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Aurora boreale in Italia: fatto raro, ma nessuna preoccupazione

La notte del 25 settembre il cielo di alcune regioni italiane si è tinto di rosso. Gli esperti di Geopop spiegano cosa è accaduto

Per una volta il cielo si è tinto di rosso lontano dal canonico orario del vespero. E’ successo nella notte del 25 settembre e, complice l’ora tarda (il picco si è registrato alle 4 del mattino) e alcune peculiarità del fenomeno, lo spettacolo è passato quasi inosservato fino al mattino seguente quando le immagini riprese da innumerevoli webcam di Lombardia e Alto Adige sono iniziate a rimbalzare sui social destando stupore e perfino qualche preoccupazione.

Cosa è avvenuto? Gli esperti non hanno avuto dubbi, si è trattato di un’innocua aurora boreale e, per quanto rara alle nostre latitudini, non è  un caso eccezionale.

Un’articolata spiegazione è stata fornita dagli esperti del sito geopop.it, che hanno per prima cosa spiegato i motivi della particolare colorazione rossa e non verde come di solito accade: “Quando immaginiamo un’aurora boreale, tipicamente la immaginiamo di un bel colore verde acceso. Questo è in effetti il colore più comune delle aurore. È dovuto all’interazione del vento solare con le molecole di ossigeno nell’atmosfera a quote tra 100 km e 300 km circa. Quando l’attività solare è più intensa, le particelle cariche possono interagire con l’ossigeno più in quota, tra i 400 km e gli 800 km circa, dove non è più organizzato in molecole ma in singoli atomi. Questa interazione è responsabile delle aurore rosse. Essendo queste più alte sono visibili molto più lontano, fino a migliaia di chilometri di distanza e fino a latitudini relativamente basse come le nostre”.

Chi ha ipotizzato un’imminente catastrofe può dunque dormire sonni tranquilli.

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