Itinerari

I Sentieri di Giorgio: tre nuovi itinerari nel Monregalese

Luce, acqua e abissi sono i temi portanti dei percorsi tracciati dal CAI Mondovì per ricordare il presidente Giorgio Aimo

Nelle Alpi Liguri l’attività speleologica è molto precoce e si affianca fin dagli albori all’interesse turistico e alpinistico. In uno dei primi numeri del Bollettino del Club Alpino Italiano, nel 1865, compare il resoconto sulla Grotta di Bossea di Bartolomeo Gastaldi, che contribuisce a renderla in breve tempo una frequentata attrazione. Le iniziative per l’apertura al pubblico (1874) e per la costruzione dell’Hotel della Grotta (1877), offrono un inatteso successo di immagine alla piccola borgata della valle Corsaglia. Il coinvolgimento di studiosi e appassionati è tale da motivare l’assegnazione ufficiale della denominazione di Bossea alla sezione del Club Alpino fondata nel 1881 a Mondovì.

In memoria del presidente Giorgio Aimo, recentemente scomparso, e per stimolare una riflessione sui rapporti tra superficie e profondità, paesaggio e mondo ipogeo in questa peculiare area, situata in stretta continuità con le vaste regioni carsiche di rilievo europeo estese tra le valli Tanaro, Pesio e Roia, il CAI di Mondovì ha inaugurato nello scorso settembre tre itinerari tematici (I sentieri di Giorgio) nei dintorni di due importanti grotte visitabili: oltre a Bossea le più piccole ma significative Grotte del Caudano, a Frabosa Sottana, scoperte nel 1898 durante i lavori per la realizzazione di un impianto idroelettrico.

Un cammino guidato propone uno sguardo complessivo sulla morfologia del territorio, i centri abitati (dalle borgate abbandonate alle stazioni sciistiche), i boschi di castagno e i pascoli, senza dimenticare quello che sta sotto: una vera e propria geografia parallela, tuttora in fase di esplorazione e di studio scientifico, spesso intuibile dalla tormentata conformazione dei valloni e dalla struttura geologica delle montagne.

I tre percorsi sono stati identificati e segnalati con indicazioni apposite. Inoltre schede sintetiche di presentazione, mappe e tracce GPS sono disponibili sul sito www.caimondovi.it

Sentiero della Luce

Dislivello 400 m, tempo A/R 2,30 ore, difficoltà E

Il percorso inizia poco a monte di Bossea (820 m): dal ciglio della strada provinciale il sentiero si stacca sulla destra. Svoltare ancora a destra alle spalle di una cappella e salire a Revelli (950 m). Prendere ancora a destra la mulattiera a mezza costa, molto panoramica sull’intera valle, fra vecchi terrazzamenti sulla verticale delle grotte, e andare alle Case Ubbé (1028 m), grandi dimore a tre piani, abbandonate ma ancora in buone condizioni. Salire quindi alle Case Pianazzi (1133 m) da dove si volge a sinistra per spostarsi ai ruderi delle Case Becchetti. Più in alto si incontra una stalla addossata a un roccione e poi, sotto un masso aggettante nell’impluvio del Rio Picco, la Fontana Roma (1122 m). Doppiato il vallone, arrivare a Mundinot dove comincia la discesa alla borgata Viné (1071 m), ancora abitata. Raggiunta la strada carrozzabile la si segue fino a una scorciatoia presso il serbatoio dell’acquedotto. Tra castagni secolari si raggiunge Fontane (950 m), la frazione principale della valle Corsaglia (raccomandiamo una visita alla chiesa parrocchiale dalle pregevoli decorazioni e al museo etnografico “Cesare Vinaj”), quindi dal cimitero un raccordo riconduce a Bossea.

Sentiero dell’Acqua

Dislivello 350 m, tempo A/R 2 ore, difficoltà E

Si parte da Frabosa Sottana (641 m) seguendo Via Mondolé. Oltre l’antico mulino del paese, si riattraversa il torrente Maudagna e si imbocca il sentiero F13 a destra della centrale elettrica. Le indicazioni portano in prossimità dell’ingresso della Grotta del Caudano, visitabile su prenotazione anche fuori stagione. Si svolta a sinistra per passare sotto il ponte ad archi della condotta forzata, in seguito si cammina sul “Sentiero Francesco Musso” che sfrutta la copertura del canale, realizzato negli ultimi anni del XIX secolo. A sinistra della caverna di captazione della sorgente, una ripida gradinata scavalca dietro il torrione della Rocca Davì (763 m), incombente sul fondovalle (la sommità è accessibile con una breve ma esposta arrampicata). La discesa successiva permette di collegarsi alla strada per Crevirola, borgata situata in posizione dominante. Di qui si rientra alla Grotta del Caudano e a Frabosa Sottana.

Sentiero degli Abissi

Dislivello 380 m, tempo A/R 2,30 ore, difficoltà E

Il punto d’avvio del più elevato dei tre itinerari (e pertanto poco accessibile in questa stagione) è il Pian dei Gorghi (1757 m), raggiungibile in auto da Prato Nevoso tramite la strada non asfaltata che porta al Rifugio Balma, aperta fino alla prima nevicata. La segnaletica bianco-rossa si affianca qui a quella giallo-blu del Percorso Carsologico sul pendio orientale e quindi sulla cresta della Cima Artesinera (1922 m) dove è evidente il contrasto tra i versanti: i salti di roccia e la stretta gola del Rio Sbornina incisa a Sud, dominata dalla parete del Monte Fantin; all’opposto le distese di pascoli la cui conformazione ideale ha determinato fin dall’inizio del Novecento un particolare interesse sciistico, premessa alla realizzazione di un vasto comprensorio di impianti e degli insediamenti di Prato Nevoso e Artesina, creati dal nulla negli anni Settanta.
Un pannello non lontano dalla croce di vetta richiama qualche dettaglio su due profondi sistemi di grotte situati sotto i nostri piedi: l’Abisso dell’Artesinera e l’Abisso Bacardi. Dall’Artesinera, toponimo derivato dal dialettale artesin, rododendro, si prosegue sulla dorsale della Cima Vuran e si attraversa una china erbosa per abbassarsi alla Cappella Balma (1883 m) con l’adiacente storico Rifugio Balma fondato nel 1906. Il panorama verso meridione si estende ai frequentati alpeggi della zona di produzione del formaggio Raschera alle falde del Mongioie, seconda vetta per altitudine delle Alpi Liguri, e del Mondolé. Un tratto di sterrata a fianco del Gias della Balma (1840 m) e una veloce scorciatoia a destra divallano alla baita della Sella del Gavo (1668 m), sotto la linea della telecabina “La Rossa”. Questa località è anche raggiungibile in mezz’ora di cammino dal parcheggio della stazione di partenza (Sorie del Caudano, 1553 m) in caso di chiusura della strada della Balma. Un raccordo in lieve ascesa riconduce al Pian dei Gorghi.

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