Da Chamonix a Zermatt sugli sci in meno di 15 ore, la traversata da record di Benjamin Védrines e Samuel Equy
14 ore e 54 minuti, questo il tempo impiegato dagli alpinisti francesi Benjamin Védrines e Samuel Equy per completare i 100 km della Haute Route, itinerario scialpinistico tra Chamonix e Zermatt
14 ore e 54 minuti, questo il tempo eccezionale impiegato lo scorso 10 aprile dagli alpinisti francesi Benjamin Védrines e Samuel Equy per completare i 100 km (con 8300 metri di dislivello positivo) della Haute Route Chamonix – Zermatt. Il famoso itinerario scialpinistico nato nel lontano 1903 ad opera di alcuni membri della Compagnie des Guides de Chamonix, collega le due cittadine ai piedi del Monte Bianco e del Cervino, storiche capitali dell’alpinismo. Per avere un’idea della portata dell’impresa realizzata, il record precedente, detenuto dal 2016 fino allo scorso lunedì dai connazionali Olivier Meynet e Bastien Fleury, era pari a 16 ore e 35 minuti. In media, per chi voglia cimentarsi nella traversata senza inseguire record, il tempo necessario per completarla è di 6 giorni. Da evidenziare che la traversata di Benjamin e Samuel sia stata realizzata in totale autonomia, senza assistenza né rifornimenti. Unica presenza silente, accanto ai due, è stata quella di Sébastien Montaz-Rosset, fotoreporter cui va il merito degli scatti che ci raccontano oggi questa avventura tra amici.
“Un nuovo sogno appena realizzato”
Per Védrines, che nel suo tipico stile ha scelto di raccontare la traversata ancora nel pieno delle emozioni, le 15 ore sugli sci tra Chamonix e Zermatt hanno rappresentato un “nuovo sogno appena realizzato”. A rendere ancora più speciale l’impresa condivisa con Samuel è che l’Haute Route Chamonix-Zermatt fosse un “percorso bellissimo che non conoscevo”. Un itinerario su cui sono stati collezionati diversi record sugli sci negli ultimi 20 anni. A fare da apripista nel 2003 Stéphane Brosse e Lionel Bonnel, che completarono i 100 km in 21 ore.
I due sono partiti dalla chiesa di Chamonix, con gli sci in spalla, giusto un litro e mezzo di acqua per idratarsi e scarpette da ginnastica ai piedi per correre sull’asfalto fino ad Argentière a mezzanotte e tre quarti (00:43 per essere precisi). Un avvio nelle tenebre, con la luna ancora alta e luminosa nel cielo. “Io e Sam ci muoviamo nell’oscurità – racconta Benjamin a posteriori – . Ogni tanto parliamo ma soprattutto restiamo concentrati“. In questa espressione Benjamin sintetizza lo stato di allerta con cui hanno affrontato le 15 ore sugli sci, “contemplando quei paesaggi a noi sconosciuti”, e al contempo “ponendoci dubbi sul percorso, sul programma, sulla nostra forma fisica.” La pressione è scesa inevitabilmente una volta arrivati alle piste da sci di Zermatt. “Non ci poteva più succedere niente – commenta Benjamin – . Ma vi assicuro che una volta finiti in ginocchio e dopo esserci seduti, è stato davvero difficile rialzarsi.”
Tre le persone che Védrines ha tenuto a ringraziare per l’impresa appena realizzata: la guida d’alta montagna Leo Viret “per il prezioso aiuto durante tutto l’inverno”, Sébastien Montaz per le riprese eccezionali e infine Samuel Equy “compagno ideale con cui condividere questi momenti che rimarranno per sempre incisi nella mia memoria“.
Un inverno di bianche emozioni
La traversata della Haute Route va ad aggiungersi alla lista di grandi progetti portati a termine da Benjamin negli ultimi mesi sulle nevi francesi. A inizio anno lo abbiamo visto protagonista, insieme a Leo Billon della prima salita invernale in giornata della via Gousseaut-Desmaison (ED/+, 1100 m) sulla Nord delle Grandes Jorasses, nel massiccio del Monte Bianco. A seguire un’avventura in solitaria sugli sci nel massiccio degli Écrins, con concatenamento in 14 ore di 3 cime – il monte Pelvoux (3946 m), la Dôme des Écrins (4015 m) e la Meije Orientale (3891 m). Una stagione ricca di emozioni, che chissà poi se si possa definire conclusa!
