Itinerari

Dal Pordoi al Passo Fedaia camminando con vista sulla vicina Marmolada e le sue nobili sorelle

Facile itinerario che porta al cospetto di alcune tra le più belle pareti delle Dolomiti, dal Sella al Sassolungo fino al Civetta, passando dal Rifugio Viel del Pan

E’ una semplice traversata dal Passo Pordoi al Passo Fedaia, con un panorama ravvicinato sulla Marmolada. Elemento di non poco conto, si cammina ad una quota media poco oltre i 2000 metri, un’altezza che consente di osservare la Marmolada da un punto di vista ravvicinato e privilegiato; soprattutto ci si muove all’altezza ideale per guardarla con le sue proporzioni naturali, ammirando le forme delle rocce, dei canaloni e del suo ghiacciaio, oramai in forte stato di regressione.Con i suoi 3342 metri, è la vetta più alta delle Dolomiti, detta anche “la Regina”. Oltre alle due cime principali, Punta Penìa, la maggiore, e Punta Rocca, poco più bassa, il gruppo comprende altre vette di grande interesse ed impatto emotivo, tra le quali spiccano il Sasso Vernale, la Punta Ombretta e la piramide del Gran Vernel. 

L’itinerario: dal Passo Pordoi al Passo Fedaia, via Rifugio Viel del Pan  

Partenza: Col dei Rossi, Pecol (2384 m)
Arrivo: Rifugio Viel del Pan (2432 m)
Dislivello: + 180 m; – 460 m (+ 285 da Passo Pordoi)
Durata: 2,15 ore
Difficoltà: E
Periodo: da giugno a settembre

L’escursione inizia dal Col dei Rossi (2384 m), che si raggiunge con la funivia che sale da Pecol.

Dalla stazione d’arrivo dell’impianto di risalita si ammira un paesaggio straordinario, che spazia dai vicini gruppi della Marmolada e del Sella fino al Catinaccio e al Sassolungo. Si scende lungo la pista da sci, per poi continuare lungo un tratto pianeggiante. Si raggiunge il Rifugio Belvedere (2338 m) e, poco dopo, il Rifugio Fredarola (2388 m).

Da qui si continua in piano (n. 601, cartelli), o con alcuni brevissimi saliscendi, sempre con bella vista sulla Marmolada. La semplicità e la brevità del percorso consentono frequenti pause panoramiche e offrono la possibilità di ammirare i prati fioriti, ricchissimi di diverse specie botaniche. Ancora una breve salita e si arriva sull’ampio spiazzo panoramico ove è situato il Rifugio Viel del Pan, proprio davanti alla Marmolada, sembra di essere al cinema, davanti allo schermo. Per proseguire verso il Passo Fedaia, dal Rifugio Viel del Pan, si scende (cartelli, n. 601) lungo il comodo sentiero, sempre in vista della Marmolada e, a tratti, del gruppo del Sella, sino ad un bivio. Si ignorano i cartelli per Porta Vescovo e si continua con begli scorci sul Civetta e sul Lago Fedaia. In discesa, a tratti ripida, si cammina sino ad un breve tratto pianeggiante e semplice, attrezzato con funi metalliche, senza alcuna difficoltà oggettiva.

Ancora alcuni tornanti in discesa e si giunge al Passo Fedaia (2057 m), proprio davanti alla fermata dell’autobus per Canazei e per il Passo Pordoi (dal Rifugio Viel del Pan al Passo Fedaia: 1,30 ore). 

Le alternative

Vista la brevità del percorso è interessante prendere in considerazione la possibilità di salire verso il semplice sentiero alto che si snoda proprio in cresta, consentendo la contemporanea visione del massiccio del Sella, sulla sinistra, e della Marmolada, sulla destra. Si giunge comunque al rifugio, senza alcun problema e camminando solo una trentina di minuti in più. La deviazione è situata poco dopo il Rifugio Fredarola, sulla sinistra (indicazioni per Sentiero Attrezzato delle Creste; n. 636, col quale condivide il tratto d’accesso). 

Per chi parte direttamente dal Passo Pordoi (2239 m), si inizia dall’ampio parcheggio. Cartelli indicano la direzione per il Viel del Pan e l’omonimo rifugio. Si raggiunge una piccola cappella su sterrata. Il tracciato diventa ora sentiero (n. 601). La salita è costante, ma mai ripida e porta al Rifugio Fredarola, congiungendosi col tracciato che viene dal Col dei Rossi.

Ti potrebbe essere utile sapere che

Questo cammino ricalca i passi del tragitto storico che intraprendevano i commercianti di farina del Bellunese per recarsi nelle valli ladine e vendere la propria merce. L’itinerario è piuttosto frequentato. Per evitare di essere costretti a compiere slalom fra un turista e l’altro e di rispondere di continuo al costante saluto di educatissimi e numerosi escursionisti giapponesi, spesso con inchino del capo, si consiglia di iniziare il cammino piuttosto presto, magari senza prendere l’impianto del Col dei Rossi e partendo direttamente dal Passo Pordoi a piedi. In questo modo, cambia anche l’impatto estetico della gita: si parte con il Sella alle spalle e la Marmolada in fronte, a tratti celata dalla catena del Padon, altro gruppo montuoso di forma e colore nettamente diverso dalle cime dolomitiche circostanti, ennesima nota peculiare, di un panorama sempre vario.   

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Un commento

  1. Dal Passo Pordoi al Passo Fedaia? No, grazie.
    Quello che una volta era un magnifico ambiente naturale ora è stato deturpato. È quasi come dire “da Rimini a Riccione”.

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