Livigno, Aprica, Borno e Spiazzi di Gromo: la Lombardia che batte le piste per gli skialper

I puristi storcono il naso ma la richiesta di tracciati scialpinistici gestiti è in aumento. E le località più attente si adeguano, garantendo divertimento e sicurezza

Dalla Valtellina fino alle vallate bresciane e bergamasche, in Lombardia non mancano le possibilità di effettuare salite con le pelli su tracciati riservati agli skialper. Si tratta per lo più di tracciati che si snodano poco distanti dalle piste di discesa, vengono balisati e non di rado battuti meccanicamente.

Una soluzione, questa, molto caldeggiata dagli agonisti che possono allenarsi senza troppe preoccupazioni, ma assai apprezzata soprattutto dai principianti e da coloro che vogliono evitare ogni genere di rischi. In caso di pericolo, infatti, i tracciati vengono chiusi da chi ha la responsabilità della loro gestione.

Tutti i percorsi suggeriti, inoltre, si concludono in corrispondenza di piste da sci, così anche chi non si sente all’altezza di affrontare una discesa sciando in neve fresca, può tornare a valle senza difficoltà.

I “percorsi gestiti” di Livigno

Livigno prepara ormai da qualche anno alcuni cosiddetti “percorsi gestiti” dedicati allo sci alpinismo. Sono tracciati segnalati con paletti blu e arancio, ben tenuti (battuti a ogni nuova nevicata e monitorati), percorribili in autonomia solo osservando il consueto obbligo di utilizzo degli strumenti di autosoccorso (artva, pala e sonda).

Il percorso Rifugio Costaccia si sviluppa per buona parte nel bosco, misura due chilometri con 817 metri di dislivello positivo, e risale al Rifugio Costaccia. La partenza si trova in prossimità della cabinovia Cassana. Una volta arrivati al rifugio è possibile effettuare la discesa dalle piste da sci adiacenti al percorso, che chiudono alle 17 (dopo tale orario non è più possibile percorrerle). Possibilità di discesa anche in fuori pista.

Il tracciato Croce Valandrea è considerato di media difficoltà (630 metri di dislivello). La partenza, che si trova nei pressi della Scuola Sci Centrale (alla fine del parco giochi Lupigno), può essere raggiunta anche con il bus gratuito che ferma al Centro Seggiovia Campo Scuola 23. Il tracciato, sempre segnalato con paline blu e arancio, sale nel bosco e distante dalle piste da discesa, che però possono essere sfruttate durante la discesa. Dal punto di arrivo, infatti, è facile raggiungere il rifugio Costaccia e le piste.

I più allenati possono scegliere il percorso Carosello 3000, che mette alla prova con ben 1000 metri di dislivello. Parte nell’area che si trova a metà tra la stazione di partenza della cabinovia Carosello 3000 e Plaza Placheda. Il tracciato sale dapprima nel bosco e, al suo termine, prosegue in discesa fino alla stazione intermedia della cabinovia Carosello 3000. Da qui proseguire nell’area non battuta tra la pista Polvere e la pista Centrale, fino alla vetta. Per la discesa si utilizzano le piste da sci adiacenti al percorso.

Le lunghe salite dell’Aprica

Due belle opportunità anche all’Aprica, posta al confine tra Valtellina e Val Camonica. Il tracciato del Monte Baradello (4 km e 1160 metri D+) costeggia inizialmente la pista Superpanoramica. Si sale poco distante dai piloni della seggiovia fino al bivio con la strada per Bratte basse per poi volgere a sinistra e salire di quota per alcuni tornanti.

Abbandonata la strada si entra nel bosco per giungere al Roccolo (usato in passato per l’avvistamento e la caccia dell’avifauna) da dove si continua sulla facile cresta della montagna che divide Aprica dalla Valle di Campovecchio. Raggiunta quindi la parte alta della pista Valscesa si tolgono le pelli per tornare al punto di partenza sulla pista battuta. Tutti i venerdì sera si può risalire con le pelli la pista Superpanoramica Baradello, illuminata per tutti i sei chilomeri di lunghezza.

Richiede buone gambe anche il percorso del Tumel (4 km e 1213 metri D+). L’inizio del tracciato si trova poco sopra la partenza della funivia della Magnolta da dove si raggiunge località “Foppe”, per poi risalire in campo aperto mantenendo la pista da sci sulla sinistra. Si prosegue nel bosco alla volta della località “Corna” dove, superati alcuni tornanti, si devia su un sentiero (segnalato) che sale sulla destra in un bosco di abeti. Tra radure e un bosco sempre meno fitto, raggiungere Malga Magnolta. La discesa viene effettuata su piste battute.

Borno: obiettivo Monte Altissimo

Bella salita anche a Borno, direzione Monte Altissimo. Il tracciato parte da parcheggio degli impianti di risalita. Dopo una prima risalita (1 km circa) che si sviluppa a bordo pista, si arriva in località Capanna Play. Da qui, dopo una brevissima discesa, si mantiene la destra seguendo le indicazioni per Malga Guccione. Attraversare il bosco sbucando nel pianoro antistante la malga e risalire sulla sinistra. I cartelli gialli indicanti il tracciato per gli scialpinisti conducono ora a bordo pista e poi nuovamente nel bosco. Arrivare al Rifugio Monte Altissimo e quindi in vetta (1703 metri). Si torna a valle lungo le piste battute della skiarea.

Due sere alla settimana – martedì e giovedìdalle 17 si possono anche risalire le piste Ogne e Pian d’Aprile, da utilizzare anche per la discesa.

Da Spiazzi di Gromo al Rifugio Vodala e al Monte Timogno

Popolarissima tra gli skialper bergamaschi la pista a loro riservata che da Spiazzi di Gromo sale al Rifugio Vodala con un dislivello di circa 500 metri. Dal parcheggio alla base degli impianti di rialita si seguono le indicazioni tenendo la sinistra e costeggiando la pista di discesa.  Si sale sempre nel bosco fino al bivio da dove, a destra, si arriva al Rifugio Vodala.

Da qui si può continuare in campo aperto fino alla vetta del Monte Timogno, sempre in vista ma che richiede altri 500 metri di dislivello e la discesa in neve fresca. La vetta del Timogno ha una bella pendenza e non è priva di pericoli quindi, in caso si intenda raggiungere la vetta, consultare attentamente il bollettino valanghe. Dal rifugio si torna valle seguendo le piste. La salita si può effettuare anche le sere di giovedì e venerdì quando il rifugio è aperto ed è consentita la discesa in notturna sulle piste.

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