Melloblocco, una routine che non stanca mai. Guarda le foto
2600 gli iscritti ufficiali e circa 8mila presenze stimate dall’8 all’11 maggio tra Val Masino e Val di Mello. Tanti i big presenti e grande partecipazione anche ai workshop
Si è concluso sabato scorso il raduno di arrampicata più partecipato e conosciuto al mondo. E come sempre a farla da padroni sono stati gli scalatori che, a migliaia, si sono riversati tra i blocchi e il verde di Val Masino e Val di Mello, in Valtellina. Un climbing meeting che ha visto circa 30 mila iscritti ufficiali (spalmati su 16 edizioni, dal 2004 sino ad oggi), con una media che si è assestata sui 2300 all’anno. Ma a fronte del fatidico 30mila atleti registrati, le presenze stimate in Valle sono state circa 100mila. Cosa che si è ripetuta anche quest’anno: 2600 iscritti ufficiali e circa 8mila presenze stimate a dimostrazione di quanto questo straordinario sia sentito e continui a richiamare gente.
La scelta di partire il mercoledì e concludere il sabato (anziché, come da tradizione, la domenica) al fine di congestionare meno la viabilità valtellinese e dare modo agli arrampicatori di godere di Val Masino e Val di Mello anche nella giornata di domenica, si è rivelata vincente. Nella prima giornata, infatti, gli iscritti erano già 500, che sono diventati 1200 nella seconda fino a raggiungere quota 2600 nel weekend.
Tra i tanti amatori che si sono messi alla prova sui massi, anche alcuni grandi nomi dell’arrampicata italiana e internazionale che hanno scalato sui blocchi gara. Per la cronaca, e giusto per snocciolare qualche nome, le protagoniste al femminile sono state le due austriache Barbara Zangerl e Lara Neumeier e la nostra Giulia Medici, capaci di chiudere gli 8 blocchi gara, mentre tra gli uomini i magnifici 4 sono stati Michael Piccolruaz, Stefano Carnati, Simone Tentori e Elias Iagnemma. Menzione speciale per Jacopo Larcher che però ha chiuso l’ultimo blocco (“Produzione artigianale“) dopo la chiusura dell’evento, non certo per “incapacità” ma perché impegnato in uno dei tanti workshop organizzati come eventi trasversali.
Melloblocco è stato arrampicata soprattutto, ma anche presentazioni, sedute di yoga pro-climbing, serate e workshop organizzati con la collaborazione dei brand partner, buona cucina (come dimenticare pizzoccheri, sciàt e piatti tipici valtellinesi!) e tanta voglia di stare insieme. Come sempre, come una routine che si ripete giorno dopo giorno e di anno in anno, la sveglia tardi, la colazione a San Martino e poi la giornata che trascorre lenta tra un blocco e l’altro, l’aperitivo e il post cena tra serate culturali e musica, sono stati gli ingredienti di questo Melloblocco. Ci verrebbe da dire una routine che non stanca e non risulta mai noiosa, attesa ogni anno e apprezzata. Perché questo è il mood, lo spirito, il modus vivendi di questo evento al quale, noi scalatori, auguriamo lunga vita!