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Nepal, 14 marzo. Gli Icefall Doctors aprono la stagione dell’Everest

La via verso il Tetto del mondo sta iniziando a venire tracciata e attrezzata. Tra qualche settimana sul ghiacciaio del Khumbu arriveranno circa 400 clienti e almeno 600 Sherpa che li guideranno verso la vetta

La prima cerimonia ufficiale si è svolta qualche giorno fa a Namche Bazaar. Stamattina una puja, una cerimonia religiosa buddhista, ha segnato l’inizio del lavoro sulla pericolosa seraccata del Khumbu, che offre il primo passaggio impegnativo a chi affronta la via normale nepalese dell’Everest. Poi gli Icefall Doctors, gli Sherpa che preparano e mantengono l’itinerario per tutte le spedizioni, si sono messi al lavoro installando scalette di alluminio e corde fisse.

Quest’anno, come ha comunicato il Sagarmatha Pollution Control Committee, la squadra degli Icefall Doctors comprende Ang Sarki Sherpa, Dawa Nuru Sherpa, Pemba Tshering Sherpa, Ngima Tenzi Sherpa, Nawang Chhimi Sherpa, Dawa Chhiri Sherpa, Dawa Zangbu Sherpa e Mingma Gyalzen Sherpa. Responsabile del campo-base è Tshering Tenji Sherpa, affiancato da due cuochi e da un responsabile della gestione dei rifiuti.

Il trasferimento a piedi da Namche Bazaar alla base della seraccata richiede quattro giorni per i trekker, ma solo due o tre per degli Sherpa allenati. Il periodo tra il 4 marzo e oggi, per gli Icefall Doctors, è stato dedicato a un incontro nel Khumbu Climbing Center di Phortse, alla base della valle di Gokyo, e a una settimana di corso al campo-base dell’Everest.

A insegnare l’utilizzo di ramponi e piccozze, e il modo corretto di sistemare scalette, corde fisse e ancoraggi, sono stati gli istruttori del KCC e il noto alpinista statunitense Conrad Anker. Guide e clienti diretti agli 8848 metri dell’Everest inizieranno ad arrivare a fine marzo. Nei primi giorni di aprile, il campo-base sul ghiacciaio del Khumbu diventerà una piccola città d’alta quota, popolata da oltre un migliaio di persone.

In realtà, le squadre di supporto delle agenzie nepalesi e internazionali sono già al lavoro da tempo. I responsabili di ogni team hanno individuato e segnalato i propri spazi già a gennaio. Nelle scorse settimane è iniziato il lavoro per scavare nel ghiaccio le piazzole per le tende degli alpinisti, per le grandi tende utilizzate come luogo d’incontro e mensa e per quelle utilizzate come cucina, depositi e wc.

Per rispettare le nuove regole imposte dal Ministero del Turismo nepalese, che riduce l’uso degli elicotteri al campo-base, le tende, il combustibile, le provviste e il resto del materiale sono stati trasportati in volo fino al vecchio aeroporto di Syangboche, 3700 metri, e hanno proseguito verso il campo-base grazie a portatori e carovane di yak.

Grandi numeri e nuove regole per limitare l’impatto ambientale

Come tutti gli anni, il numero esatto degli alpinisti e degli Sherpa che tenteranno di salire il “Big E” si conoscerà solo a maggio. Rishi Bhandari, segretario della Expedition Operators Association nepalese, ha parlato di “oltre 400 alpinisti” in arrivo. Un numero analogo a quello del 2023, e un successo per gli operatori di Kathmandu dato che quest’anno, per la prima volta dopo il lockdown legato al Covid-19, verrà riaperta anche la via normale dell’Everest dal versante del Tibet.

Secondo “The Himalayan Times”, il quotidiano in lingua inglese di Kathmandu, la Seven Summit Treks, che da anni è l’operatore più importante, avrà 65 clienti. Seguono la 8K Expeditions con 45, e l’austriaca Furtenbach Adventures con 40. Imagine Nepal Treks, l’agenzia di Mingma Gyalje Sherpa (o Mingma G) avrà 35 clienti, divisi in tre gruppi.

“Saremo noi quest’anno ad attrezzare la via dal campo-base avanzato fino al Colle Sud e alla vetta dell’Everest” ha spiegato Chhang Dawa Sherpa, manager di Seven Summit Treks, annunciando la presenza nella squadra di guide alpine IFMGA come Tsering Pemba Sherpa e Pema Chhiring Sherpa, di Sanu Sherpa che ha completato per due volte la collezione dei 14 “ottomila”, e di Kami Rita Sherpa che ha salito l’Everest con clienti per ben 28 volte.

L’elenco delle agenzie presenti nel 2024 sull’Everest prosegue con la Himalayan Guides (31 clienti), la Elite Exped di Nirmal Purja e Mingma David Sherpa (20), la Seven Summit Adventure (15), la Pioneer Adventure (27), la TAG Nepal (28), la Asian Trekking (25), la Glacier Himalaya Treks (16) e un’altra dozzina di agenzie che non superano i 10 clienti.

I prezzi vanno dai 40.000 dollari a testa degli operatori più economici ai 90.000 di Elite Exped per l’accoppiata Everest-Lhotse. Il pacchetto “Super VIP” di Seven Summit Treks costa (ma la cifra non è ufficiale) circa 200.000 dollari. Secondo il segretario Bhandari, “oltre 100 clienti stranieri si sono già prenotati per le spedizioni commerciali al Lhotse e al Makalu”. Altri team affronteranno il Kangchenjunga, l’Annapurna, il Dhaulagiri, il Nuptse e l’Ama Dablam.

Molti operatori, nelle scorse settimane, hanno manifestato perplessità sulle nuove norme sanitarie e di sicurezza, e sulle nuove regole per l’utilizzo degli elicotteri. Non è ancora chiaro se la Seven Summit Treks, per attrezzare la seconda parte della via, verrà autorizzata a trasportare corde, chiodi e picchetti da neve in elicottero fino al campo-base avanzato, o se tutto il materiale dovrà essere portato a spalla attraverso l’Icefall dagli Sherpa.

Il Sagarmatha Pollution Control Committee, insieme alle compagnie aeree Sita Air e Tara Air, che volano da e per l’aeroporto di Lukla, si occuperà del trasporto della spazzatura dell’Everest fino a Kathmandu, dove verrà riciclata dalla Blue Waste. Negli anni scorsi, fa notare un comunicato di Tara Air, la compagnia ha trasportato gratuitamente sui propri Twin Otter e Dornier 65 tonnellate di rifiuti.

La preziosa opera del Khumbu Climbing Center

Merita di essere meglio conosciuto il Khumbu Climbing Center (KCC), creato nel 2003 da Jennifer Lowe-Anker in memoria del suo primo marito Alex Lowe, e gestito con la collaborazione del suo attuale marito Conrad Anker. Come spiega il blogger statunitense Alan Arnette, che fornisce preziose informazioni sull’Everest e le altre vette del Nepal, “l’obiettivo del KCC è di rendere più sicuro il lavoro degli alpinisti e dei lavoratori d’alta quota nepalesi, incoraggiando l’uso di tecniche alpinistiche corrette in un programma basato sulla comunità”.

Il complesso del KCC a Phortse comprende un deposito di materiale, dei muri di arrampicata, una biblioteca e una sala riunioni a disposizione della gente del villaggio. Tra gli allievi la maggioranza sono Sherpa, ma ci sono anche allievi di altre etnie nepalesi, e alcuni che provengono dal Pakistan. Dal 2003 a oggi gli allievi sono stato più di duemila. All’ultimo corso, diretto da Conrad Anker tra gennaio e febbraio 2024, hanno partecipato 74 allievi tra i 18 e i 48 anni.

Tra gli sponsor del Khumbu Climbing Center, insieme ad altre aziende USA, sono la Messner Mountain Foundation e produttori di materiali da montagna come The North Face, Bluewater Ropes, Petzl, Black Diamond, Patagonia, Mountain Hardwear, Mammut e Mountain Gear.

Collabora ai corsi la Himalayan Rescue Association, che gestisce un ambulatorio per i trekker a Pheriche. Al campo-base, tra aprile e maggio, opera l’ambulatorio di EverestER, a pagamento per gli stranieri ma gratuito per gli Sherpa e gli altri lavoratori nepalesi. Nel 2023 sono state curate 600 persone.

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