ArrampicataNews

Iris Bielli sale Prinzip Hoffnung

La giovanissima climber lecchese ha superato la durissima linea trad sui monti del Vorarlberg. Sulle orme di Beat Kammrlander e Jacopo Larcher

Digitate “Prinzip Hoffnung” e il più potente mezzo del pianeta sputerà, tra i primi risultati, un libro. Si tratta dell’opera del filosofo Ernst Bloch: tre volumi dal titolo italiano “Il principio della speranza”, pubblicati tra il 1954 e il 1959.

Aggiungete “arrampicata” nella barra in alto ed ecco qualcosa di più goloso.

Notizia freschissima è la salita di Iris Bielli del tiro capolavoro chiamato proprio Prinzip Hoffnung. Il 10 marzo 2024 la giovanissima lecchese (20 anni!) ha salito questa linea trad alla Bürser Platte, nella regione del Voralberg, in Austria.

Sono tante le mani dei migliori al mondo ad aver toccato questi appigli, partendo dal 2000 quando Beat Kammerlander l’aveva liberata con gli spit e, sempre lui, nel 2009 aveva realizzato l’intuizione di salirla con protezioni mobili. Sul tiro, gradato 8B/+ (E9/E10), sono passati Alex Luger e Jacopo Larcher, che ora qui abita, e tante donne tra cui Maddy Cope e Barbara Zangerl, giusto per citare qualche top climber. “Prinzip Hoffnung” è un tiro non così distante dagli ideali del libro da cui prende il nome: una placca “utopica” proprio sopra i tetti del paese, lunga ben 40 metri e solcata prima da una fessura e, poi, dopo un severo boulder, da un’altra spaccatura fino in cima.

Il suo fascino ha trascinato Iris e il padre a dargli un occhio a dicembre, seppur il brutto tempo abbia permesso solo di ammirarla e farsi stregare. Le sono bastate un paio di giornate, accompagnata anche da Luca Schiera, per chiarire i movimenti e i piazzamenti di nuts e friends.

Molti hanno chiuso il tiro con condizioni attorno allo 0°C per avere l’aderenza giusta sulle piccole tacche, le fessure di dita e gli appoggi quasi invisibili. Temperature ben inferiori a quella calda mattina di domenica 10 marzo, ma Iris spera e ci crede così tanto che, dopo tre ore di riposo, al pomeriggio sale il vento, con al seguito Santo Grip. Luchino la incoraggia mentre sale precisa, danzando su questo solitario scudo di roccia, fino in catena!

Tra le pagine di Bloch si legge: L’importante è imparare a sperare. Il lavoro della speranza non è rinunciatario perché di per sé desidera aver successo invece che fallire.

Oltre alle centinaia di trazioni e sospensioni forse questo è il segreto di tanti grandi successi nel mondo verticale…

Tags

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button
Close