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Coppa del Mondo SKIALP: 4 podi azzurri tra le nevi di Ponte di Legno

Pochi giorni prima di Natale la Coppa del Mondo SKIALP è tornata in una delle culle di questo sport, il comprensorio Pontedilegno – Tonale e il suo ghiacciaio Presena. Due giorni di gara che hanno visto i campioni dello scialpinismo competere nelle discipline Sprint e Individual. Quattro le medaglie portate a casa dagli atleti azzurri.

Svizzera e Francia primeggiano nella Sprint

Il weekend si è aperto nel segno di Svizzera e Francia che hanno primeggiato nella giornata inaugurale di venerdì 16 dicembre. Ma c’è stata gloria anche per la squadra italiana, portata sul podio da Nicolò Canclini. La spettacolare gara sprint in notturna, che rappresentava anche un’anteprima olimpica in una location regina dello SKIALP, ha incoronato vincitori il campione svizzero Arno Lietha, grande favorito della vigilia, e la francese Célia Perillat-Pessey, che a Ponte di Legno ha centrato la prima vittoria della carriera nel massimo circuito internazionale.

Un obiettivo sfumato in dirittura d’arrivo per Giulia Murada, che ha visto scivolare sulla neve i propri sogni di gloria. Nella finale in rosa, l’azzurra era nettamente al comando, ma è caduta a terra mentre affrontava l’ultima curva del percorso, con il rammarico tipico del caso, pur nella consapevolezza di aver offerto una grande prova. Suo malgrado, le è valsa soltanto un quinto posto. Era l’occasione per siglare il suo primo successo in Coppa del Mondo senior.

Una leggera pioggia, intensificatasi nelle fasi finali, ha caratterizzato la gara, che aveva come teatro il parterre della pista che si affaccia sul centro abitato di Ponte di Legno. Un tracciato con gradoni, inversioni e discesa finale, con tanto di salto prima della curva che immetteva sul traguardo. Quattro i cambi d’assetto. Al maschile gli occhi erano puntati sulla squadra svizzera, che vanta grande tradizione nelle sprint, con Arno Lietha leader indiscusso della specialità e già vittorioso nella prima prova “veloce” della stagione, disputata a Val Thorens. L’atleta rossocrociato non si è smentito e ha imposto la propria legge, nono in qualifica e poi in pieno controllo della situazione nelle batterie dei quarti di finale, in semifinale e anche nella finalissima a sei.

Cinque gli azzurri che hanno superato le qualificazioni, tra cui il pimpante Nicolò Canclini (decimo tempo) e il giovane Giovanni Rossi (quarto), che hanno poi vinto i rispettivi quarti di finale, per poi garantirsi il pass per l’atto conclusivo grazie al secondo e al terzo nella propria semifinale, alle spalle dell’altro specialista svizzero Iwan Arnold, con il pluridecorato Robert Antonioli quarto ed escluso dai giochi, beffato dai più giovani compagni di squadra nel tratto in discesa.

In finale Lietha e Arnold hanno imposto subito un alto ritmo alla gara e hanno chiuso nell’ordine, primo (2’34″044) e secondo (2’42″687), con Nicolò Canclini (2’43″203) bravo a inserirsi nella lotta per il podio e a spuntarla al fotofinish sul francese Thibaut Anselmet, con Giovanni Rossi ottimo quinto davanti all’altro transalpino Baptiste Ellmenreich. Usciti ai quarti di finale gli altri due italiani qualificati, Nadir Maguet e Rocco Baldini, entrambi quarti nella propria batteria.

“È arrivato un podio strappato con i denti – la dichiarazione di Canclini al termine della gara – . Sarei potuto arrivare secondo se non avessi sbagliato all’ultimo cambio assetto, ma sarei anche potuto arrivare quarto, perché Anselmet stava andando davvero forte. È stata una gara molto combattuta, con Arnold che è stato incredibile nell’ultimo cambio assetto. Ha sopravanzato sia me sia Thibault. Sono comunque molto soddisfatto del risultato nella gara di casa. Devo fare i complimenti per l’ottimo tracciato che hanno proposto gli organizzatori.”

Epilogo a sorpresa, invece, nella gara femminile, che ha perso in semifinale una delle protagoniste più attese, la recente vincitrice della sprint di Val Thorens Emily Harrop, vittima di una caduta. In finale Giulia Murada ha messo in mostra una condizione invidiabile e ha preso il comando delle operazioni, imboccando per prima la discesa che portava in zona arrivo. Il suo vantaggio era netto, ma l’azzurra è stata tradita dall’ultima curva, quando i giochi erano ormai fatti. La valtellinese ha dovuto rimandare l’appuntamento con la prima affermazione da senior in Coppa del Mondo, centrata invece dalla francese Célia Perillat-Pessey (3’20″636), affiancata sul podio dalla slovacca Marianna Jagercikova (3’24″462) e dalla compagna di squadra Lena Bonnel (3’27″460). Quarta la tedesca Tatjana Paller, con Murada quinta e la svizzera Caroline Ulrich sesta.

Fuori in semifinale Mara Martini e Ilaria Veronese, quarta e sesta nella loro batteria, mentre la trentina di Pejo Lisa Moreschini (decima in qualifica), Alba De Silvestro, Samantha Bertolina, Silvia Berra e Giulia Compagnoni sono uscite ai quarti di finale.

Non riesco a capacitarmi di cosa sia successo – dichiara Giulia Murada – . Alla fine della discesa, a pochi metri dal traguardo, mi sono trovata sdraiata a terra. Sono molto delusa e senza parole. Ci tenevo a vincere la prima gara di Coppa del Mondo nell’assoluta femminile, e soprattutto perché era la gara di casa. Peccato. Ero in testa con un buon margine. Avevo gestito bene tutta la gara, sono stata veloci ai cambi e nel tratto in salita ho dato il tutto per tutto. Forse ero troppo veloce o forse la neve sulla curva era troppo bagnata. Devo metabolizzare questo risultato. Adesso è troppo calda la bruciatura.”

Tre podi azzurri nella Individual

Domenica è invece andata in scena la disciplina classica per eccellenza, la Individual con due tracciati su due giri e un dislivello di 1.440 metri per la categoria maschile, nella quale ha primeggiato lo svizzero Rèmi Bonnet, e di 1.180 metri con affermazione della vincitrice della passata edizione Axelle Gachet-Mollaret. Partenza a Passo Paradiso (quota 2.590 metri) e arrivo a Capanna Presena (2.730 metri) con 110 atleti in gara di 18 nazioni.

È stata una giornata ricca di soddisfazioni anche per la squadra italiana, grazie ai tre podi ottenuti dall’atleta di casa Davide Magnini, che ha duellato fino all’ultimo con l’elvetico, quindi per la valtellinese di Albosaggia Giulia Murada e per la bellunese di Comelico Superiore Alba De Silvestro, rispettivamente seconda e terza sul traguardo di Capanna Presena.

In una giornata da cartolina, con una condizione di neve straordinaria e su un percorso nervoso, che complessivamente prevedeva 12 cambi assetto, 6 tratti con le pelli, 2 tratti a piedi e 4 discese, la sfida maschile si è accesa sin dalle prime battute. Nella lunga ascesa dai Laghetti fino ai 3.000 metri di Passo Presena a fare l’andatura e a marcarsi stretto ci hanno pensato il vincitore della passata edizione Thinault Anselmet, il suo connazionale William Bon Mardion, lo svizzero Rémì Bonnet e i due azzurri Michele Boscacci e Davide Magnini.

Nella seconda parte di gara si è poi assistito all’interminabile testa a testa fra l’elvetico e il trentino di Vermiglio, che con le loro schermaglie, aumentando il ritmo, si sono progressivamente scrollati di dosso i compagni di fuga, tranne Anselmet, che è transitato per primo sopra ai Laghetti del Presena, cedendo pure lui il passo ai due indemoniati avversari. Al secondo passaggio ai 3.000 metri è stato Magnini il primo a transitare, con un paio di secondi su Bonnet e 15 su Anselmet, quindi più staccati sono arrivati Bon Mardion, Boscacci e Antonioli. I due di testa hanno continuato a scambiarsi le posizioni fino al cambio pelli sotto lo spigolo del Lago Scuro, dove lo svizzero era il più veloce, guadagnando una decina di secondi sull’italiano, che è riuscito a mantenere sino al traguardo.

Rémi Bonnet ha coperto i 12 km del percorso con il tempo di 1h31’52”, staccando di 10 secondi Davide Magnini, quindi a 32 secondi ecco Thibault Anselmet, a 1 minuto William Bon Mardion, a 2’09” il sondrino di Valfurva Robert Antonioli e a 3’13” Michele Boscacci. Gli altri azzurri: Nicolò Ernesto Canclini è 8°, Nadir Maguet 9°, Alex Oberbacher 14°, Matteo Sostizzo 17°, Andrea Prandi 19°, Matteo Eydallin 24°, Sebastien Guichardaz 25°, Luca Tomasoni 33° e William Boffelli 39°.

“Ci avevo creduto fino all’ultimo, anche perché c’erano tifosi che mi incitavano su tutto il percorso, dandomi grande forza – il commento a caldo di Magnini – . Purtroppo ho fatto qualche errore di troppo nei cambi, soprattutto negli ultimi due, dando un vantaggio a Rémi. Era una giornata molto fredda e le pelli non erano facili da gestire. Bonnet era in grande forma e anche nei tratti in salita aveva un grande ritmo. Complimenti a lui per la vittoria. Io sono contento per essere tornato sugli standard di due anni fa. Un secondo posto nella prima gara di Coppa del Mondo è un’ottima partenza. E complimenti agli organizzatori per il percorso.”

La sfida al femminile, che prevedeva gli stessi contenuti di quella maschile in quanto a salite e discese, ma con un chilometraggio di 10 km e un dislivello inferiore, è stata un monologo griffato Axelle Gachet-Mollaret, che si conferma la più forte in assoluto nelle gare lunghe. Nella prima salita seconda era la vincitrice della sprint Celia Perillat Pessey, che poi al passaggio del Presena si è dovuta fare da parte per far passare Giulia Murada, con una voglia di riscatto dopo la caduta e l’addio ai sogni di vittoria nella sprint di venerdì, e quindi Alba De Silvestro, determinata più che mai a centrare un podio.

I distacchi fra le prime tre sono rimasti simili anche al secondo passaggio, poi hanno gestito le energie e il piazzamento fino al traguardo, dove la Mollaret è giunta dopo 1h28’24”, staccando di 2’36” Giulia Murada e di 3’45” una stremata Alba De Silvestro. Dietro le due francesi Celia Perillat Pessey ed Emily Harrop, quindi la svizzera Caroline Ulrrich e la valtellinese Giulia Compagnoni. Per quanto riguarda i piazzamenti delle altre azzurre Mara Martini è 11ª, Ilaria Veronese 12ª, Lisa Moreschini 17ª e seconda under 23 assoluta, Katia Mascherona 20ª, Samantha Bertolina 26ª, Silvia Berra 27ª.

“Dopo la delusione della sprint ho cercato di azzerare i pensieri negativi e sono partita con tanta voglia di riscattarmi – dichiara Giulia Murada – . Essere riuscita a centrare il secondo posto mi ripaga molto e mi riporta il sorriso nel bilancio del fine settimana. La gara mi è piaciuta molto, perché adoro i cambi assetto dove riesco a guadagnare sempre qualche secondo sulle avversarie. Ho patito un po’ la salita lunga, ma sono riuscita a gestire il vantaggio sulle rivali, con qualche timore di cadere in discesa visto quanto è successo venerdì sera. Gareggiare in questo contesto poi è super.”

“Sono emozionata e commossa – commenta Alba De Silvestro – . Riuscire a salire sul podio dopo un anno difficile per i miei problemi fisici, per me ha un significato immenso. Sono arrivata stremata, non ho mai mollato, ma volevo a tutti i costi questo risultato ed è arrivato.”

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