Alpinismo

Kilian Jornet concatena 7 vette norvegesi in 21 ore, “la più epica giornata sugli sci della mia vita”

Agli inizi di aprile Kilian Jornet ha concatenato le 7 vette principali del Romsdal, un ottimo allenamento in vista del ritorno in Himalaya

Per vivere grandi emozioni in quota non è indispensabile andare alla ricerca di vette nuove e lontane. Anche le montagne di casa possono infatti diventare perfetto terreno di gioco. Lo sa bene l’ultra trail runner catalano Kilian Jornet, che negli ultimi anni, impegnato nel ridurre la sua carbon footprint e dunque il suo impatto sull’ambiente, ha limitato al massimo gli spostamenti su lunga distanza. Le vette della Norvegia, quella terra che insieme alla compagna, la trail runner norvegese Emelie Forsberg, ha scelto come “casa”, sono divenute la scelta di elezione sia per lo svolgimento sia di allenamenti quotidiani che di gare. Le conosce ormai a menadito quelle cime Kilian. Le affronta nel suo stile, in velocità, spesso in solitudine, godendosi il sole di mezzanotte durante le avventure estive così come epiche discese sugli sci nella stagione invernale e primaverile. Quella che ritiene essere “la giornata sugli sci probabilmente più epica di tutta la vita”, l’ha vissuta tra le cime di casa proprio una manciata di giorni fa, lo scorso 5 aprile. In meno di 24 ore è riuscito a concatenare le 7 vette principali del Romsdal, la scenografica contea norvegese affacciata sui fiordi occidentali.

Una giornata epica

21 ore e 28 minuti il tempo preciso impiegato da Kilian per portare a termine il suo saliscendi tra le vette norvegesi, in un mix di sci e arrampicata. 7 cime oltre i 1500 metri: Gjuratind (1712 m), Store Vengetind (1852 m), Kvanndalstind (1744 m), Romsdalshorn (1552 m), Store Trolltind (1788 m), Kongen (1614 m) e Dronninga (1544 m). In totale la distanza coperta è risultata pari a 76,5 km. 9257 i metri di dislivello positivo affrontati. Che sia stato in grado di completare il concatenamento a tutto gas, in meno di 24 ore, certo non stupisce. Ma avrebbe anche potuto fare di meglio. Lungo il percorso si è infatti trovato a dover affrontare “tanto vento”, che non ha mancato di “aggiungere un po’ più piccante alla sfida”. Un’avventura vissuta in solitaria ma non al 100%, accompagnato in alcuni tratti dagli amici “Petter, Colin, Jon e Pascal”, ringraziati pubblicamente sui social.

21 ore circa di fatica ed emozioni riassunte in un video della durata di poco meno di 6 minuti, cui vi invitiamo a dare uno sguardo.

Un’avventura dietro casa prima del ritorno in Himalaya

Ridurre la propria carbon footprint, la propria percentuale di emissioni, obiettivo su cui, come si diceva in apertura, è da anni impegnato l’atleta catalano, equivale a effettuare una serie di scelte, che rendano il proprio stile di vita quanto più sostenibile. Tra queste, grande peso va assegnato alla mobilità, da intendersi sia come spostamenti quotidiani, dunque su brevi-medie distanze, che spostamenti saltuari su lunga distanza. Se nel primo caso le soluzioni perseguibili potrebbero essere rappresentate da un incremento dell’utilizzo della bicicletta, o dall’optare per un’auto elettrica, nel secondo caso non si può fare altro che diminuire quanto più possibile i viaggi aerei. Secondo tale filosofia, Kilian ha scelto negli ultimi anni di puntare a una selezione delle mete, sulla base della necessità. Ovvero zero viaggi aerei per vacanza e un numero scarno per scopi lavorativi, dunque per gare o progetti. Nel 2022 ha effettuato 3 viaggi in Europa e uno soltanto transcontinentale, per raggiungere il Colorado. Per il 2023 è previsto un nuovo viaggio transcontinentale che lo vedrà tornare in Himalaya.

Ancora sono pochi i dettagli che trapelano in merito  ma nel corso della primavera dovremmo vederlo tornare in Nepal, per vivere (forse) una nuova sfida sull’Everest. Il diretto protagonista non ha inteso rilasciare grandi dichiarazioni. Contattato da Explorers Web ha evidenziato che sia preferibile parlare a posteriori delle proprie imprese. Intervistato dall’Himalayan Times, Tashi Lakpa Sherpa del team di Seven Summit Treks, che accompagnerà Jornet sul Tetto del Mondo, si è lasciato però andare alla seguente affermazione: “Gestiremo anche la spedizione del campione di corsa in montagna Kilian Jornet che anela a salire Everest e Lhotse senza utilizzo di ossigeno supplementare in questa primavera.”

Il sogno della traversata Everest-Lhotse senza ossigeno

Obiettivo non nuovo per Kilian, che nel 2021 ha tentato la traversata no-O2 di Everest e Lhotse insieme a David Goettler. I due si erano ritrovati costretti ad abbandonare il tentativo a causa delle condizioni molto nevose e al meteo instabile. La traversata dei due Ottomila senza ossigeno supplementare rimane una impresa mai realizzata prima. Il record di velocità, con ossigeno, è attualmente detenuto dal nepalese Mingma Dorchi Sherpa, che nel 2019 ha inanellato le due cime in 6 ore e 1 minuto. Quello che potrebbe essere l’obiettivo 2023 di Jornet, ha rappresentato un sogno per un altro alpinista amante della velocità, morto nel 2017 sul Nuptse mentre si preparava a tentare di portare a termine l’ambizioso progetto: Ueli Steck. L’anno successivo hanno abbracciato tale sogno (senza riuscire a trasformarlo in realtà) anche altre due coppie: quella rappresentata dal rumeno Horia Colibasanu insieme allo slovacco Peter Hamor e dal britannico Jon Griffith insieme al nepalese Tenji Sherpa. Sarà davvero l’Everest la vetta al cui campo base vedremo fare a breve la comparsa di Kilian? Non resta che attendere.

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