e diaframma che ho ottenuto misurando l’esposizione, quindi 1/60 e f 16. Poi accendo il flash.

In questo modo ottengo una luce flash identica a quella ambiente e avrò il soggetto illuminato dal flash con la stessa luminosità dello sfondo, illuminato dal sole. Oppure, desidero lo sfondo più scuro del soggetto: voglio illuminare il soggetto con la luce flash e avere lo sfondo più scuro, anche nero. Invece di impostare la stessa coppia tempo diaframma, quindi 1/60 e f 16, utilizzerò un tempo di posa più veloce, per esempio 1/250. Ovvero passo da 1/60 a 1/125, sino ad arrivare a 1/250, sottoesponendo di due stop l’esposizione dello sfondo. Visto che il tempo di posa influenza lo sfondo, avrò lo stesso sottoesposto, quindi scuro, perchè la luce del lampo arriva solo sul soggetto e non sullo sfondo.

Per scelta lo sfondo è più scuro del primo piano. Anche questo è un modo per evidenziare il primo piano. La luce del flash sovrasta la luce ambiente. L'esposimetro segnalava i seguenti valori: 1/60 sec; f11; iso 100. Volendo lo sfondo più scuro ho impostato il tempo di posa a 1/250 di secondo, sottoesponendo, quindi, lo sfondo di 2 stop. Nikon D850; Nikkor 24-70 2,8 AFG: 1/250 sec; f11; ISO 100.
Per scelta lo sfondo è più scuro del primo piano. Anche questo è un modo per evidenziare il primo piano. La luce del flash sovrasta la luce ambiente. L’esposimetro segnalava i seguenti valori: 1/60 sec; f11; iso 100. Volendo lo sfondo più scuro ho impostato il tempo di posa a 1/250 di secondo, sottoesponendo, quindi, lo sfondo di 2 stop. Nikon D850; Nikkor 24-70 2,8 AFG: 1/250 sec; f11; ISO 100.

In sequenza, come si fa? 

In maniera sintetica, descrivo le fasi di impostazione di base di fotocamera e flash, per la tecnica del fill in, senza approfondire ulteriormente l’uso del lampeggiatore che richiederebbe montagne di pagine su Montagna. TV

  • Si setta la fotocamera in M (manuale) e il flash in TTL. Altrimenti intervengono ulteriori automatismi che condizionano il risultato.
  • Si sceglie un diaframma chiuso, tipo f 11, f 16, f 22, in modo che la luce non sia troppo forte e “bruci” il soggetto: più i diaframmi sono aperti, cioè vicini a 2,8, 4 ecc. più la luce del flash è forte e arriva lontano e viceversa.
  • Si impostano iso bassi, intorno ai 100, perché se si utilizzano iso alti la luce del flash sarebbe troppo forte e “brucerebbe” il soggetto (come per i diaframmi di cui sopra).
  • Si imposta, sulla fotocamera, il corrispondente tempo di posa suggerito dall’esposimetro. Praticamente si imposta la fotocamera come se non stessimo usando il flash
  • Si accende ora il flash. La luce del lampo, in questo modo, sarà la stessa della luce ambiente (misurata con l’esposimetro della fotocamera). Visto che la luce del flash illumina solo il soggetto (per esempio il tronco in primo piano), lo sfondo sarà illuminato dalla luce naturale, dove il lampo non arriva.
  • Se voglio lo sfondo un po’ più scuro, oppure molto scuro o anche nero? Una volta misurata l’esposizione (per esempio f 16; 1/15) non farò altro che usare un tempo di posa più veloce. Se, invece di 1/15, imposto 1/30, lo sfondo sarà leggermente più scuro (di uno stop), se imposto 1/60 sarà ancora più scuro (di due stop), sino ad impostare 1/250 (in genere il tempo massimo di sincronizzazione della fotocamera) e allora lo sfondo sarà totalmente nero, in quanto sottoesposto di 4 stop, rispetto al valore letto dall’esposimetro. La luce del flash, con questo ultimo tempo di posa, sovrasterà nettamente la luce ambiente.
  • Se il soggetto è troppo chiaro? Posso allontanare fisicamente il flash, oppure chiudere ulteriormente il diaframma o abbassare gli iso, se possibile. Se è troppo scuro, posso avvicinare fisicamente il flash, oppure aprire il diaframma, oppure alzare gli iso.
  • Con tempi di posa lenti, anche con il flash, diventa indispensabile usare il treppiede.

Gelatine colorate, se la luce del flash è troppo fredda

Gelatine colorate, da applicare alla parabola del flash.
Gelatine colorate, da applicare alla parabola del flash.

Si possono agganciare alla parabola del flash delle gelatine colorate che creano una dominate. La più utilizzata è quella con tonalità ambra, detta CTO (converse to orange). Rende la luce più calda, simulando la tonalità del tramonto. Esistono poi tipologie di gelatine diverse di ogni tipo di colorazione. A seconda della loro intensità “tolgono” un po’ di potenza dal flash. Spiego l’utilizzo con l’esempio delle relative foto. Per illuminare il tronco, con la luce artificiale e lasciare che la luce ambiente illumini tutto lo sfondo, è necessario usare la tecnica del fill in, di cui sopra. La temperatura fredda del lampo è stata “scaldata” usando una gelatina ambra, in una foto, e una magenta, nell’altra, direttamente sulla parabola del lampeggiatore.

Immagine scattata con la luce flash e la gelatina ambra che simula un effetto tramonto. Nikon D810; Sigma 12-24 4,5 / 5,6 afd; f 8; iso 100; 1/60. Misurazione esposizione sulla luce ambiente. Gelatina ambra
Immagine scattata con la luce flash e la gelatina ambra che simula un effetto tramonto. Nikon D810; Sigma 12-24 4,5 / 5,6 afd; f 8; iso 100; 1/60. Misurazione esposizione sulla luce ambiente. Gelatina ambra.

La gelatina è una sorta di filtro che si pone sul flash stesso. La fotocamera è stata impostata in modalità “M”, per evitare che alcuni automatismi impongano parametri specifici diversi. Ho misurato l’esposizione della luce ambiente, come se non stessi usando il flash, impostando di conseguenza tempi e diaframmi. Gli iso erano a 100. Ho poi acceso il flash. Il diaframma di f 8 ha consentito alla luce artificiale di illuminare solo il cippo e non lo sfondo, troppo lontano, affinché potesse essere raggiunto dal lampo. Il tempo di posa è quello della luce ambiente, come se stessi fotografando senza usare il flash, in modo che lo sfondo rimanga comunque illuminato e non scuro. Le due immagini sono state scattate utilizzando il flash sul primo piano, sull’albero colpito dal fulmine. Senza il flash, l’albero sarebbe risultato piuttosto piatto e, comunque, in ombra e senza dominante colorata, ovviamente.

La gelatina, in questo caso è di colorazione magenta, meno realistica di quella ambrata, ma comunque piuttosto interessante. Nikon D810; Sigma 12-24 4,5 / 5,6 afd; f 8; iso 100; 1/60. Misurazione esposizione sulla luce ambiente. Gelatina Magenta.
La gelatina, in questo caso è di colorazione magenta, meno realistica di quella ambrata, ma comunque piuttosto interessante. Nikon D810; Sigma 12-24 4,5 / 5,6 afd; f 8; iso 100; 1/60. Misurazione esposizione sulla luce ambiente. Gelatina Magenta.
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