Arrampicata

Stefano Carnati realizza la prima ripetizione di Vicious Circle (9a+/b)

Il climber lombardo ha chiuso la via più dura della Slovenia, otto anni dopo la prima salita di Adam Ondra

carnati

Quella di Vicious Circle è stata una prima ripetizione che si è fatta attendere: otto anni dopo la prima salita di Adam Ondra, Stefano Carnati ce l’ha fatta. Il venticinquenne lombardo è riuscito a portare la corda in catena alla via più dura di Slovenia, dopo una stagione dedicata alle vie più dure della zona di Mišja Peč. A dicembre ha chiuso Sanjski par, a gennaio Xaxid Hostel e a febbraio Martin Krpan, tutti 9a.

L’unica via che supera questo grado è appunto Vicious Circle, una variante di Sanjski par con un’entrata più dura a sinistra della versione originale. Ondra ha proposto 9a+/b per questa linea, che corre lungo un duro strapiombo.

Il circolo vizioso

“Sarebbe stato abbastanza strano non provare neanche questo collegamento particolare e brutale nella grotta sulla sinistra, come lo chiamano i locali”, ha scritto Carnati. “Ho dato un’occhiata e il circolo vizioso mi ha intrappolato: la complessità dei movimenti mi ha sopraffatto immediatamente, conquistandomi.

Inoltre, considerando che questa via rimane asciutta anche in periodi di pioggia ho subito realizzato che non potevo rinunciarvi. La linea ha una sezione iniziale più semplice, che conduce dritta al cuore della via, una corta ma dura sequenza su bordi affilati dove il posizionamento del corpo e la mobilità dei fianchi giocano un ruolo fondamentale. Poi arriva la parte ‘facile’, cioè Sanjski par, che però è il vero punto chiave. Tutto considerato, la via è un mostro di 40 movimenti di forza e resistenza!”, racconta Carnati.

Durante il viaggio in Slovenia ho gradualmente tentato di acquistare la condizione giusta per sentirmi in grado di fare progetti che mi spingevano sempre al limite. Per l’ennesima volta nella mia carriera nell’arrampicata sono finito nel loop di un progetto fatto di progressi, battute d’arresto, pressione, tentennamenti e così via. Ma poi ho trovato la chiave per rompere questo eterno circolo”, ha concluso Stefano.

 

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