News

Dal 21 al 23 giugno torna Arrampicarnia. Nel segno della tradizione

Le pareti calcaree tra Paluzza e il Passo di Monte Croce Carnico, in Friuli, ospitano uno dei più importanti raduni di arrampicata delle Alpi. Chi non scala può partecipare a camminate, escursioni in grotta e lezioni di yoga

È probabilmente “il” raduno di arrampicata non competitivo per eccellenza, di sicuro il primo e più antico del Nord-Est, un meeting risorto come un’araba fenice dalle proprie ceneri, con un passaggio generazionale che lo ha riportato in vita. Dopo un passaggio di testimone avvenuto nel 2018, il nuovo Arrampicarnia compie cinque anni (al netto dell’anno del Covid) e torna tra il 21 e il 23 giugno a Paluzza, in Carnia, nell’Alta Valle del But. 

Il meeting ha alle spalle nove edizioni se si includono le prime quattro storiche, che si sono tenute nel 1986, 1987, 1988 sulla falesia della Scogliera del Pal Piccolo, sopra il Passo Monte Croce Carnico, e nel 1989 nella falesia sopra al Lago Avostanis a 1950 metri di altitudine, sempre in comune di Paluzza.
C’è stato anche un tentativo di ripresa nel 2003, ad opera dello scomparso Giovanni Cattaino, il “doc” di Tolmezzo, grande attrezzatore di falesie in Carnia. 

Da qui sono passati i grandissimi dell’arrampicata 

La manifestazione (la prima edizione venne raccontata con rilievo sul numero di gennaio 1987 del mensile “Alp”) ottenne un grande successo con la partecipazione di centinaia di persone tra arrampicatori e pubblico – e di invitati illustri tra gli esponenti di livello nazionale e internazionale dell’arrampicata. 

Tra questi, in ordine alfabetico, Roberto Bassi, Patrick Bérhault, Mauro Corona, Maurizio Dall’Omo, un giovanissimo Pietro Dal Prà, Andrea Gallo, Alessandro Gogna, Luisa Jovane, Beat Kammerlander, Rolando Larcher, Heinz Mariacher, Manolo, Sandro Neri, Marco e Pierpaolo Preti, Mario Roversi e lo sloveno (allora jugoslavo) Peter Podgornik.

C’erano naturalmente anche triestini e friulani come Roberto Mazzilis, Luciano “Chen” Cimenti, Mauro “Bubu” Bole, Marco Sterni e Andrea “Arci” Varnerin, recentemente scomparso. A curare l’organizzazione, un gruppo di arrampicatori della regione composto da Attilio De Rovere, Giorgio Bianchi, Stefano Gri, Walter Bernardis, Daniele Perotti, Mario Di Gallo e Alvise Di Ronco. 

L’idea alla base del raduno era di promuovere le pareti (e il territorio) delle Alpi Carniche, dove soprattutto De Rovere e Mazzilis avevano cominciato ad aprire nuovi itinerari in libera sulle magnifiche pareti di calcare compatto della zona. Si puntava anche a diffondere l’arrampicata sportiva, in chiave non competitiva, con uno sguardo curioso verso quanto stava avvenendo negli stessi anni a Bardonecchia e ad Arco. 

La formula prevedeva serate con grandi ospiti e proiezioni e, durante il giorno, salite degli itinerari esistenti, prove per principianti con l’assistenza di guide alpine, un originale “Cuccagna climbing” con premio in catena. È rimasta nei ricordi di molti una caduta di Manolo, per un nodo non chiuso bene, sfilatosi dall’imbragatura durante un resting, fortunatamente a pochi metri da terra, e finita addosso a chi gli faceva sicurezza, con più conseguenze per quest’ultimo.

Una formula fortunata che dura nel tempo

La formula odierna (e rinnovata) di Arrampicarnia si ispira volutamente a quella delle prime edizioni e ne ricalca diversi aspetti. Sono state inserite nella tre giorni anche altre attività come lo yoga, la visita alle grotte dei dintorni, escursioni naturalistiche, attività sulla slackline e trickline, escursioni in e-bike, passeggiate didattiche, bagni di gong, laboratori e arrampicata per i bambini, musica e festa. 

In realtà, già nel passaggio tra l’edizione originale e la nuova, nei primi anni Duemila, c’è stato un ritorno di interesse per le pareti della Scogliera, con l’apertura di nuovi itinerari di difficoltà superiore al 7c da parte di Mattia Casanova, Alex Corrò, Andrea Polo, Moreno Not. 

Tra il 2013 e il 2016, una sorta di interregno, si sono tenuti i raduni “Find Your way”, organizzati dall’associazione Chiodo Fisso di Tolmezzo, anch’essi ispirati alla formula di Arrampicarnia. In tre anni consecutivi, il fuoriclasse Adam Ondra ha realizzato le libere di Bella senza Nome (8c), Il Paradiso è altrove (8c+), Team Vision (8c+) e Find your way (8c OS). 

Angelika Rainer ospite d’onore

Ospite illustre dell’edizione 2024, nella giornata di sabato 22 giugno, sarà la scalatrice altoatesina Angelika Rainer. Dopo una serie di nomi maschili, tra cui Alessandro Zeni, volevamo per la prima volta un personaggio femminile, anche per dare un segno dei tempi che cambiano”, spiega Valentina Di Ronco, classe 1986, tra i promotori della nuova edizione di Arrampicarnia e figlia di uno degli organizzatori della prima edizione.

In realtà già nel 1988 c’era stato un invito in rosa alla grandissima Catherine Destivelle. All’ultimo momento la francese rinunciò al viaggio, inviando però, per scusarsi, due bellissimi filmati che la vedevano protagonista, “È pericolo sporgersi” e “Séo!” (anche questi rimasti nei ricordi di molti).

Le splendide falesie di calcare compatto su cui si è sempre svolto il raduno si alzano in una zona che conserva tracce e trincee della Grande Guerra. Alla fine del 2023, una frana ha, però, danneggiato parti della Scogliera e ha fatto chiudere la strada per il valico di Passo Monte Croce Carnico, sul confine tra Italia e Austria. 

Quest’anno il meeting si terrà sul versante destro (orografico) della valle, in particolare sulle placche di Val di Collina, sotto ai versanti meridionali della catena della Creta da Cjanevate, dove tra vecchi e nuovi itinerari, si contano quattro falesie con un centinaio di vie attrezzate. Il “campo base” del meeting sarà ai cosiddetti Laghetti, tra Paluzza e Timau. 

“Ora c’è un gruppo di ventenni – continua Di Ronco – che porta avanti l’organizzazione e la promozione del meeting. E c’è maggiore consapevolezza di come l’arrampicata possa essere un importante volano per il turismo locale, con uno sguardo attento alle criticità del territorio. Nella serata inaugurale avremo anche una conferenza assieme al Geoparco Alpi Carniche, durante la quale si parlerà di dissesto idrogeologico. Importanti anche la collaborazione con l’Alpenverein di Mauthen e con le Guide Alpine del FVG”.
Il programma completo si trova su www.arrampicarnia.it.

Tags

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button
Close