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Trentino, escursionista a spasso con il cane aggredito da un orso in Val di Sole

Si torna a parlare di “problema orsi” in Trentino dopo una presunta aggressione avvenuta nella giornata di domenica 5 marzo ai danni di un escursionista. L’uomo, in compagnia del suo cane in Val di Sole, si è trovato faccia a faccia con un esemplare che lo avrebbe ferito alla testa e al braccio. Ferite per cui si è trovato a dover ricorrere a cure ospedaliere.

Sulla vicenda è intervenuta subito la Provincia di Trento. Il corpo forestale ha avviato in giornata i primi accertamenti. A seguire in tempo reale gli approfondimenti il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti e l’assessore all’agricoltura e foreste, Giulia Zanotelli. “Ho segnalato la gravità di questo ennesimo episodio al ministro all’ambiente, Pichetto Fratin – ha comunicato il presidente Fugatti – con l’impegno di tenerlo costantemente aggiornato e l’invito ad affrontare assieme un problema che non può più essere tenuto in sospeso”.

Vittima dell’aggressione è Alessandro Cicolini, di 39 anni, fratello del sindaco di Rabbi. Come riportato dall’ANSA, non si esclude che debba essere sottoposto a intervento chirurgico. I dettagli dell’aggressione sono ancora in fase di valutazione e la PAT informa che saranno diffusi sui canali ufficiali della Provincia.

Aggressioni da orso, un problema in crescita

Le aggressioni da parte di orsi a danno di umani rappresentano eventi rari ma non impossibili. A preoccupare Fugatti e la Provincia di Trento in maniera più ampia, è l’aumento in frequenza di tali eventi. Parla di “ennesimo episodio” il Presidente della PAT, puntando ancora una volta l’attenzione sull’aumento del numero di esemplari sul territorio. Un “problema” di difficile gestione quello della convivenza tra le due specie, per risolvere il quale si è arrivati anche a parlare di abbattimenti selettivi dei plantigradi “problematici”.

Ma quando e perché l’orso può diventare pericoloso? Come si legge sul sito dei Grandi Carnivori della Provincia Autonoma di Trento, “l’orso bruno non è pericoloso se non in rare e particolari condizioni”, ovvero le seguenti:

  1. esemplari feriti
  2. femmine con i cuccioli
  3. esemplari sorpresi su carcasse o altre fonti di cibo
  4. esemplari sorpresi all’improvviso, spaventati
  5. esemplari disturbati in tana
  6. in generale, esemplari molto confidenti con l’uomo (il punto su cui si ritiene ipotizzabile l’idea dell’abbattimento).

“E’ importante ricordare – si legge ancora – che è assolutamente negativo e pericoloso sia per l’uomo che per l’orso cercare di attirare quest’ultimo con esche alimentari allo scopo di osservarlo, fotografarlo o filmarlo. Questa pratica è vietata dalla legge e come tale sanzionabile. Con questa pratica il plantigrado perde il timore nei confronti dell’uomo, associando anzi la presenza umana alla possibilità di reperire cibo in modo facile. In rari casi succede anche che questi comportamenti siano effettuati in buona fede, nella convinzione di “aiutare” gli orsi. Deve essere chiaro invece che alla lunga questi atteggiamenti finiranno col nuocere gravemente sia al singolo animale sia alla popolazione intera. Un orso che perda il timore verso l’uomo, che si avvicini a fonte di cibo di origine antropica mostrando una sorta di dipendenza, alla lunga verrà catturato e rinchiuso in cattività o abbattuto.”

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